Se c’è una cosa che negli ultimi anni abbiamo imparato ad assumere come vera è che il clima sta cambiando e, in particolare, la temperatura sta aumentando, i ghiacciai si sciolgono ed il mondo è destinato alla catastrofe.
L’aumento climatico sarebbe dovuto all’attività antropica che, emettendo anidride carbonica in atmosfera, ha fatto aumentare l’effetto serra.
Abbiamo imparato a chiamarlo Global Warming, riscaldamento globale per i non anglofili.
IPPC, un ente megalitico che studia i cambiamenti climatici, aveva elaborato un modello che prevedeva, all’aumentare delle emissioni di anidride carbonica, un proporzionale aumento della temperatura media del pianeta.
Ora, si scopre che le cose non stanno andando proprio come si pensava.
Perché fino al 1998 la temperatura media ha continuato a crescere, ma dal quel momento la crescita si è quasi arrestata, nonostante la quantità di CO2 in atmosfera sia continuata ad aumentare.
[…] le temperature medie globali non sono andate al di sopra del livello registrato nel 1998, nonostante il continuo aumento dell’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera da parte dell’uomo. Ed è indiscutibile il fatto che il tasso di riscaldamento degli ultimi 15 anni (1998-2012) è inferiore alla crescita della temperatura che si ebbe dal 1951 fino al 1998. Questo rallentamento, o “iato” come lo definisce l’IPCC, è l’elemento base di riferimento da parte degli “scettici del riscaldamento globale” per sostenere che la relazione aumento anidride carbonica e aumento della temperatura terrestre non è come ce l’ha spiegata l’IPCC. Coloro invece, e sono la maggior parte, che sostengono la relazione hanno provato in mille modi diversi a dimostrare che la situazione attuale è solo di passaggio e che forse è dovuta al fatto che la maggior parte del calore terrestre è stato assorbita dagli oceani. E soprattutto vi sarebbe lo zampino del recente raffreddamento dell’Oceano Pacifico in uno dei suoi tanti cicli di El Nino e di La Nina, il quale ha causato un raffreddamento a livello planetario.
In ogni caso, le cose non stanno andando come era stato previsto e quello che consideravamo come un dato di fatto incontrovertibile, potrebbe rivelarsi semplicemente come un’interpretazione sbagliata dei dati.
Niente di tragico, la possibilità di confutare l’esistente è il bello del metodo scientifico.
Non sarà facile spiegarlo a giornalisti e divulgatori che per 20 anni ci hanno raffigurato scenari catastrofistici.
Luca