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cronaca

L’uomo con il casco che ha sparato ad Alberto Musy

Quella foto fa paura. Sembra un templare cattivo, sembra un carnefice da film dell’orrore.
Il male è sempre dentro di noi. Dietro a quel pastrano scuro, al casco integrale che fa pensare a un elmo del Medioevo c’è comunque un uomo. Entra nell’androne di una palazzina torinese. Attende. L’avvocato Alberto Musy, ex candidato sindaco, consigliere comunale, ha accompagnato una delle sue quattro figlie all’asilo, come fanno i bravi papà. Entra. L’uomo nascosto nel cortile gli spara. Un colpo, un altro. Ferito, Musy cerca di fuggire per le scale. Altri due spari. Alla schiena, alla testa. Da allora riposa in un letto d’ospedale. Non ha più ripreso conoscenza.

Marco Imarisio ha intervistato la moglie di Alberto Musy, avvocato, ex candidato sindaco al Comune di Torino, che sei mesi fa fu vittima di un agguato.

La polizia ha diffuso il filmato in cui si vede quello che è probabilmente l’attentatore.

Domenica prossima si terrà a Torino una manifestazione, Verità e Giustizia per Alberto Musy, con l’obiettivo di sensibilizzare i torinesi a farsi avanti, a cercare di aiutare gli inquirenti a capire chi sia quell’uomo nero e perché abbia deciso di sparare.

Quando si è candidato a sindaco di Torino, Alberto ha risposto alla chiamata della città che ama. Ora è come se si appellasse a tutti noi.

Luca

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cronaca politica

Il nucleare è molto cattivo. Non che il gas sia buono

Stavo sonnecchiando nel bus ascoltando Radio 24, ma devo dire che una notizia mi ha fatto sobbalzare.
Stavano intervistando Scaroni, AD dell’Enel.

Siamo in emergenza e abbiamo reagito all’emergenza aumentando le importazioni di gas dall’Algeria e dal nord Europa attraverso la Svizzera. Quindi non abbiamo problemi fino a mercoledì.

Mercoledì, va beh, ci sono ancora due giorni, ci penseremo.

Attendiamo un’altra ondata di freddo in Russia e non sappiamo che comportamento avrà Gazprom giovedì e venerdì. Ci stiamo preparando a momenti ancora difficili. Per questa ragione c’è la riunione domani al ministero dello Sviluppo, per prepararci a un’ulteriore emergenza. Nella peggiore delle ipotesi dovremo intervenire sugli interrompibili.

Potremmo dire che la nostra politica energetica pare avere alcune lacune.
Lievi, del tipo che fra due giorni forse iniziano a razionare l’energia elettrica.

Luca

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cronaca

A chi dice che parliamo troppo della Costa Concordia

L’ironia sempre troppo facile sugli italiani, che tendiamo spesso a giustificare con le nostre gesta.

Luca

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cronaca

Il mio nuovo mito

Il Capitano Gregorio De Falco della capitaneria di porto di Livorno.

Luca

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cronaca

Il passaggio davanti a casa

Sul perché le navi passino davanti certi porti per salutare le persone sulla terraferma, ho trovato su FriendFeed la citazione di una pagina in cui viene spiegato come mai le navi facciano questa operazione davanti a Camogli, dove c’è una casa di riposo per comandanti in pensione.

Il passaggio davanti a Camogli viene considerato nella tradizione marinara un vero e proprio “inchino”. Questo termine è usato solitamente quando si naviga molto vicino alla costa del Golfo del Leone per evitare le ondate del maestrale impetuoso. Alla stessa maniera, le navi comandate dai camogliesi , alterano la rotta per entrare nel Golfo Paradiso e si “inchinano” dinnanzi alla loro città, salutandole con tre poderosi fischi. C’è chi, sulla riva, si meraviglia della vicinanza dell’unità alla costa e non comprende il significato di quel saluto e c’è chi invece, sventola un asciugamano o una coperta dalla finestra per farsi riconoscere dalla gente di bordo.

Al Giglio probabilmente facevano la stessa cosa.

Nella tradizione marinara internazionale è d’uso salutare le località costiere che sono in qualche modo legate all’equipaggio della nave.

Luca