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Renzi e il disturbo del nostro tempo

Non ci sono molte cose da dire sull’uscita di Renzi dal PD.
O forse solo una, che ha molto a che vedere con uno dei mali del nostro tempo che è il narcisismo.
Non capita anche a voi di notare come le persone siano sempre più concentrate su sé stesse e lo siano in modo sempre meno sano?
Siamo circondate da uomini e donne che parlano solo di sé, che impestano i social di loro selfie, che devono continuamente riaffermare la centralità della loro esistenza nell’equilibrio dell’universo.
Mi capita davvero sempre più spesso di parlare con persone che sono totalmente piegate su sé stesse, chinate a guardare la loro immagine riflessa.

In questo senso, Matteo Renzi è un campione di narcisismo.
Ha avuto la sua occasione per cambiare un po’ l’Italia, l’ha in buona parte fallita, è stato sonoramente bocciato dalle persone che lo avevano invece scelto, è attualmente il leader politico con il più basso indice di gradimento in Italia, eppure tira dritto insieme ad alcuni fedelissimi che insieme a lui mirano l’immagine riflessa nello stagno, incapaci di alzare la testa e vedere che le persone che ti dovrebbero votare si danno di gomito e ridono.

Davvero gli uomini grandi sono quelli che sono capaci di accettare la sconfitta, che riescono ad ascoltare e a prendere sul serio le critiche e che capiscono quand’è il momento di farsi da parte.

Matteo Renzi è evidentemente incapace di ascoltare gli altri e si deve essere circondato di persone che non lo contraddicono mai.
Ha fatto la fine di quei politici che proprio lui, all’inizio della sua carriera, derideva.
Siamo già arrivati al paradosso che è diventato Matteo Renzi il politico da rottamare.

E’ un peccato, che nel nostro paese debba sempre finire tutto in una commedia ridicola.
Il PD che torna nelle mani di quelli che Renzi doveva rottamare e che sono invece rimasti dov’erano.
Lui, che invece di prendere atto del suo fallimento e del totale deterioramento della sua immagine sull’opinione pubblica, continua imperterrito come niente fosse verso l’autoaffermazione di sé.

Leggerete grandi analisi politiche del perché e del percome l’uscita di Renzi potrà aiutare o meno la parte progressista di questo paese. Io mi fermo prima, ad osservare una persona incapace di fare un’autocritica dopo aver prima portato il suo partito al 40% e poi di averlo ridotto a brandelli. Gli auguro di riuscire a cambiare in meglio l’Italia.
Non sarò tra quelli che lo seguirà.

Luca

Immagine | Wikimedia

4 risposte su “Renzi e il disturbo del nostro tempo”

> Il PD che torna nelle mani di quelli che Renzi doveva rottamare e che sono invece rimasti dov’erano.

appunto, secondo me caschi nell’errore di vedere la pagliuzza (Renzi) e non la trave, ovvero il PD dei dinosauri incapace di liberarsene. Renzi ha fallito la rottamazione, ma le persone che dovevano essere rottamare non riesce a cacciarle nessuno. Almeno Renzi si è cacciato da solo. Aggiungo che il fallimento della rottamazione è in parte colpa della sua incapacità, ma una parte è anche del fatto che l’unica opposizione seria al suo governo è stata da parte del suo partito.
Io non so se lo seguirò: se devo seguire D’Alema, Civati, Di Maio Berlusconi o Salvini, a sto punto…

Renzi oggi come oggi varrà il 5%. La gente non lo vuole e lui se ne deve fare una ragione. Non è colpa né di D’Alema e né di Bersani; è soltanto sua. Ci ha provato, ma ha fallito. Ripartire dal via mi sembra veramente patologico.

Ciao Luca, volevo farti i complimenti per questo blog. Me lo ha segnalato questa mattina un certo Marco…Abita a Strove. Forse lo conosci! Tutto quello che riguarda Renzi mi fa infervorare, lui non lo digerisco proprio. Condivido quanto riportato nell’articolo, hai ben descritto il quadro patologico del Joker di Rignano (cerca su YouTube “Joker Renzi” un’altra perla di Crozza). L’enorme sete di autoaffermazione, l’egocentrismo patologico sono senza dubbio il motore principale delle sue azioni. Io però vedo anche una componente più classica: la bramosia del potere, che Renzi purtroppo detiene e non vede l’ora di ricordarlo a tutti. Questo omino, che ci siamo trovati per caso, controlla un buon numero di parlamentari e scagnozzi, i cosiddetti “fedelissimi” che adesso porterà con se. Come giustamente afferma Calenda adesso il Joker darà avvio ad una penosa stagione di controcanto al governo PD-M5S. Quando i tempi saranno maturi ed il suo consenso un po’ più alto deciderà se staccare la spina, oppure si arriverà al termine naturale della legislatura e Renzi gozzoviglierà tra gli insuccessi del governo. Adesso che le strade si sono finalmente separate ognuno camminerà con le proprie gambe e dovrà fare i conti con se stesso.
Un caro saluto.

noto anche l’ironia di:
tonnellate di politici egocentrici (d’alema? di maio? salvini?) ma solo renzi
tonnellate di fuoriusciti (speranza? bersani? civati?) ma solo renzi
e poi si può dire? l’unità del PD non paga gli stipendi a nessuno, e quindi chissenefrega

ammetto che a me renzi mi sta simpatico, a te no e ci sta: ma tra gli odiatori di professione (hai ben descritto il quadro patologico del Joker di Rignano) non ti ci avrei mai ascritto, senza offesa eh 🙂
per dire, a te sta sui maroni renzi, a me crozza. va a capire.

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