Ho già parlato male di Brunetta e del suo frustrato modo di fare politica.
Credo che ora abbia però superato il limite.
L’idea del concorso satirico è talmente demenziale da essere offensiva.
E sul lavoro non si scherza.
Nemmeno quando a rimetterci sono gli altri.
La conclusione migliore è quella fatta da Cristian, un precario che è tale solo perché vive in Italia (in qualunque altro paese europeo avrebbe da scegliere tra chissà quante possibilità):
Io lavoro come precario da oltre cinque anni in un Comune come sistemista informatico, sempre con la spada di Damocle di successivi rinnovi di contratto che arrivano ore prima della scadenza: prima con agenzie interinali e da un anno e mezzo con un contratto a tempo determinato.
Caro Ministro, ma vaffanculo.
In qualità di precario, mi associo.
Si, caro ministro, vaffanculo.
Luca
Via | Cristian Conti