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Ringraziate le preferenze

Il PD deve ringraziare la legge elettorale per le elezioni europee, perché se non ci fossero le preferenze io col cavolo che votavo il PD.
I primi due nella lista della mia circoscrizione sono niente di meno che David Sassoli e Leonardo Dominici (qui il PDF con le candidature).

Vi prego, non ditemi che dovrò votare la Sensini, campionessa di windsurf.

Certo che siete proprio stronzi.

Luca

Via | Luca Sofri

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Che Dio gliene renda merito

Patrizia Moretti, la mamma di Aldro, ha rifiutato la candidatura alle europee che le aveva proposto Rifondazione Comunista.

Quello che ho fatto fino ad oggi l’ho fatto per Federico – spiega Patrizia Moretti, quasi restia a parlare di questa proposta politica -, senza nessun altro interesse. Non vedo come possa entrare la politica in questa vicenda”.

Luca

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Ma perché uno si deve sputtanare così?

Vi ricorderete la menata di Cofferati che non si ricandida come sindaco di Bologna per star vicino al figlio che vive con la madre a Genova?
Ecco.
Ora si candida alle Europee.
Evidentemente Strasburgo è servita meglio di Bologna (anche se la distanza è doppia).

Luca

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Ora che fate? Lo candidate lo stesso?

Di Pietro si è sempre battuto contro la candidatura di persone che siano sottoposte ad inchieste giudiziarie.
Alle prossime elezioni europee De Magistris si candiderà con l’Italia dei Valori.
Ieri si è venuto a sapere che il PM è indagato dalla Procura di Roma per abuso di ufficio.

E ora?
De Magistris lo candidiamo lo stesso?

La questione è molto più complessa di quanto Di Pietro ci ha sempre voluto far credere.
Forse non tutti gli indagati sono uguali.
E non tutti i reati sono uguali.

Io stesso mi sto scoprendo molto meno giustizialista di quanto non fossi fino a poco tempo fa.
In queste questioni ci vogliono forse dei gran piedi di piombo.

Luca

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Giro la voce

Leggo, sottoscrivo e metto in giro l’appello di una delle parti buone del PD che chiede scelte serie ed intelligenti nella scelta dei candidati alle europee:

Nell’imminenza delle elezioni europee riteniamo importantissimo che la scelta delle candidature del Partito Democratico avvenga sulla base di criteri nuovi che privilegino la costruzione di una classe politica motivata e le competenze internazionali e aggiornate dei candidati rispetto ai longevi curriculum istituzionali di rappresentanti già carichi di responsabilità.

Le ragioni sono molte ed essenziali per la crescita del PD, dell’Italia e della sua rappresentanza europea.

– Il Parlamento Europeo ha bisogno di persone attente alla modernità e ai cambiamenti internazionali, per le quali il futuro e non il passato sia un elemento decisivo della propria prospettiva politica. E di persone desiderose di impegnarsi e mettersi in gioco piuttosto che di trovare un sereno e confortevole ambito di rappresentanza. E ne hanno bisogno l’Europa, l’Italia e i suoi interessi europei.

– Il centrosinistra italiano possiede molte nuove competenze e disponibilità che non hanno finora trovato spazio nell’esercizio della politica nazionale e per le quali la concretezza dell’attività europea sarebbe il migliore terreno di formazione e valorizzazione.

– Il futuro del PD ha bisogno di una nuova classe dirigente, e la sua crescita politica è da molti anni assente dagli impegni dei partiti di cui è erede. E ne ha bisogno il futuro dell’Italia.

– In tempi di delusione e insoddisfazione per le recenti vicende politiche nazionali non darebbe una buona impressione agli elettori la riproposizione come candidati al Parlamento Europeo di persone che già occupano seggi al parlamento nazionale o incarichi istituzionali di altro tipo, salvo che se ne dimettessero prima. È importante che chiunque si candidi al Parlamento Europeo assuma l’impegno di dedicarsi pienamente ed esclusivamente al suo mandato per l’intera legislatura: chi viene eletto rimanga in Europa.

– Le elezioni europee attraggono per la natura dell’istituzione un voto di opinione e appartenenza, più che un’adesione a politiche definite o personalità specifiche. L’investimento su nomi meno noti e rodati non comporta quindi rischi di comunicazione, anzi andrebbe esattamente verso una richiesta di rinnovamento ormai molto insistente, oltre che legittima.

Avere caro il futuro dell’Europa, come si dice sempre, significa affidarne le istituzioni al futuro stesso, e non zavorrarle del passato. Noi chiediamo che queste indiscutibili ragioni orientino le scelte nella selezione delle candidature, e che guidino il Partito Democratico nella fedeltà al suo progetto.

Giovanni Bachelet, deputato del PD
Francesco Boccia, deputato del PD
Gianrico Carofiglio, senatore del PD
Giuseppe Civati, consigliere regionale del PD
Cristina Comencini, Direzione Nazionale del PD
Paola Concia, deputata del PD
Gianni Cuperlo, deputato del PD
Roberto Giachetti, deputato del PD
Sandro Gozi, deputato del PD
Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD Comune di Milano
Teresa Marzocchi, Direzione Nazionale del PD
Matteo Renzi, Presidente della provincia di Firenze, del PD
Luca Sofri, Direzione Nazionale del PD
Salvatore Vassallo, deputato del PD

Luca