Il Papa è il Papa.
Almeno per noi cattolici.
Il suo magistero è incontestabile.
Credo sia però legittimo storcere il naso di fronte ad alcune gaffes fatte da Papa Ratzinger.
La storia dei Lefebvriani negazionisti, perdonati e riammessi proprio alla vigilia del giorno della memoria, sembrerebbe una barzelletta.
E’ ovvio che l’anticlericalismo prende al volo qualsiasi occasione per dar contro la Chiesa ed il Papa, ma è altrettanto evidente che alcune situazioni non possono non generare polemiche.
La leggerezza con la quale vengono pronunciate frasi o compiuti atti così importanti da un punto di vista simbolico, è incomprensibile.
Soprattutto per una istituzione religiosa che procede sempre con i piedi piombati e non compie mai gesti che possano essere in qualche male interpretati.
Di imbecillotti nella Chiesa c’è già una bella collezione; la presenza di questo esimio vescovo negazionista era proprio necessaria, vero?
Si è arrabbiato pure Ferrara, il più affezionato seguace del nostro Papa.
E questo è molto grave.
Luca