L’ultima indignazione collettiva, veicolata sui socialcosi, è quella contro la Chiesa che non paga l’ICI.
Stiamo tutti a tirare la cinghia e questi stronzi non pagano niente.
Non è proprio così.
Se avete voglia, vi considero di leggere l’analisi fatta da Arianna Ciccone che inizia così:
Faccio subito una premessa: non sono cattolica e a mio modesto avviso Dio non esiste. Quello che mi interessa è capire.
Ecco, cercando di capire, si scoprono cose interessanti.
Che, se è vero che l’esenzione ICI al no-profit (Chiesa inclusa) corrisponde ogni anno a 2 miliardi di mancate entrate nelle casse dell’erario, è anche vero che la storia degli alberghi che non pagani l’ICI semplicemente perché hanno una cappellina votiva al loro interno è una bufala. O meglio, l’ICI la devono pagare, perché non sono esenti e se non la pagano sono dei truffatori.
Non tutti gli immobili di proprietà degli enti non commerciali sono esenti: lo sono solo se destinati alle attività indicata dalla legge. In tutti gli altri casi pagano, inclusa la Chiesa, regolarmente l’imposta: è il caso degli immobili destinati a librerie, ristoranti, hotel, negozi, così come delle case date in affitto. Se non la pagano, vanno denunciati.
Quindi non è vero che per gli alberghi la Chiesa non paga l’ICI, la paga perché quell’attività non rientra nelle attività specificate dalla legge. E non è vero che basta una piccola cappella all’interno di un hotel di proprietà di religiosi per rendere l’intero immobile esente dall’ICI, come trucchetto per rientrare in ogni caso nella clausola dell’attività di natura “non esclusivamente commerciale”. Trucchetto che comunque non reggerebbe visto che per ottenere l’esenzione l’intero immobile deve essere destinato a una delle attività indicate e considerato che l’attività alberghiera non è tra queste, l’intero immobile, cappellina inclusa, dovrebbe essere assoggettato all’imposta.
Altra cosa di cui tener conto. Il turismo religioso ha una ricaduta non banale sull’economia. Il ristorante che sta di fianco al monastero paga l’ICI e il monastero no, ma senza il monastero il ristorante sarebbe vuoto.
In Italia il settore (del turismo religioso) cresce di oltre il 20% quest’anno e genera annualmente un giro d’affari intorno ai 5 miliardi di euro, muove oltre 40 milioni di persone e fa registrare 19 milioni di pernottamenti, secondo una indagine Trademark. E la Chiesa cattolica svolge un ruolo chiave, con il 70% dei beni culturali esistenti, 30mila edifici religiosi di valore artistico, 700 musei diocesani e 2.200 tra santuari, monasteri e conventi che in gran parte offrono ospitalità”.
E se ci indignamo per i 2 miliardi dell’esenzione ICI, cosa dovremmo fare per il resto?
[…]ogni anno in Italia abbiamo 120 miliardi di evasione fiscale, 60 miliardi di corruzione, e 350 miliardi di economia sommersa, pari ormai a quasi il 20 per cento della ricchezza nazionale. Ma varrebbe la pena di aggiungere gli oltre 500 miliardi nascosti da proprietari italiani nei paradisi fiscali e su cui non si pagano tasse. Sessanta miliardi di corruzione e 120 di evasione fanno 180 miliardi l’anno. In 10 anni sarebbero 1800 miliardi: esattamente quanto l’intero stock del debito pubblico. Si potrebbe azzerarlo e vivere felici
Dal punto di vista della comunicazione, Arianna nota anche come le campagne sui socialcosi, come ad esempio Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria (che ha anche un sito di riferimento), siano state pensate ed organizzate piuttosto bene, con una precisa strategia.
La pagina Vaticano pagaci tu la manovra secondo me non è nata dal basso: è anche questa una pagina ben strutturata di marketing politico (devo dire che ho apprezzato moltissimo le netiquette che invitano gli iscritti a rispettare le regole della civile conversazione). […] una delle tecniche utilizzate è quella di “creare” la notizia di mobilitazioni nate dal basso su facebook per ottenere spazi di visibilità sui giornali e sulle tv (media main stream), visibilità che in altro modo non si riuscirebbe ad ottenere, nonostante la validità dei temi trattati.
Probabile che dietro ci siano i radicali, di sicuro c’è Mario Staderini che di Radicali Italiani è il segretario.
Per concludere, un riferimento al mondo anglosassone che, giustamente, spesso portiamo ad esempio.
Chris Potter mi fa notare che anche in altri paesi, come la Gran Bretagna, le attività no-profit (incluse le attività religiose) usufruiscono dell’esenzione dalle tasse. Qui il LINK di riferimento.
Insomma, mettiamo Mi Piace a quello che vogliamo, ma per capire le cose un po’ bisogna sbattersi.
La Chiesa di privilegi ne ha molti, anche l’esenzione dell’ICI è uno di questi.
Ma le cose sono molto diverse da come ce le presentano gli indignati di turno.
Mi pareva un buon post per il giorno dell’Immacolata.
Auguri.
Luca