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Luca Sofri. La pietra. Il PD

Luca Sofri, che in passato ha tentato di fare qualcosa per il PD, scrive la sua sul partito e butta là un sassolino che potrebbe diventare un macigno. O forse no.

L’Italia è piuttosto spacciata. Non rinasce di certo domani, non rinasce dopodomani, non rinasce da sola o per mano delle attuali leadership e forze politiche: se mai rinasce, sarà tra molti anni e cominciando a lavorare da subito in quell’ottica e non travolti dall’immediato o dalle elezioni di aprile. È così da molti anni ma la sinistra ha sempre lavorato solo sulle elezioni di aprile, pensando prima a vincere in qualche modo e poi a rimettere in sesto se stessa. Così ha sempre perso, e così sta facendo ancora. L’unica eccezione è stato il primigenio, articolato, lungimirante e disposto al sacrificio, progetto del PD: ed è stato un fallimento anche quello.
Probabilmente non c’è niente da fare e l’unica soluzione è probabilmente perdente anche quella, e irrealistica di certo: ma l’unica soluzione è che i pochi bravi e lungimiranti rifacciano un partito da zero senza compromessi e mirino a vincere le elezioni nel 2031. Ma ci vuole voglia e coraggio, e siamo tutti stanchi. Ci arrabatteremo.

Luca

9 risposte su “Luca Sofri. La pietra. Il PD”

Forse si potrebbe cominciare scegliendo una leadership e rinunciando a metterla in discussione dopo 5 minuti. Se si deve fare un lavoro finalizzato al medio termine, ci vuole un progetto e dargli stabilità. E che si debba ragionare sul medio termine ce lo dice bene Luca Sofri. Purtroppo l’Italia al momento è spacciata e prevedo un lungo periodo di instabilità sociale e un generale impoverimento del ceto medio, senza il quale non ci sono consumi. Nel frattempo viene meno il risparmio familiare che ha garantito l’autonomizzazione delle nuove generazioni (chi di voi che ha figli piccoli pensa di riuscire a fare per loro quello che hanno fatto per noi i nostri genitori? Io no, per esempio e non è solo una questione di quantità di figli…). Ci dovremo abituare a vivere con MOLTO meno di oggi. E non parliamo poi di competività del nostro sistema, della mancanza di materie prime, ecc…
Oggi sono ottimista, và…

Il problema non è Bersani, ma quello che Bersani dice.
L’unico momento in cui i simpatizzanti del PD hanno avuto un fremito di orgoglio è stato durante il discorso di Veltroni al Lingotto e quando decise di andare da solo alle elezioni (salvo poi scegliere l’autodistruzione alleandosi con Di Pietro). Mancano persone che credano nel progetto e che, per il bene di questo, siano disposte anche a farsi da parte.
E siamo fortunati che c’è Berlusconi, sennò il PD oggi avrebbe il 5%.

Sulla crisi del ceto medio, quella c’è già da parecchi anni. Qualcuno inizia a scoprirla ora, ma siamo in tanti che andiamo in vacanza soltanto perché ci prestano le seconde case parenti ed amici. Sul fatto che i nostri figli avranno meno, questo non è detto che sia negativo. Potrebbe stimolare una nuova voglia di fare e di migliorarsi.

Dipende come so’ venuti su questi benedetti figli… se poi la nuova voglia di fare si traduce in un espatrio, buon per loro (forse) ma di certo non è un bel segnale per il nostro Paese

L’analisi di Luca Sofri è corretta. Entrambi i rami del ragionamento mi suonano sensati.
Aggiungerei solo un piccolo commento personale.
Io ho scelto PD per tradizione di centro-sinistra, non per la linea politica, perché questa non l’ho mai capita. E ho paura che non l’abbiano capita in parecchi.
Sarò stupido io, ma cosa vuol fare il PD da grande? Non lo so.

Non so veramente cosa pensare. La tua idea di cacciare i “vecchi” è ovviamente valida. A patto che i vecchi siano d’accordo. E non sembra che lo siano.

E’ qui che sbagliate voi Luca(s). Pensare che si dbba chiedere il permesso è illusorio (e secondo me anche poco utile alla “Ditta”). Io sono per lanciare una sfida non basata su “rottamazioni” fine a se stesse ma conseguenti ad un cambio di linea politica e da lì costruire il partito del XXImo secolo.

E ti dirò di più: per raggiungere l’obiettivo sono disposto ad alleanze azzardate. Quello su cui personalmente non transigo sono due cose: i contenuti (per semplificare il Lingotto del 2008) e l’onestà intellettuale (per semplificare, se non è vero che D’Alema e Bersani hanno firmato per le primarie non lo spiattello sul mio blog)

La linea politica è talmente cambiata che rischiamo di andare alle elezioni sostenendo Casini Presidente. Se non fosse che lui schifa il PD. Fosse per Bersani l’alleanza con l’UDC sarebbe cosa fatta.

tu hai problemi con casini, quell’altro con vendola… lasciamoli perdere. se han voglia di governare da noi devono passare (casini ha l’alternativa B., ma son fatti suoi)

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