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Le armi spuntate dell’occidente contro Putin

Christian Rocca ha scritto una cosa che a me sembra molto interessante sul perché Europa e Stati Uniti non possano far altro che stare a guardare le scorribande di Putin.

Che fare con Putin
Non possiamo fare niente, è la risposta breve. La colpa è nostra, dell’Occidente, dell’Europa e dell’America di Obama.
La risposta lunga è più articolata. Tutto nasce da un errore geopolitico americano, quasi integralmente attribuibile a Obama, ma anche dal pessimismo dietrologico della leadership russa.
Nel 2008, pochi mesi prima delle elezioni americane, successe la stessa cosa, e sempre a cavallo delle Olimpiadi (a Pechino, in quel caso): Putin invase la Georgia che si voleva occidentalizzare. Bush era in uscita e ai minimi termini, Obama rappresentava il nuovo e il suo sfidante John McCain fu sbertucciato da stampa e tv per aver promesso supporto ai leader democratici georgiani. Vinse Obama, la Georgia perse l’Ossetia e Putin capì che avrebbe potuto fare quello che voleva.

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Luca

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L’ingenuità di chi non vuol vedere il male

Destruction Comes to Aleppo

Francesco Costa ha scritto un commento molto duro e realista sulla questione siriana.

Ve lo consiglio.

Ci aggiungo qualche mia riflessione.
Putin non è diventato pacifista. Assad non è diventato buono.
Il rinvio dell’attacco serve a loro e ad Obama.
Putin farà bella figura, Assad nasconderà quello che vuole nascondere, Obama eviterà un possibile voto contrario del Congresso.

Detto questo, alla fine, gli USA attaccheranno.

Obama non tenterà di favorire una transizione della Siria verso la democrazia.
Siamo arrivati tardi.
Non c’è un’opposizione democratica in Siria.

E quindi, che si fa?
Dice Francesco Costa:

La discussione che dovremmo fare riguarda la soluzione a quel problema: se esiste, e qual è. La cosa più probabile, dicono le persone che meglio conoscono la situazione, è che la soluzione non ci sia. Che il momento giusto per eventualmente dare una mano ai “ribelli buoni”, perdonatemi l’estrema semplificazione, sia stato oltre un anno fa e che oggi quella finestra si sia chiusa: complice anche l’inazione della comunità internazionale e la conclamata inutilità dell’ONU, la rivoluzione laica e democratica siriana è stata sbriciolata dall’esercito di Assad e fagocitata dai gruppi islamisti e da quelli che Domenico Quirico ha definito a metà “tra il banditismo e il fanatismo”.

Leggete il resoconto di Quirico dopo il sequestro, per capire cosa sia diventata la rivoluzione siriana.

E quindi, l’attacco degli USA è, con tutta probabilità, solamente rinviato.

Viste tutte le cose che ci siamo detti, allora l’attacco a cosa servirà?
Servirà unicamente come avvertimento contro Assad.
Perché i gas nervini non si possono usare in guerra.
Chi dice che non siano diversi dalle altre armi è in malafede od ingenuo.
Il gas non lo puoi indirizzare, colpisce a casaccio. Colpisce tutti.
I danni collaterali non sono più nemmeno tali.
Il gas è l’equivalente della bomba atomica ed è potenzialmente altrettanto devastante.

Un solo attacco statunitense su Tokyo, nel marzo del 1945, uccide 100mila persone (la bomba atomica sganciata su Hiroshima qualche mese dopo causerà più o meno lo stesso numero di vittime dirette).

E’ una situazione orribile, il mondo fa schifo, la guerra ancora di più.
Ma le azioni diplomatiche andavano intraprese un anno e mezzo fa.
Ora è tardi.

Si, mi direte, si interviene in Siria perché lo scacchiere mediorientale è cruciale, perché c’è il petrolio e perché c’è Israele, mentre nessuno si muove per fermare le guerre che insanguinano il mondo.
E’ probabile.
Ed è lo stesso motivo per il quale non ricordo digiuni o manifestazioni promosse per il Sudan o il Congo.

Luca

PS. la foto che vedete all’inizio del post la pubblicai quasi un anno fa. E’ un padre che piange suo figlio morto. Ucciso da un’autobomba suicida dei ribelli. Erano cattivi già un anno fa. Così, per dire.

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informazione tv

La Domenica non si informa

berlusconi putin

Non saprei dire se WikiLeaks stia rendendo un favore all’umanità.
Credo di si, tanto che l’ho finanziato pure io in tempi non sospetti, ma ciò di cui volevo parlare non è quello.

Non volevo parlare nemmeno della ridicola immagine che ha il nostro presidente del consiglio nelle cancellerie occidentali, visto che non serviva Assange per scoprirlo.

Volevo parlare piuttosto del fatto che tutti i principali giornali del mondo, compresi quelli italiani, titolano a nove colonne su WikiLeaks, il nostro Ministro degli Esteri paragona la giornata di oggi all’11 Settembre e non c’è uno, dico uno, dei direttori dei telegiornali italiani che abbia pensato di fare una trasmissione speciale in cui raccontare agli italiani cosa stia succedendo.

Là fuori, nel posto chiamato mondo stanno succedendo cose che potrebbero addirittura cambiare l’equilibrio tra gli stati nei prossimi anni, ma noi preferiamo parlare del maltempo, di Fini e Berlusconi, e di chi sarà ospite domani da Fazio e Saviano.

Luca

AGGIORNAMENTO
Mi dicono che Mentana abbia dedicato l’intero telegiornale delle 20 alla questione.
Ma restiamo sempre nel Five Million Club

Foto | NYT

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diritti umani

Putin è sempre lui

Intanto, nel silenzio quasi totale dei nostri giornali, Putin ha fatto mettere a tacere altre due menti scomode.

Cito dal comunicato stampa di Amnesty International:

Amnesty International ha espresso forte condanna per il duplice omicidio,
avvenuto ieri a Mosca, dell’avvocato e difensore dei diritti umani
Stanislav Markelov e della giornalista della Novaya Gazeta Anastasia
Baburova.
[…]
Markelov, un appassionato difensore dei diritti umani, era l’avvocato
della famiglia di Kheda Kungaeva, una ragazza cecena rapita, stuprata e
strangolata a morte nel marzo 2000. Il colonnello Yuri Budanov, condannato
per quell’omicidio, e’ stato rilasciato il 15 gennaio di quest’anno, in
anticipo rispetto alla fine della pena.
[…]

Sul Corriere si legge:

Ieri è stata la volta di Anastasia Barburova, 25 anni, considerata l’erede della Politkovskaya, uccisa mentre tentava di inseguire il killer dell’avvocato Stanislav Markelov, difensore dei ceceni finiti nella morsa rabbiosa e implacabile delle milizie filorusse

Luca

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politica

Che cosa c’è, è che mi sono innamorato di te

Nessuno in Italia ha mai messo in dubbio l’alleanza con gli USA.
Perfino quando il PCI era fortissimo e c’era il compromesso storico nessuno ha mai dubitato da che parte stesse il nostro governo.

Il presente, invece ci restituisce un governo italiano schierato a fianco di Putin, contro il governo USA.
Va beh, direte voi, Berlusconi contro Obama.
No, a dire la verità si tratta di Berlusconi contro Bush ed il suo progetto di scudo spaziale.

Io non voglio credere alla storiella dell’amicizia tra Putin ed il nano di arcore.
Qui ci deve essere dell’altro in gioco.

Dietro questo apparente innamoramento di Berlusconi nei confronti di Putin non ci possono che essere soldi.
Soldoni legati al gas, all’energia, alla mafia russa, a quella roba là.

Se la nostra stampa, oltre a raccontarci le avventure sessuali del cavaliere e dei suoi ministri, mettesse un giornalista (ne basta uno) a fare un’inchiesta seria che andasse a scavare nel rapporto tra il nano di arcore ed il despota russo, ci farebbe un grosso piacere.

A questa storiella dei due amiconi che si invitano nelle rispettive residenze di lusso non ci crede nessuno.
Qualcuno ci dica la verità.

Luca