Ieri sera ho visto qualche spezzone de L’infedele, la trasmissione di Gad Lerner.
Si parlava del Family Day, la manifestazione organizzata da una serie sconfinata di associazioni cattoliche.
La mia opinione sul Family Day e sul perché non vi parteciperò l’ho già espressa.
Vorrei però aggiungere una riflessione.
C’è una cosa che mi infastidisce del Family Day ed è la stessa che mi infastidiva del Comitato Scienza e Vita durante la campagna per l’astensione al referedum sulla legge 40.
Perché gli organizzatori del Family Day continuano a sforzarsi a dichiarare “laica” la loro manifestazione?
Perché non hanno il coraggio di dire che questa è stata pensata e convocata dai vescovi?
Scienza e Vita fece lo stesso, negando fino alla fine il coinvolgimento della CEI nel loro comitato.
Ho sufficiente esperienza del mondo cattolico per non riconoscere nel Family Day quella che è una abitudine di molti vescovi e di molti preti e cioè delegare il lavoro “sporco” ai laici. “Armiamoci e partite!”
E’ una situazione tipica.
Non è politicamente corretto che i vescovi scendano in piazza a manifestare contro il governo, allora lo si suggerisce nell’orecchio dei responsabili dell’associazionismo cattolico.
Tecnicamente il Family Day sarà organizzato dai movimenti, non dalla CEI, ma non ci possiamo prendere in giro…
Sono ben poche le motivazioni laiche che possiamo ritrovare nel manifesto Più Famiglia e saranno ben pochi i laici che sfileranno a Roma il 12 Maggio.
Non credo di essere molto lontano dalla verità se dico che un buon numero delle associazioni promotrici del Family Day andranno a Roma controvoglia, soltanto perché non possono dire di no a quel suggerimento che gli è stato bisbigliato nell’orecchio.
Il 12 Maggio non faranno del male a nessuno.
Soltanto ai cattolici.
Come se ce ne fosse bisogno.
Luca