Pensatela pure come vi pare, ma gli italiani rimangono un popolo di moralisti.
E pure la Guzzanti non è stata da meno.
A me il suo intervento non è piaciuto molto, per un motivo principale. Anzi due.
Il primo è che Sabina l’altra sera ha abbandonato la satira e si è profusa in un’omelia dai contenuti assolutamente poco comici. E quando la gente si mette a pontificare, diventa noiosa.
Il secondo è che scomunicare un ministro perché ama il sesso orale e contemporaneamente mettere Ratzinger all’inferno perché, secondo lei, è omosessuale, a me pare una discriminazione degna del più integralista dei cattolici.
Diciamo che l’antiberlusconismo e l’anticlericalismo hanno armi migliori da spendere che non i pompini ed i “diavoloni frocioni”.
Non sono poi meno moralisti i quotidiani che, come sottolinea Massimo Mantellini, ogni giorno ci propinano le peggiori schifezze e poi si scandalizzano per le parole dette nella manifestazione dell’altra sera.
Insomma, forse varrebbe la pena lasciar perdere i gusti sessuali dei singoli e tornare a parlare delle cose importanti.
Che in ginocchio c’è un intero paese, mica solo le ministre.
Luca