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50 milioni

Diego e Felipe Melo sono costati circa 50 milioni di euro.
Ora la gara sta tutta nel cercare di capire quale dei due sarà annoverato come il più grosso bidone della storia del calciomercato juventino.

La colpa non è di Ferrara, ma di chi lo ha scelto come allenatore che poi corrisponde con chi ha comprato i due fenomeni di cui sopra.

Luca

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Se saltelli muore Balotelli

mario_balotelli

Per me la Juve possono tranquillamente squalificarla dalla Champions.
Non conta per quale squadra tu faccia il tifo.
Se i subumani che erano in curva a Bordeaux si sono messi a cantare cori contro un giocatore che neppure stava giocando, significa che siamo arrivati oltre il limite.

Le cose più intelligenti le scrive, come al solito, Gianni Mura su Repubblica:

Ormai in Italia fare cori contro Balotelli sembra diventato un gioco di società. Attenzione, però: è una questione che non riguarda solo lui né solo il calcio. E non la si risolve chiedendo a Lippi di convocarlo per i mondiali, di considerarlo un simbolo. Balotelli ha il diritto di non essere insultato per il colore della sua pelle sia che giochi in Nazionale, nell’Inter o nella Sangiustese. Come ce l’ha chi non fa sport, non gioca a calcio e pensa che sarebbe meglio vivere in un mondo meno malato, e che il passato non passa mai del tutto.

Bene che Buffon sia andato a tentare di zittire i subumani della curva juventina, ma le squadre di calcio non possono continuare a vivere in ostaggio di questa gente.

La vicenda di Balotelli è ormai diventata un simbolo di civiltà.
Altro che sport.

Luca

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Bidoni

Non parlo di calcio e di Juve da un po’ di tempo perché il calcio mercato mi ha sempre appassionato poco, ma soprattutto per non infierire sulla dirigenze juventina.
C’è niente che si può dire ad una dirigenza che paga Felipe Melo 21 milioni di euro più Marchionni?

Felipe Melo rischierà di essere annoverato tra i più grossi bidoni della storia juventina.
Vedremo, magari ora vince il pallone d’oro.

Luca

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Siamo molto meno tristi di voi

Provate voi a lavorare a Firenze, in un open space, e ad essere juventini.
Stamani la gente non conteneva i sorrisi.
D’altra parte c’è chi, non vincendo mai, gode delle disgrazie altrui.

Vorrei però dire a tutti coloro che gioiscono per l’eliminazione della vecchia signora dalla Champions che, i primi a non credere nel passaggio del turno, erano proprio gli juventini.
Gli applausi del pubblico alla fine della partita di ieri ne sono una testimonianza chiara.

Non siamo una delle otto migliori squadre d’europa.
Su questo non c’è nessun dubbio.
Abbiamo già fatto molto ad arrivare agli ottavi.

Son passati gli anni della famiglia Agnelli e degli squadroni.

A differenza di altri, conosciamo i nostri limiti.
Anche Linus la pensa più o meno come me.

Luca

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Vanno capiti. Sono malati

Io sarò anche prevenuto a causa della mia juventinità, ma devo dire che i fiorentini sono malati di Fiorentina.
La loro è una fissazione.
Non pensavo che potesse esistere un’intera città totalmente devota ad una unica causa: la sua squadra di calcio.
E poi con questo vittimismo che loro sono sempre sfortunati, che gli arbitri li penalizzano sempre e che la juve ruba le partite.

E che due palle…

Non che la decadenza di Firenze possa essere ascritta all’amore per la Fiorentina, ma quest’ultimo forse è il sintomo di una città che ha perso le coordinate.

Luca