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E’ come chiamare i carabinieri e ti dicono che sono finiti

Miriam ha scritto insieme ai suoi genitori una lettera alla Gelmini, l’altezzoso e sprovveduto Ministro dell’Istruzione.
La storia la pubblica La Stampa di oggi.

Mi chiamo Miriam. Sono una bambina di otto anni anzi quasi nove. Non avrei mai pensato di trovarmi un giorno, così presto, a dover difendere il mio diritto ad avere una maestra, come tutti gli altri.
Si avete capito bene. Faccio parte di quelli chiamati disabili o diversamente abili. E io invece chiamerei tutti ugualmente diversi.
Io quest’anno sarò in classe con tutte le mie compagne e le mie maestre. Io poi ne ho due un po’ speciali che gli altri bambini non hanno. A causa della mia sindrome sono un po’ più lenta nel fare le cose. Perciò ho bisogno di essere aiutata così posso fare tutto con i miei compagni e come i miei compagni. Quest’anno però c’è un problema. A causa della “riforma Gelmini” la compresenza nella mia classe è sparita. Ed io su 29 ore di scuola ne ho ben 8 senza la mia maestra. Io non sto chiedendo un favore. Voglio la mia maestra. Non voglio altro.
E’ come chiamare i carabinieri e ti dicono che sono finiti. O andare all’ospedale perché hai due gambe rotte e te ne aggiustano solo una perché hai finito i soldi. O che i vigili del fuoco arriveranno l’anno prossimo. Ma io non posso aspettare. Io devo andare a scuola quest’anno. Il ministro Gelmini venga nella mia scuola.

Eccola la fantastica riforma della scuola.

Luca

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Giulianone nostro

Per fortuna non se ne è praticamente accorto nessuno.
Del resto lanciare una bomba il 14 Agosto dimostra che nemmeno l’autore della provocazione era così convinto.

Insomma Giuliano Ferrara, dopo le polemiche sull’ora di religione a scuola, aveva proposto lo Sconcordato (PDF).
Cioè, togliamo l’ora di religione a scuola, che appare anacronistica pure a lui, ed aboliamo la scuola pubblica.
Si, aboliamo la scuola pubblica e adottiamo un modello simil-americano, magari non disdegnando neppure l’insegnamento casalingo ad opera dei genitori.

E’ pazzo.

Luca

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Solo battaglie importanti

Noi cattolici siamo così moderni da fare battaglie per cose sempre veramente importanti.
Oggi è il turno dell’ora di religione a scuola.

Guardiamoci in faccia per un attimo senza ridere e diciamo che veramente pensiamo che la religione fatta a scuola abbia un senso.

L’ora di religione, così come le scuole cattoliche, è una delle più grosse fabbriche di agnostici che ci siano.
Il motivo è semplice: perché è una buffonata.
I ragazzi se ne accorgono e passano oltre.

Avere il coraggio di ammetterlo sarebbe il primo passo per provare a liberarsene e tornare a parlare di cose importanti.

Luca

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E brava la nostra ministra

Il decreto Gelmini è stato approvato.
L’ennesimo successo di questo governo.

Luca

Via | School day (ring, ring goes the bell) – Macchianera.

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Il giusto pregiudizio

Ho aspettato un po’ prima di dire la mia.
Ci ho pensato ed ora sono giunto alla conclusione.

La proposta leghista di istituire classi riservate ai bambini stranieri ancora non padroni della lingua italiana è una proposta sbagliata.
E’ sbagliata prima di qualsiasi analisi.
E’ sbagliata semplicemente perché è stata proposta da un parlamentare della lega.

Chi da 15 anni inneggia al razzismo, al “padroni in casa nostra” e spruzza benzina sulla fiamma sempre accesa dell’intolleranza non può proporre una misura propagandata come viatico per una migliore integrazione dei bambini immigrati.
E’ lecito pensare che la proposta sia in realtà una misura concepita per separare i bambini italiani dai bambini stranieri.

Dite che il mio sia un pregiudizio?
Lo è sicuramente.
Non sono d’accordo con chi dice che sia sbagliato avere pregiudizi.

Ci sono alcuni giusti pregiudizi che ci proteggono dal lupo che si nasconde sotto la pelle della pecora.

Detto questo, a me sembrerebbe intelligente proporre dei corsi di lingua per i bambini stranieri che non parlano italiano. Corsi aggiuntivi da seguire fuori dal normale orario scolastico.

Mi sembrerebbe intelligente.
Ovviamente non nella scuola del maestro unico e delle sempre minori risorse.
A meno che i corsi di italiani non li faccia il maestro unico a casa sua, magari durante la cena.

Luca