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Il nuovo attacco di Beppe Grillo a Pippo Civati

Il blog di Beppe Grillo spesso ospita dei contenuti scritti da altri.
Oggi ha pubblicato un post scritto da Edoardo Capuano, nel quale vengono confrontate le votazioni fatte alla Camera da Pippo Civati con quelle fatte da alcuni esponenti del PDL.
Non parlamentari PDL qualunque, ma tutti particolarmente invisi all’elettorato del PD e del M5S.
Biancofiore, Brambilla, Santanché, Capezzone, Carfagna, etc…

Pippo VS Michela Vittoria Brambilla (pdl): stesso voto 97,7% delle volte su 133 votazioni.

Il confronto viene fatto utilizzando i dati di OpenParlamento.

Civati ha già risposto, ma vorrei far notare una cosa.
PD e PDL sostengono lo stesso governo delle larghe intese guidato da Enrico Letta.
E’ lapalissiano che nella maggior parte delle votazioni PD e PDL votino nello stesso modo.
Del resto, se confrontate Civati e Roberto Speranza, capogruppo del PD alla Camera, la percentuale di voti uguali raggiunge il 98%.

Ovviamente, Eduardo Capuano non ha citato un altro dato che si può estrapolare da OpenParlamento e cioè che Civati ha votato 18 volte (l’1,2% dei voti totali) contro il proprio partito.
Se c’è un parlamentare del PD ad essersi schierato in modo aperto contro le larghe intese, questo è Pippo Civati.

I dati, se si vogliono utilizzare, vanno letti bene, altrimenti si rischia di fare la figura dei cialtroni, cosa che è riuscita bene a Eduardo Capuano.

E poi, un’ultima considerazione sul metodo fascista usato da Grillo e dai suoi seguaci.
Perché mettere questa foto di Civati?
Perché ridicolizzare in questo modo un avversario politico?

E poi, non poteva mancare una nota misogina per concludere il post.
Tanto per non smentirsi mai.

Se Pippo è rivoluzionario, Cicciolina è vergine!” Edoardo Capuano

Luca

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Luca

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Scoprire che il lupo è cattivo

Berlusconi che toglie l’appoggio al governo Letta era il finale già scritto di questo governo.
Come in quelle commedie che dopo cinque minuti già capisci che lui e lei si innamoreranno, che poi litigheranno perché lei scopre che lui le aveva mentito, ma poi lei lo perdona e nella scena finale lo bacia con il pancione mentre lui esce per andare in ufficio.
Il governo Letta è nato che già sapevamo più o meno come sarebbe finito.

E questa responsabilità è tutta di Letta e del PD.
Non puoi portarti un lupo in casa e poi stupirti se prima o poi il lupo si dimostra per quel che è e ti sbudella il gatto.
Si è deciso di fare un governo insieme a Berlusconi sapendo che l’esistenza in vita della maggioranza sarebbe dipesa dalle vicende giudiziarie dell’uomo di Arcore.
E sapevamo che il cavaliere avrebbe provato a far ricadere sul PD la responsabilità politica dell’aumento dell’IVA e dell’aumento di altre tasse che serviranno a tappare la falla lasciata aperta dallo slittamento della rata dell’IMU (che prima o poi pagheremo).

E quindi, ora cosa ci aspetta?

Niente, le solite cose.
Se le cose andassero come devono andare, Napolitano scioglierebbe il parlamento e si dimetterebbe (perché così aveva promesso al suo insediamento).

Nel frattempo il PD non ce la farebbe a scegliere un nuovo segretario prima delle elezioni e probabilmente riproporrebbe Enrico Letta, per i demeriti guadagnati sul campo.

E invece, magari Berlusconi in questi tre giorni ci ripensa, e andremo ancora avanti così, come in quelle commedie che non hanno un finale, ma preannunciano semplicemente il secondo episodio della serie.
E questo secondo episodio, in pochi hanno voglia di andarselo a vedere.
Perché è veramente tutto troppo insulso persino per un pubblico, ehm, un elettorato di bocca anche troppo buona.

Luca

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L’imbarazzante governo Letta

Riassunto delle decisioni prese ieri dal Governo.

L’IMU viene per ora tolta, ma non abolita, quindi potrà essere reintrodotta nel giro di un minuto.
Viene introdotta una Service Tax locale, abbinata alla tassa sui rifiuti.

La conclusione è questa.
L’IMU la pagava soltanto chi aveva una casa di proprietà.
La Service Tax la pagheranno tutti, anche chi vive in affitto.
Sulla stessa casa la pagheranno sia il proprietario che l’inquilino.

Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e i servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali).

Enrico Letta ha anche specificato che lui ai giovani gli vuole bene, dimenticandosi di specificare che la nuova tassa colpirà soprattutto loro.

E’ una decisione imbarazzante, fatta soltanto per accontentare il PDL e per prolungare l’inutile vita di questo imbarazzante governo Letta.

Luca

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Abbiamo bisogno di un governo così?

Il Post scrive un commento molto duro sul governo Letta per come ha gestito la questione kazaka.

E’ una vicenda che avrebbe richiesto le dimissioni di due ministri, quello dell’Interno e quello degli Esteri.
Sono state dette molte bugie, sono stati violati i diritti delle persone, è mancata la comunicazione dentro gli apparati, i ministri sono forse stati scavalcati nella catena decisionale.
Un disastro vero.

Ora sappiamo che probabilmente non succederà niente, perché Alfano è il garante per il PDL del governo delle larghe intese e, se cade lui, cade tutto.
Ma viene da chiedersi se abbiamo davvero bisogno di un governo così deludente.

La conclusione è che se il governo Letta supera questo disastro – con implicazioni gravissime per le sorti di alcune persone innocenti e per la credibilità o quel che ne resta dell’Italia – questa sarà una dimostrazione della solidità di questa alleanza di governo, e del fatto che solo diverse dinamiche interne ai due partiti che la sostengono potrà metterla in discussione: non fatti, non errori, non risultati, non fallimenti, non “il fare”. Se invece Alfano dovesse accettare quel che è giusto e dimettersi, sarebbe la fine del governo Letta e dei suoi zoppicanti presupposti: e c’è da chiedersi se non sarebbe cosa buona e giusta, se questi sono i suoi risultati.

Luca