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E che cazzo

Sembra che ieri sera, ad Anno Zero, Pigi abbia tenuto botta.

Luca

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BerijaTravaglio

BerijaTravaglio

Sono uno di quelli che, dopo una veloce infatuazione, ha iniziato a chiedersi come sia possibile essere moderatamente progressisti e stimare Marco Travaglio.
Ho iniziato anche a chiedermi come si possa essere progressisti di sinistra e godere al suono del tintinnare delle manette.

Mi sono staccato definitivamente dal baraccone grillo-travaglio-dipietro dopo la indecente guerra fatta contro l’indulto.
Sbattendo pure la porta.

Francesco Costa oggi ha riproposto una striscia di Staino di qualche anno fa che riassume tutto perfettamente.

Cliccate per ingrandire.
Berija era il capo della polizia segreta sovietica ai tempi di Stalin.

Luca

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Proprio tu, De Magistris

Non è che mi diverta ad infierire, ma l’attacco portato oggi da Beppe Grillo a De Magistris è significativo di quanto il modo di intendere la politica del comico genovese sia di fatto incompatibile con una forma che somigli lontanamente a quella di un partito.
De Magistris è stato per mesi la persona indicata da Grillo come il faro della politica italiana.
E’ anche e soprattutto grazie a Grillo che De Magistris è stato eletto al parlamento europeo con un numero strabiliante di preferenze.

Poi succede che De Magistris si iscrive all’Italia dei Valori, tenta di scalzare Di Pietro, sposa la causa del popolo viola e vuole mettere il cappello pure sul Movimento 5 Stelle.
Grillo, che il popolo viola ha provato a farlo suo, senza riuscirci, è permaloso ed oggi ha sbottato sul suo blog, di fatto rompendo con l’ex magistrato.

Luigi de Magistris è stato eletto con i voti dell’Italia dei Valori e del blog. L’obiettivo era di avere un eurodeputato a Bruxelles e non in televisione. Fare luce sui capitali mafiosi in Europa e sui finanziamenti europei in Italia. Attraverso la Rete, ogni giorno. Un lavoro che fatto a tempo pieno non consentirebbe neppure di vedere la famiglia. E’ stato eletto come indipendente e poi ha preso la tessera IDV. Parla a nome del MoVimento 5 Stelle senza averne l’autorità. Il popolo viola (chi è?) con le manifestazioni sovvenzionate dai partiti è per lui un punto di rifermento.

De Magistris nel suo blog ha risposto a Beppe Grillo, ma pare che la rottura sia definitiva.
Travaglio ed il Fatto Quotidiano paiono sempre più schierati a fianco di Grillo (lo si è capito stasera con l’editoriale del giornalista ad Anno Zero), De Magistris cavalca il popolo viola e Di Pietro pare sempre più isolato, tanto che le sue aperture nei confronti del PD sono probabilmente funzionali a questo nuovo equilibrio.

Sarà interessante vedere quali saranno le mosse di Di Pietro e quale sarà la struttura che si vorrà dare il Movimento 5 Stelle.

Luca

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E adesso tutti contro tutti

Non guardo talk show da mesi.
Un po’ perché non ho tempo, un po’ perché ogni volta rischio l’infarto per l’arrabbiatura.

Dicono che l’altra sera ad Anno Zero si sia realizzata la rottura tra Santoro e Travaglio, sancita poi con due lettere pubblicate su Il Fatto.

Travaglio se l’è presa perché, dopo che Belpietro aveva evocato le frequentazioni del giornalista con un militare dell’antimafia che poi è risultato essere un colluso, Santoro non lo avrebbe difeso a sufficienza.
Insomma, Travaglio, che con le presunte frequentazioni ed i sospetti di collusione, ci ha costruito una carriera giornalistica e scritto qualche decina di libri, non tollera che con lui sia usato lo stesso metro.

E’ umano, niente di strano, ma ci riconsegna Marco Travaglio tra le persone che commettono errori di valutazione non solo sugli altri, ma perfino su di sé.

Ora il fronte Di Pietro-Beppe Grillo-Marco Travaglio-Santoro si è disgregato.
Siamo al tutti contro tutti.
A furia di spargere sospetti, finisce che anche i tuoi amici sospettano di te.
E finisce che rimani solo.

Luca

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C’eravamo tanto amati

Ora è ufficiale.
Il sodalizio di Antonio Di Pietro con Beppe Grillo e con il clan de Il Fatto, Marco Travaglio in testa, è finito.
Beppe Grillo si dissocia dal suo blog, mentre Travaglio lo fa dalle colonne del suo giornale.

Le parole di Grillo parlano da sole. Non si può appoggiare la candidatura di un indagato. Se anche fosse innocente, sarebbe comunque colpevole.

Per De Luca non è necessario aspettare la sentenza, parla la sua faccia, la sua arroganza, la sua ignoranza come potete ammirare nel video che mi ha dedicato quando criticai l’inceneritore di Acerra.

Il Fatto quotidiano sembra invece aver sposato la linea di De Magistris, che tenta da mesi di scalzare Di Pietro ed oggi ha il coraggio di lamentarsi pur non avendo avuto ancora nemmeno il coraggio di iscriversi al partito. Lo stesso partito che lo ha fatto eleggere come parlamentare europeo.

Ero d’accordo con Di Pietro che prima, durante o dopo il Congresso mi sarei iscritto al’Idv ricoprendo un ruolo che si confacesse al mio profilo politico e che sarebbe avvenuto attraverso un evento pubblico significativo. Ad oggi non è accaduto. La domanda “perché non mi sono iscritto” andrebbe girata a Di Pietro.

Insomma, a leggere le vicende dell’Italia dei Valori appare chiaro quanto sia difficile passare dalla fase del movimento di protesta e di critica al sistema a quella di partito che si struttura per governare.

Luca