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Il gabbiano torna in Afghanistan

L’Afghanistan torna a far parlare di sé.
Due militari italiani sono stati rapiti e prontamente liberati da un blitz coordinato tra i nostri militari e quelli inglesi.
Cinque rapitori sono morti nel blitz e i due italiani sono stati feriti, uno in modo molto grave.
Sembra che i rapitori, una volta sotto attacco, abbiano tentato di uccidere gli ostaggi.

L’ennesimo successo della nostra missione in Afghanistan.

Pino Scaccia, l’inviato del TG1, dovrebbe essere già in volo per l’Afghanistan.
Se nei prossimi giorni volete avere notizie di prima mano di un reporter sul campo, vi consiglio di tenere d’occhio il suo blog.

Intanto ci siamo ricordati di essere ancora in guerra.
E che in guerra la gente muore.
Capirai che novità!

Luca

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Ciò che resta di Enzo Baldoni

Sono già passati tre anni dalla morte di Enzo Baldoni.
Fu sequestrato ed ucciso in Iraq.
I familiari non hanno ancora ricevuto il corpo.

Enzo Baldoni aveva un blog e così descrisse il suo funerale (grazie a Gianluca Neri):

Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri e colorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che assolutamente non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati. Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato.
Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me.
Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte. E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita.
Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega. Basta che non facciate come nel Grande Lebowski.

Nel caso in cui ci fosse qualcuno che ancora legge Libero, val la pena ricordare cosa scrisse Vittorio Feltri durante i giorni del sequestro:

Un uomo della sua età, moglie e due figli a carico, avrebbe fatto meglio a farsi consigliare da Alpitour, anziché dal Diario, la località dove trascorrere vacanze sia pure estreme.

Il suo vicedirettore, Renato Farina (nome in codice Agente Betulla), così titolò sulla uccisione di Baldoni:

Colpo in testa a Baldoni. I terroristi islamici uccidono il giornalista italiano che cercava brividi in Iraq. I rapitori non hanno esitato a sparargli anche se era amico loro e antiberlusconiano.

Se, invece volete un ricordo intelligente di Baldoni, leggete il post di Pino Scaccia, che rimase con Enzo fino a poco prima dell’imboscata durante la quale venne rapito.

Mica tutti i giornalisti sono uguali.

Luca

Vignetta di Mauro Biani

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Liberato Padre Bossi

Finalmente Padre Bossi è stato liberato.

Luca

Vignetta di Mauro Biani

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diritti umani

Giancarlone Libero!

Liberate Padre Bossi.

Sulle italiche polemiche, sottoscrivo quanto dice Mauro Biani, che è anche l’autore della vignetta.
Se volete avere notizie su Padre Bossi, seguite le corrispondenze di Pino Scaccia dalle Filippine.
Credo sia l’unico giornalista italiano che si stia interessando alla questione.

Poi andate a firmare l’appello per la liberazione di Giancarlone.
Così, tanto per dare un segnale, in attesa di rivederlo libero.

Luca

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