Devo dire che ho un pregiudizio nei libri scritti dagli sportivi.
Quindi ho snobbato il libro autobiografico di Buffon.
L’altra sera Buffon è stato intervistato da Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche e Gigi ha detto cose anche importanti.
Ha soprattutto raccontato di quando, a 25 anni, ha sofferto di depressione.
E’ stato male forte.
Sentiva le voci, mica roba da ridere…
Ed ha raccontato di come ne è uscito, di come certe cose, come vedere una mostra di Chagall, lo aiutassero, ma che ne è uscito soprattutto grazie alle terapie.
Ha raccontato di come facesse fatica a giocare, degli attacchi di panico, che aveva paura che gli avversari si accorgessero dei suoi problemi e se ne potessero approfittare.
Una persona che racconta queste cose in pubblico deve essere soltanto ammirata.
Ancora oggi noi trattiamo spesso i depressi come dei malati immaginari o, al peggio, come dei mezzi pazzi.
Buffon ci ha detto, se ancora ce ne fosse bisogno, che la depressione è una malattia ed in quanto tale può essere curata.
Insomma, da oggi Gigi è ancora di più il nostro portierone.
Luca
Via | Daria Bignardi