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E ora si dimetta da parlamentare

Paola Binetti se ne è andata dal PD.
Ha scelto di traslocare nell’UDC.

In nome dei grandi valori di cui si fa paladina le chiedo di dimettersi da parlamentare, essendo stata eletta con i voti di quel Partito Democratico nel quale lei non si riconosce più.

Luca

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Un mitilo

Lo so che a Paola Binetti piace scherzare, come quando disse di usare il cilicio.
Non può però ogni volta giurare di abbandonare il PD e poi ripensarci sempre.

Quando si vociferava di un possibile sostegno del PD alla candidatura di Emma Bonino la Binetti promise di andarsene.
Ora che il sostegno è diventato ufficiale, ci ha ripensato.

Caduta anche l’arma dei radicali, credo che siamo destinati a tenerci la Binetti per sempre.

Luca

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Anche Rin Tin Tin dovrebbe essere con noi

La cosa più bella dell’uscita di Rutelli dal PD è che sembra che quasi nessuno lo voglia seguire.
Per ora non riescono a fare nemmeno un gruppo parlamentare.
Neanche Paola Binetti, che è integralista, ma non è scema, pensa di seguirlo, dato che ha sostenuto anche lei la mozione Bersani.

Per ora vanno con lui Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti.
Stanlio e Ollio lo raggiungeranno in seguito.

Luca

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Omofobie

Il tenutario del blog esprime il suo disappunto per la bocciatura della proposta di legge di Paola Concia contro l’omofobia.

Picchiare una persona perché omosessuale è una aggravante ed il parlamento avrebbe fatto bene a mandare un segnale in risposta ai tanti episodi di omofobia che si sono verificati negli ultimi tempi, in particolare a Roma.

Il voto di Paola Binetti non mi sorprende, ma mi indigna il suo tentativo disonesto di mascherare la sua scelta ribaltando il problema:

Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull’omosessualità potevano essere individuate come un reato… le mie e quelle di tante altre persone. Il testo era ambiguo, io ho votato per rinviarlo in Commissione e migliorarlo ma la richiesta di rinvio è stata bocciata. C’era un’ambiguità che giustificava le mie riserve.

Non sono tra quelli che vorrebbero espellere la Binetti dal PD, ma credo che sia lei a dover decidere da che parte stare.
Se non siamo nemmeno d’accordo nel considerare l’omofobia una forma di razzismo, allora credo che andrebbe fatta un riflessione profonda da parte di tutti.

Sul solito pasticcio del PD che non rimanda in commissione il disegno di legge e quindi lo lascia morire c’è poco da dire.
Speriamo che scelgano presto questo segretario e che tornino a fare politica in parlamento.

Luca

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Analisi della disfatta

La batosta è stata immensa.
Il PDL ha dato 9 punti di distacco al PD.

Ecco le mie schematiche e vacue considerazioni:

  • L’effetto Veltroni ha pesato pochissimo. Alla caduta del governo Prodi la distanza tra i due schieramenti era praticamente quella di oggi. Waltere ha già fatto il suo tempo.
  • La Lega vince in tutta Italia, stravince al Nord. Brutta notizia. Vince l’intolleranza e la chiusura. Si dimostra però che, per vincere, la lucidità del leader non è richiesta.
  • La sinistra-sinistra scompare dal parlamento. Brutta notizia per la democrazia. Bertinotti ha pagato l’entrata nel governo Prodi nonostante la contrarietà di buona parte della sua base. Ora sarà una resa dei conti col coltello tra i denti.
  • Fini assume la funzione di scendilietto di Silvio. Pur di esserci ha accettato di vivere nell’invisibilità. Vale assai meno di quanto gli italiani pensino.
  • L’UDC di Casini ha fatto un mezzo fiasco. Cuffaro però ce lo ritroveremo in parlamento. Serviva un referente. Per chi? Fate voi.
  • Ferrara ha preso un eloquente 0.3 %. Bene. Si dimostra ancora una volta che agli italiani di embrioni, fecondazioni e aborti non importa assolutamente niente. Questo non è un bene, ma è la realtà. Sarebbe bene che la politica se ne facesse una ragione. E che qualcuno lo spiegasse a Pannella e alla Binetti.
  • Il nano di Arcore trionfa ancora una volta. Piace. Amen.

Ecco.
Un grande, immenso, vaffanculo a tutti.
Anche a Beppe Grillo.

Luca