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informazione internet

Sempre la solita storia del marito che per far dispetto alla moglie

Oggi molti grandi siti, su tutti Wikipedia, protesteranno contro due proposte di legge presentate da due deputati americani per difendere i contenuti protetti da diritti d’autore e diffusi su internet.
La leggi si chiamano Stop Online Piracy Act e PROTECT IP Act e prevedono entrambe misure molto dure per i siti che pubblicano materiale protetto da copyright.

La protesta di Wikipedia inglese e di molti altri siti prevederà l’oscuramento per alcune ore delle loro pagine.

Pur non approvando le due proposte di legge, a me l’autocensura per protestare contro possibili censure pare un controsenso.
Per cui, il titolare oggi mette la fascetta di protesta, ma di autocensurarsi non ci pensa proprio.

Luca

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diritti umani internet

Google is not evil

Google oggi ha preso una decisione che possiamo considerare molto importante.
Ha deciso di non sottostare più alla censura del governo cinese.
Da anni infatti i risultati delle ricerche effettuate in Cina con Google (ma anche con Yahoo!) sono filtrati per escludere siti sgraditi al governo.

Questo cambio di strategia è dovuto innanzitutto agli attacchi che il governo cinese sta portando avanti ai server di Google ed agli account di posta di GMail di attivisti per i diritti umani o di oppositori al regime.

Da oggi la autocensura di Google in Cina finisce.
Questo significa che Google chiuderà in Cina, rinunciando ad un mercato immenso.

Ho l’impressione che quando il regime cinese cadrà, un piccolo contributo lo avrà dato anche la storica decisione presa oggi da quei diavoli che lavorano in California, a Mountain View, nell’azienda più fica del mondo.
Oggi lo possiamo dire a ragion veduta.

Luca

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politica

Censuratemi questa

vauro

Luca

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blog internet

E Grillo sparì da Google

Ora, io ho spesso criticato fortemente Beppe Grillo, almeno nell’ultimo anno.
La storia che Google censuri Beppe nei suggerimenti di ricerca, a me però pare grave.
E soprattutto stupido.

Se in Italia Google “censura” un comico, non ci possiamo poi stupire se in Cina fornisce al governo i nomi dei dissidenti.
Mi auguro che Google Italia (visto che la censura c’è soltanto nella versione italiana del motore di ricerca) corregga quanto prima la questione.

A meno che non ci siano motivazioni tecniche legate ai tanti (forse troppi) link al blog di Beppe, che potrebbero sembrare ai crawler di Google come un tentativo truffaldino di accrescere il pagerank.
In questo caso non si capisce però perché questo avvenga soltanto nella versione italiana.
Insomma, Google Italia, dateci una spiegazione, grazie.

Luca