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diritti umani

Chiudete Guantanamo!

CloseGuantanamo
Cinque anni di Guantanamo.
Cinque anni di ingiustizia.

Partecipa alla campagna di Amnesty International per
Chiudere Guantanamo ora!

Cito dal comunicato di Amnesty:

Giovedì 11 gennaio, parte in tutta Italia una campagna di Amnesty International per la chiusura del centro di detenzione di Guantánamo Bay, l’esempio più evidente delle violazioni dei diritti umani che si verificano da cinque anni, nel contesto della “guerra al terrore”.
Anche l’Italia, dunque, è chiamata a prendere parte alla campagna mondiale di Amnesty International, chiamata “Global action against Guantánamo”. Dall’11 gennaio 2002, nel centro di detenzione gestito dagli Usa sono stati trasferiti 775 prigionieri, circa 400 dei quali (provenienti da oltre 35 paesi) tuttora reclusi senza accusa né processo.
[…]
Le iniziative di Amnesty International per la chiusura del centro di detenzione di Guantánamo fanno parte della campagna “Più diritti più sicurezza” lanciata dall’associazione nel novembre 2006 per porre fine alle violazioni dei diritti umani nel contesto della “guerra al terrore”.

Sarebbe forse il caso di porre fine a questo scandalo.

Luca

APPROFONDIMENTI

COSA PUOI FARE

2 risposte su “Chiudete Guantanamo!”

THE ROAD TO GUANTANAMO, UNA FEDELE RICOSTRUZIONE CINEMATOGRAFICA DI QUESTA REALTA’:

“Lesioni da scariche elettriche sulle piante dei piedi e sui genitali; il fatto che fosse stato evidentemente colpito a ripetizione sulla nuca da un corpo contundente; i segni delle frustate presenti su tutto il corpo”.

“Le luci accese tutta la notte, musica ad altissimo volume, insulti alla loro religione, alla loro cultura, alle loro credenze”.

“Il cappuccio serve al disorientamento sensoriale e le braccia sono stirate per provocare dolore autoinflitto. Si tratta di due semplici tecniche-base”.

“Ci defecano addosso, ci aizzano contro i cani, usano le scosse elettriche e ci fanno morire di fame”.

“Mi hanno rasato i capelli a strisce, come un indiano. Mi hanno tagliato i baffi, mi hanno messo in mano un piatto e mi hanno fatto andare dagli altri prigionieri a elemosinare, come fossi un barbone”.

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