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Se pure i magistrati cadono nella xenofobia

L’aveva segnalato Luca Sofri un mesetto fa.

L’argomento di discussione è la legge sulle intercettazioni telefoniche.

In un appello dell’Associazione Nazionale Magistrati, per fare un esempio di reato per il quale verrebbero impedite le intercettazioni telefoniche, viene citato testualmente: “il sequestro non a scopo estorsivo, come ad esempio la zingarella che rapisce un bambino…”.

L’espressione è tanto più scandalosa tanto più se si considera chi l’ha adoperata.
Nel senso che, se pure i magistrati, cadono nella xenofobia, allora stiamo freschi.

Leggendo oggi le lettere su La Stampa, scopro che in realtà la situazione è molto peggiore:

Sono un ricercatore che si occupa da qualche anno d’immigrazione e negli ultimi mesi ho avuto più di un’occasione per indignarmi. L’ultima, e particolarmente grave, riguarda un messaggio, che sta girando in rete, in cui si spiegano gli effetti della legge salva premier. In questo messaggio vengono riportati gli esempi che, come ho potuto verificare, si trovano sul sito dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati), dove si ipotizzano cinque casi di processi che verrebbero sospesi. In tre di questi l’ipotetico responsabile di reato viene indicato come straniero: uno stupratore, un guidatore ubriaco su un’auto rubata che uccide tre pedoni, due zingarelle che rapiscono un bambino o che rubano al supermercato. È evidente che non c’era nessuna necessità di specificare la nazionalità o le caratteristiche etniche degli autori dei reati. Suppongo che l’indicazione dei colpevoli come stranieri volesse sottolineare che la lotta alla criminalità immigrata sbandierata dal governo viene vanificata dalla nuova legge. Tuttavia non ritengo che per suscitare la giusta indignazione dell’opinione pubblica nei confronti di questi provvedimenti sia lecito aizzarne le peggiori pulsioni xenofobe. Ancora meno quando a farlo è un’illustre istituzione come l’Anm. Dovrebbe essere la gravità del reato non perseguito a indignare e non chi l’ha commesso! Nello specifico mi risulta che nessuno «zingaro» sia stato condannato per ratto di minore nella storia giuridica italiana almeno negli ultimi decenni. Tutto questo mi pare l’ennesima prova del livello d’imbarbarimento a cui è giunto il dibattito pubblico nel nostro Paese.
AMEDEO ROSSI, TORINO

Ecco.
Amedeo Rossi for President!

Luca

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La differenza tra bisogno di sicurezza e xenofobia

Dopo il trionfo della lega tutti gli opinionisti più moderati si sforzano di spiegarci come il partito di Bossi non sia xenofobo.
E’ una bugia.
Non sono xenofobe le parole ufficiali dei dirigenti della Lega, ma lo sono una buona parte degli amministratori leghisti e della base elettorale.

“La gente non è razzista, ma chiede soltanto più sicurezza”, dicono in molti.
E’ vero.

Che differenza c’è allora tra xenofobia e voglia di tranquillità, tra razzismo e diritto alla legalità?

La differenza è mentale, risiede dentro di noi.
Noi siamo impauriti dalle rapine in villa, dagli strupri e dalle auto pirata a tal punto da trasformare la nostra paura in odio.
E l’odio spesso è irrazionale e cieco.
A tal punto da estendere l’odio provato per chi ci ha rapinato a tutti i suoi concittadini.

Un romeno strupra una ragazza? Io odio tutti i romeni.

I reati devono essere puniti, sia quelli commessi da italiani che quelli commessi da stranieri.
E’ un problema di ordine pubblico e di giustizia.
In realtà non ci basta che gli stranieri siano puniti.
Se ne devono proprio andare.
E qui nasce la xenofobia.

A darci fastidio spesso sono proprio le differenze che ci separano da alcuni gruppi di immigrati.
Ci infastidiscono la parlata degli slavi, i modi un po’ cafoni degli albanesi, la ruvidezza dei romeni.
L’altro giorno, camminavo per strada, e di fianco a me c’era un ragazzo albanese, tamarrissimo, che parlava a voce altissima al cellulare.
Incrociammo una signora che si girò a guardarlo e disse con disprezzo: “Che schifo”

Ecco, quella signora avrà anche bisogno di sicurezza, ma è razzista.
Quel ragazzo era fastidioso, vestito in modo ridicolo e un po’ cafone, ma non faceva schifo.

I mezzi di comunicazione purtroppo alimentano l’ansia delle persone, evidenziando soltanto alcuni reati commessi da alcuni gruppi etnici.
Il rumeno che alcuni mesi fa investì un gruppo di ragazzi, uccidendone alcuni, destò grandissimo sdegno
Quasi nessuno ha parlato del romano che, alcune settimane fa, investì con il suo SUV una donna romena ed i suoi bambini, uccidendoli tutti.

Ognuno di noi ha il diritto di vivere in un mondo tranquillo, ma abbiamo il dovere di fare delle distinzioni tra le persone.

La politica dovrebbe aiutare i cittadini a volare più in alto e a razionalizzare le nostre paure.
La Lega, seguendo la sua identità populista, fa l’opposto: segue ed amplifica le paure del popolo.
Non trovando nessun rimedio, questo è ovvio.

Luca