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politica

Che cosa c’è, è che mi sono innamorato di te

Nessuno in Italia ha mai messo in dubbio l’alleanza con gli USA.
Perfino quando il PCI era fortissimo e c’era il compromesso storico nessuno ha mai dubitato da che parte stesse il nostro governo.

Il presente, invece ci restituisce un governo italiano schierato a fianco di Putin, contro il governo USA.
Va beh, direte voi, Berlusconi contro Obama.
No, a dire la verità si tratta di Berlusconi contro Bush ed il suo progetto di scudo spaziale.

Io non voglio credere alla storiella dell’amicizia tra Putin ed il nano di arcore.
Qui ci deve essere dell’altro in gioco.

Dietro questo apparente innamoramento di Berlusconi nei confronti di Putin non ci possono che essere soldi.
Soldoni legati al gas, all’energia, alla mafia russa, a quella roba là.

Se la nostra stampa, oltre a raccontarci le avventure sessuali del cavaliere e dei suoi ministri, mettesse un giornalista (ne basta uno) a fare un’inchiesta seria che andasse a scavare nel rapporto tra il nano di arcore ed il despota russo, ci farebbe un grosso piacere.

A questa storiella dei due amiconi che si invitano nelle rispettive residenze di lusso non ci crede nessuno.
Qualcuno ci dica la verità.

Luca

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diario

Chiamiamola pure rivoluzione?

La disputa per le presidenziali americane non mi ha ancora entusiasmato.
E’ evidente che mi auguro che vinca Obama.
Non credo però che la politica degli Stati Uniti sia poi troppo dipendente da chi siede nella poltrona della stanza ovale.
Anche perché se fosse vero, significherebbe che George W. Bush ha avuto una qualche influenza sul destino del nostro pianeta, e questa non è una cosa rassicurante da pensare.

Prima di ogni considerazione, devo dire che trovo un lato tristemente comico in queste elezioni.
Non vi sembrerà possibile, ma c’è ancora chi ritiene rivoluzionario che un afro-americano possa diventare presidente degli Stati Uniti.
Siamo nel 2008, vero?
E la rivoluzione quindi dov’è?
Siamo ancora messi così male da ritenere il colore della pelle una discriminante sul giudizio che possiamo dare di una persona?

I quesiti sono ovviamente provocatori.
So benissimo che l’integrazione razziale è ancora una splendida utopia.

Detto questo, temo che proprio la questione razziale sia stata fortemente sottovalutata nei sondaggi.
Non vorrei che, come succede in Italia che la gente si vergogna a dire che voterà per Berlusconi, anche negli USA in tanti si siano vergognati di dire che non voteranno per Obama.
E questo non sarebbe bello.
Speriamo bene.

Luca

A seguire lo spottone di Obama di qualche giorno fa.

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blog diario vivere

A volte manca la voglia

Ci sarebbero tante cose che vorrei dire e di cui vorrei parlare.

Vorrei espormi la mia fosca previsione per la partita di stasera, vi vorrei dire perché il nano di arcore sia un pazzo a volerci trascinare in una guerra contro l’Iran, vi vorrei dire che sono contento che la visita di Bush dal Papa sia l’ultima e vorrei spiegare perché sette anni siano troppi per la carica di Presidente della Repubblica, ma non ne ho voglia.

Succede.

Luca

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diritti umani

Le parole che non ti ho detto

Se l’amministrazione americana arriva ad ammettere pubblicamente, per voce del Presidente, di aver discusso ed approvato l’utilizzo della tortura per estorcere informazioni da terroristi o presunti tali, vi immaginate cosa possano aver fatto veramente ai loro prigionieri?

Secondo la AbcNews nelle riunioni le tecniche di tortura furono affrontate nei minimi dettagli e in alcuni casi le maniere forti furono addirittura “coreografate”. Si parlò anche del numero di volte che gli agenti della Cia avrebbero potuto usare un singolo metodo. Vennero varate anche tattiche “combinate”: l’uso di più di una tortura su un singolo detenuto per spezzare la resistenza di presunti terroristi considerati ossi particolarmente duri.

Ad essere usate sui prigionieri sono tecniche di tortura “morbida”, nel senso che non lasciano traccia sul corpo di chi le subisce. Quindi, esposizione prolungata a temperature molto fredde, annegamento simulato, privazione del sonno con obbligo a rimanere in posizioni scomode (per periodi fino a 40 ore consecutive) ed ascolto di musica a volumi altissimi.

Un magazine americano, di quelli che in Italia non esistono, pubblicò tempo fa anche la playlist dei brani utilizzati durante gli interrogatori.
Eccola:

Potreste fare una prova.
Caricate i brani nel vostro lettore mp3, alzate il volume al massimo, incollate gli auricolari negli orecchi del vostro collega e dopo qualche ora di ascolto chiedetegli di darvi la sua chiavetta per la macchinetta del caffè. Ve la darà.

A parte gli scherzi cretini, sarebbe bene che l’Italia prendesse una posizione contro l’atteggiamento degli USA.
Magari approvando una legge contro la tortura che, pare incredibile, ma in Italia non è ancora riconosciuta come reato specifico dal codice penale. E’ una delle richieste fatte da Amnesty International ai candidati alle prossime elezioni politiche.

Un giorno potrebbe capitare a voi di trovarvi sdraiati in un lettino con qualcuno che vi spara acqua in gola.
E potrebbe non essere il collega al quale avevate precedentemente estorto la chiavetta del caffè.

Votate bene!

Luca

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diritti umani

Anniversari

Come giustamente ricordato da Dema, oggi sono 9 anni dalla scomparsa del grande Fabrizio De Andrè.
Ne sentiamo la mancanza.

Ironia della sorte, oggi sono anche sei anni dall’apertura di Guantanamo, il centro di detenzione impiantato a Cuba dagli USA e teatro di maltrattamenti e torture.

Amnesty International chiede ormai da tempo la chiusura di Guantanamo e lo sta facendo con una campagna ad hoc.
Vi consiglio di visitare anche il sito americano della campagna.

Di seguito lo spot ufficiale di Amnesty.
Utile per capire che la tortura può essere eseguita anche con metodi apparentemente incruenti.

Chissà se a Bush sono rimaste un po’ di lacrime da piangere per le persone torturate a Guantanamo.

Luca