Linkiesta, nuovo e molto ben fatto giornale online, racconta oggi una storia molto interessante che riguarda i rapporti tra il nostro Ministro della Difesa e la Marina Militare.
Si parte dalla notizia, mi pare molto snobbata dall’informazione, del sequestro da parte di pirati di una petroliera italiana.
Sembra che La Russa abbia imposto allo Stato Maggiore della Marina il silenzio su questo sequestro.
Ed un motivo ci sarebbe:
Il motivo pare essere legato alla proposta, non ancora resa esecutiva, di imbarcare a bordo delle navi italiane che transitano in zone interessate dalla pirateria, un numero da due a cinque fucilieri del Reggimento San Marco:
Alla Marina qualcuno si è fatto un’idea. La risposta ha le sue radici a Venezia e per trovarle bisogna tornare indietro nel tempo, all’ottobre scorso. Al Regional Seapower Symposium partecipano i vertici della forza armata. È qui che arriva l’annuncio: su richiesta della Confederazione Italiana Armatori, la Marina militare ha segretamente elaborato un piano per la difesa dei mercantili in transito nel Golfo di Aden che prevede, in particolare, di imbarcare su richiesta da due a cinque fucilieri del Reggimento San Marco. Le carte sono sul tavolo del ministro dallo scorso mese di agosto, ma La Russa non ha ancora deciso. Ed evidentemente non vuole che se ne parli. Ritiene, secondo alcuni ufficiali, che il sequestro della Savina Caylyn possa alimentare nuove discussioni sull’argomento, trapelate anche oggi sulla stampa, sebbene proprio il suo armatore Luigi D’Amato risulta essere tra i pochi a non volere soldati né contractor sulle sue navi.
La Russa non sarebbe favorevole, soprattutto perché i militari finirebbero per essere al comando di un civile (il comandante della nave):
Mi pare difficile che i militari possano essere sotto il comando di un pur bravo comandante civile mercantile.
In tutta questa vicenda c’è poi una questione sulla costruzione di quattro basi della Marina da Gibuti alle Seychelles che sarebbero costruite a spese degli armatori e che servirebbero per permettere l’insediamento di militari italiani a scopo difensivo contro i pirati.
Non so, a me pare una di quelle storie interessanti di cui forse varrebbe la pena parlare.
Bravi quelli de Linkiesta ad averlo fatto.
Luca