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Consegne straordinarie

Quello che vedete sopra è il trailer di “Rendition – Detenzione Illegale“.
Il film, sostenuto da Amnesty International, affronta il tema delle detenzioni illegali attuate dalla CIA per ottenere informazioni utili nella guerra al terrore.
I presunti terroristi vengono rapiti, imbarcati su aerei e depositati in paesi terzi dove poi vengono torturati.

Anche il nostro paese è stato complice di queste pratiche.
E’ celebre il caso di Abu Omar, lo è meno quello di Maher Arar.
Ne ho già parlato in passato.

Il film “Rendition” viene presentato oggi a Roma ed uscirà nelle sale il prossimo 29 Febbraio.
Togliendo gli inevitabili orpelli hollywoodiani, credo possa essere un film da vedere.

Nell’occasione della presentazione del film, Amnesty chiede all’Italia di fare mea culpa come ha fatto ieri il Regno Unito.

Scuse, trasparenza e maggiori informazioni sarebbero un atto dovuto anche da parte dell’Italia. Se almeno due casi di rendition chiamano in causa il Regno Unito, altrettanti chiamano in causa, in modo diverso, il nostro paese, quelli di Abu Omar e Maher Arar. Ben conosciuto il primo, grazie alle indagini nazionali e internazionali che ne hanno fatto uno dei casi più documentati di rendition, ancora invece non sufficientemente nota in Italia è la rendition di Maher Arar, ingegnere canadese di origini siriane. Il nostro paese lo ha visto dal finestrino di un jet della Cia, che si è fermato per uno scalo all’aeroporto militare di Ciampino in una notte di ottobre del 2002, prima di condurre il suo passeggero forzato verso la detenzione segreta e la tortura. Quanto altro tempo dovremo attendere perché l’Italia chiarisca il ruolo avuto nelle rendition?

Ah, dimenticavo.
Il governo Prodi, con Rifondazione, Comunisti Italiani e Verdi seduti in consiglio dei ministri, non ha fatto niente più del precedente per cercare di far luce su questi episodi.
Consideratelo un promemoria per il 13 Aprile.

Luca

Opinioni, conclusioni e altre informazioni contenute in questo post rappresentano punti di vista personali e non quelli di Amnesty International.

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diritti umani

Tortura Last Minute

Un articolo su Repubblica di Carlo Bonini ed un rapporto di Amnesty International denunciano ancora una volta l’esistenza di voli illegali compiuti dalla CIA per trasferire i sospetti terroristi in paesi nei quali sia possibile torturarli.
Gli Stati Uniti infatti preferiscono fare il lavoro sporco all’estero o magari lo lasciano fare a quelli che di solito vengono considerati loro nemici giurati, come la Siria.

Questa di solito è la procedura.
Il sospetto terrorista viene catturato. Magari mentre rientra nel suo paese.
Viene caricato su di un aereo noleggiato da una compagnia privata, e viene spedito in un viaggio premio senza che nessuno gli spieghi niente.
Quindi viene depositato in un paese in cui la tortura non sia considerato reato, e lo si lascia in balia dei torturatori.
Alla fine il sospetto terrorista dichiara di essere veramente un terrorista.
Oppure muore.
O sparisce per sempre.

Queste non sono farneticazioni anti-americane.
Questi sono dati di fatto.

Leggetevi la storia di Maher Arar, siriano naturalizzato canadese. Arrestato mentre rientrava in Canada perché iscritto nella lista nera dei ricercati per terrorismo. Spedito in Siria, dopo una sosta a Roma, e torturato per 12 mesi. Reo confesso di aver visitato un campo di addestramento di Al Qaeda in Afganistan.
Peccato che non sia vero e che lui sia stato iscritto nella lista nera per sbaglio.
Ditemi voi se non confessereste qualsiasi cosa dopo 12 mesi di torture in un carcere siriano.

O leggetevi la storia di Abu Omar, prelevato a Milano da una decina di operatori della CIA, caricato in un furgone, picchiato, torturato e partito con un volo Last Minute per l’Egitto, da dove non è più tornato. Nessuno sa se Abu Omar sia ancora vivo.

Queste due persone hanno una cosa che li accomuna. Sono transitati dal nostro paese.
Senza che il nostro governo sia intervenuto per fermare queste violazioni.
La CIA in Italia si sente a casa propria.
E nessuno si oppone a questo stato di cose.

Invece che di coglioni, cominciamo a parlare di cose serie.
Parliamo per esempio di cosa intendono fare i nostri futuri governanti per far si che l’Italia non si renda complice di gravi violazioni dei diritti umani.
Abbiamo degli obblighi da rispettare.
Se proprio vuole, la CIA metta in atto le sue violazioni da altre parti, non nel nostro paese.
Almeno questo…

Luca