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Ve lo dico prima, almeno non ci restate male

Beppe Grillo chiede che Berlusconi e Napolitano si dimettano.
Non si capisce perché.
Berlusconi è lo stesso che era un mese fa e Napolitano ha firmato una legge che non poteva giudicare lui se fosse costituzionale o meno.
In tanti non lo sanno, ma sono decine le leggi che ogni Presidente della Repubblica ha firmato e poi la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali.
D’altra parte lo capisce anche un bambino che se fosse il Presidente della Repubblica a giudicare, la Corte sarebbe inutile.

Il problema è che Grillo continua ad esistere soltanto se continua a spararle grosse.
E quindi continua.

Nel frattempo ha lanciato, un po’ in sordina a dire la verità, il suo partito.
I sondaggi accreditano al Movimento Nazionale Grillo circa il 3% dei voti.
Praticamente tutti tolti all’Italia dei Valori che passerebbe dal 9% al 6%.

Tutto ‘sto casino per non prendere un voto in più di quelli che già ci sono.
Forse la strategia andrebbe un po’ rivista.

Luca

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Scudi fiscali e facce di bronzo

Lo scudo fiscale è stato approvato dalla camera.
L’opposizione insorge.
Se magari fosse stata presente in aula al momento di votare alcune pregiudiziali di costituzionalità, magari sarebbe un po’ più credibile.
Se 69 deputati dell’opposizione (PD, UDC ed IDV) fossero stati in aula, il governo sarebbe andato sotto, visto che anche nella maggioranza c’erano molte assenze.

Insomma, opporsi senza fare opposizione.
Ci vuole una bella faccia di bronzo.

Luca

Via | Piovono Rane

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La paghetta la diamo a tutti

Ieri al Senato è stato votato all’unanimità (con la sola astensione dei due senatori radicali) l’emendamento che allarga la possibilità di ottenere i rimborsi elettorali anche ai partiti che non supereranno lo sbarramento del 4%.
I rimborsi verranno dati a tutti i partiti che supereranno il 2%.

Come detto, tutti favorevoli.
Anche l’Italia dei Valori.
Del resto Di Pietro si occupa soltanto della spartizione della RAI.

Luca

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Pizzini

Non so che cosa dimostri la storia del pizzino di Latorre a Bocchino.
Forse semplicemente che in politica si è disposti anche a fare combutta con il nemico pur di liberarsi di amici scomodi.

Se D’Alema, tramite Latorre, gioca sporco contro Veltroni, quest’ultimo se la può prendere soltanto contro sé stesso e con la sua scelta di apparentarsi con l’Italia dei Valori.

Il suicidio della Vigilanza Rai, Villari, i pizzini, sono tutti conseguenze di quell’errore iniziale.
Sarebbe ora che Veltroni ammettesse lo sbaglio.

E sarebbe pure ora che D’Alema la piantasse, che ne abbiamo veramente le scatole piene di certi giochetti.

Luca