Inutile nasconderlo.
E’ stata una sconfitta.
Pensavamo di stravincere ed invece abbiamo vinto di un’inezia.
Al Senato avremo, forse, un paio di seggi di vantaggio.
Con l’impossibilità a governare.
Il dato di fatto che le elezioni confermano è che c’è mezza Italia che continua a credere che sia meglio affidare il paese a Berlusconi piuttosto che al centro-sinistra. Chi ieri votava il cavaliere, continua a farlo. Nonostante tutto.
E questo è, secondo me, desolante.
Non so cosa debba fare il nano di Arcore per convincere gli italiani a non votarlo, ma oggi è il giorno della sua ennesima vittoria.
Ed è il giorno del fallimento dei DS.
Sono loro il vero anello debole della coalizione.
L’elettorato di centro-sinistra ha punito l’affare Unipol e la mancanza di chiarezza sulla questione morale.
Fassino e D’Alema hanno fatto finta di sottovalutare il problema, ignorando i segnali di malcontento che arrivavano dal popolo dell’Ulivo.
Il risultato è stato che molti hanno preferito votare i partiti piccoli, ritenuti più puliti e più estranei a certi intrecci tra politica ed affari.
Indebolendo l’Ulivo, l’Unione e Prodi stesso.
Che ora difficilmente potrà costruire un governo capace di sopravvivere alle prossime prove di forza.
Dall’altra parte c’è un elettorato che ha ragionato ancora una volta con il portafoglio.
Tanti che non volevano andare a votare ci sono andati perché impauriti dal programma dell’Unione, che vorrebbe far pagare le tasse anche a chi fa i soldi facili e non soltanto alle imprese ed ai loro dipendenti.
Sembra fantascienza, ma la proposta del cavaliere di tagliare l’ICI ha funzionato.
E questo è desolante.
Perché ancora una volta ci manifestiamo come un paese che si mobilita soltanto quando si parla di soldi.
I ragionamenti sulla pace e sulla guerra, sulla redistribuzione del reddito, sullo stato sociale e sull’aiuto alle famiglie non contano niente.
Contano gli euro risparmiati sull’ICI.
Questa è l’Italia.
Questo è il popolo che ha invertito il risultato delle elezioni.
Questa è l’Italia che delude.
Luca