Categorie
sport

Il video di Cannavaro

Prima della finale di Coppa Uefa guardate come eravamo ridotti. Ho 25 anni mi stanno ammazzando… il braccio si sta gonfiando, butta dentro dottò. Se me la vendo questa cassetta sai quanto becco…

Sono queste le parole che Cannavaro dice nel filmato trasmesso ieri sera dalla trasmissione “Punto e a capo”.
Risalgono al 1999, quando Cannavaro vinse con il Parma la Coppa Uefa.

Questo filmato dimostra che non solo gli juventini si dopano (magra consolazione) e mostra anche quella che è probabilmente la prassi.
I diretti interessati diranno che non si tratta di doping, perché il farmaco iniettatosi da Cannavaro non rientra nella lista nera. Ma ditemi voi che differenza fa.

La verità è che i giocatori di calcio sono gonfi, e che sarebbe giunto il momento che fossero proprio loro a pretendere il rispetto del loro corpo. Sarebbe bello che qualche giocatore in attività avesse il coraggio di dire le cose come stanno, che rompesse il muro di omertà.

Pensate che esempio darebbe il capitano della nazionale (Cannavaro appunto) se venisse fuori con una dichiarazione pubblica, nella quale ammettesse le schifezze che i medici ed i preparatori atletici gli hanno iniettato in 15 anni di attività.
La prima cosa che Cannavaro ha fatto, invece è stata quella di chiedere che il filmato non andasse in onda, perché riprendeva trattamenti medici a cui si era sottoposto.
Manca il coraggio, perché ammettere il doping significa ammettere che tutti i risultati raggiunti sono fasulli.

L’immagine del capitano della nazionale esce irrimediabilmente compromessa da questo filmato.
Ci sarebbe solo un modo per riabilitarsi: ammettere tutto. Senza vergogna, perché così fan tutti.

Luca

Categorie
diritti umani sport

Io scimmia contro i razzisti perché ogni giorno va peggio

Bella intervista ad Et’o, giocatore del Barcellona, che Sabato, dopo aver segnato, ha ballato come una scimmia in risposta a chi gli tira le noccioline ogni volta che scende in campo.

Ed in Italia la situazione non è diversa, anche se nessuno in tribuna si indigna.

Luca