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Internet, gli adolescenti e i loro genitori


La ragazza che vedete nel video qui sopra si chiamava Amanda Todd e quello è il suo testamento. Ha deciso di raccontare la sua storia, prima di suicidarsi a quindici anni.

Un anno fa mostrò il seno ad una persona conosciuta su una chat.
Lì inizio il suo calvario, la foto del suo topless iniziò a girare su Facebook. E da quel momento la vita di Amanda si è trasformata in un inferno di minacce, ricatti, bullismo della peggior specie.

Internet è una bellissima cosa, ma va conosciuta ed utilizzata nel modo giusto. Ciò che finisce in rete, non può più essere cancellato.

Va fatto capire ai bambini ed ai ragazzi che usano la rete.
Niente proibizionismo, ma affiancamento.
Se i genitori non conoscono la rete, si facciano aiutare da qualcuno che la conosce. Il mondo è pieno di bulli. Già è difficile affrontare quelli che si trovano a scuola, ma da quelli puoi tentare di scappare. Con quelli che trovi in rete è molto più complicato.

Affrontare a 15 anni tutti i bulli del mondo è proprio impossibile.

Ed un’ingenuità che ti può far aprire una finestra sull’abisso.

Luca

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diritti umani

Il Rutelli che piace alla destra

Rutelli ha rilasciato al Giornale un’intervista illuminante per capire dove si sia ormai posizionato l’ex candidato premier del centro-sinistra.
Il tema è lo ius soli, per dirla facile il diritto di cittadinanza a chi nasce nel nostro paese.
In molti, tra tutti il Presidente Napolitano, credono che un bambino nato in Italia dovrebbe ottenere automaticamente la cittadinanza italiana. Oggi, la ottengono soltanto i figli di italiani. Quindi un bambino nato all’estero da genitori italiani, è italiano e voterà in italia, mentre un bambino nato in Italia da genitori non italiani non è italiano.

La questione non è banale, è molto delicata, e non bisogna cadere in facilonerie, ma secondo me non ci può essere integrazione se impediamo ai bambini che vanno a scuola con i nostri figli di sentirsi italiani.

Dicevamo che Rutelli si schiera contro lo ius soli, ma lo fa con motivazioni piuttosto deboli.
E’ Rutelli, direte voi.
Eh, lo so, ma questi abbiamo e con questi dobbiamo confrontarci.

Se introduciamo il criterio dello jus soli, ossia l’automatica cittadinanza italiana per chiunque nasca sul nostro territorio, rischiamo di trasformare l’isola di Lampedusa o il porto di Ancona o la stazione di Trieste nelle succursali della più clamorosa clinica ostetrica d’Europa.

La tesi di Rutelli viene rafforzata dai soliti timori sull’islam che ci ucciderà tutti.

Mi riferisco a quella componente non laica dell’Islam che persevera in pratiche che contraddicono i nostri principi basilari: dalla poligamia all’assoggettamento della donna. Un padre che vieta a una figlia femmina di andare a scuola non è compatibile con la cittadinanza italiana.

E quindi la figlia non ha diritto di essere cittadina italiana perché ha un padre stronzo, mentre proprio la cittadinanza potrebbe diventare un grimaldello fondamentale per la sua emancipazione come donna e come cittadina.

Vedrete che, liberati da berlusconi, piano piano diverrà sempre più chiaro chi sono i buoni.

Luca

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vivere

E buona scuola

Oggi i miei figli iniziano la scuola.
Il 2.0 alla scuola dell’infanzia, l’1.0 alla primaria.

Nelle riunioni preparatorie con i genitori la cosa che appare evidente è che ogni anno gli insegnanti devono fare i conti con sempre minori fondi e con sempre maggiori riduzioni di organico.

Prima o poi la buona politica si dovrà occupare del più grosso scempio fatto al nostro paese.
Che è quello di aver trascurato e mortificato la scuola.

E buona scuola a tutti.
La scuola spacca!

Luca

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politica

Altro che Bunga Bunga

cristiano riformisti silvio

A me ha dato molto fastidio l’ondata moralista contro il bunga bunga.
Per vari motivi, ma soprattutto perché l’ultima cosa che vorrei è che Berlusconi uscisse di scena a causa di una sentenza su una vicenda, quella di Ruby, che scandalizza soltanto i benpensati ipocriti.

Sono tra quelli che sogna di veder uscire di scena Berlusconi perché sconfitto in libere elezioni. E perché questo succeda le persone si devono rendere conto che l’uomo di Arcore non è in grado di governare bene questo paese.

Insomma, Berlusconi è indegno del suo ruolo non per le cose che fa in casa sua.
E’ indegno per le politiche che ha portato avanti.

Ieri ha detto una cosa molto grave che mi ha fatto accapponare la pelle.
Stavo per scriverci un post, poi era troppo tardi e così lo faccio ora.

Quando qualcuno vi chiederà perché non si debba votare Berlusconi, che sono tutti uguali e che non c’è alternativa, voi ditegli che questa cosa l’ha detta lui e nessun altro.

Educare i figli liberamente vuol dire di non esser costretto a mandarli a scuola in una scuola di stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli.

E questa cosa basta per mandarlo a casa e non votarlo mai più.

Perché di tutte le nefandezze fatte dalla politica del centro-destra, la più grave è stata quella di smantellare la scuola pubblica.
E ritrovarsi ad ogni riunione dei propri figli con le insegnanti a fare la lista delle attività che l’anno prima venivano fatte e quest’anno non verranno riproposte perché non ci sono i soldi.

Un milione di Ruby non vale un anno di tagli alla scuola pubblica.

Fatela su questo una bella raccolta di firme ed un bel ritrovo al PalaMinchia.
Altro che sul bunga bunga.

Luca

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siena

Scuole che cadono

scuola mattioli siena

Dopo 28 anni a Siena si sono accorti che la Scuola Media Mattioli non soltanto non rispetta le normative antisismiche, ma ha gravi problemi strutturali.
Il primo piano rischia di crollare su quello sottostante.

Fa piacere sapere che il Sindaco abbia predisposto subito i lavori di adeguamento, spostando i ragazzi in altre due scuole.

Farebbe anche piacere che qualcuno aprisse un’indagine per portare in tribunale chi quella scuola l’ha costruita, rischiando di farci rimanere sotto qualche centinaio di ragazzi.
Tra cui me, mia moglie, i miei fratelli e un bel pezzo della gente che conosco.

E scusate il personalismo.

Luca