Su NotaPolitica.it Antonio Funiciello spiega la sua scelta di votare tre NO:
E allora: il legittimo impedimento è una legge ad personam e le leggi ad personam fanno tutte schifo, quindi Sì; solo chi non sa nulla di come funziona uno stato nazionale del XXI secolo, può essere sinceramente contrario alla gestione mista pubblico/privato dell’acqua, quindi 2 No; dei piani energetici nazionali delle 12 economie più forti del mondo – quelle con un Pil a sette cifre – solo quello italiano non contempla l’uso del nucleare; delle due, l’una: o americani, giapponesi, cinesi, tedeschi, francesi, britannici, brasiliani, spagnoli, canadesi, indiani e russi sono tutti fessi, o siamo fessi noi italiani; quindi, un altro No.
Prima di motivare la sua scelta Funiciello fa un preambolo molto interessante e spiega perché la campagna del movimento per il SI è stata scorretta.
Nel week end in giro per Monteverde (mite quartiere romano), bimbetti agghindati come alberi di Natale da cento spillette colorate, spiegavano che, se non passa il referendum, Berlusconi chiuderà tutte le fontanelle vanto del quartiere. In questa immagine – rivoltante per qualsiasi persona di buon senso – è racchiusa la campagna referendaria dei promotori dei quesiti: una violenta disinformazione fondata sulla menzogna. Naturalmente il centrodestra, invece di osteggiare la macchina del fanghetto con l’unica arma che poteva abbatterla, la corretta informazione, si è incaricato di opporle il silenzio dei media. Una scelta figlia della stessa attitudine fraudolenta.
I referendum sull’acqua ricordano moltissimo altri quesiti del passato. Per esempio, quelli sulla fecondazione assistita, tra i cui avversari indefessi ci fu anche l’attuale vice segretario del Partito democratico. In quel caso la macchina del fangone degli astensionisti riuscì a far passare il messaggio che chi si opponeva a quei quesiti era per la vita, mentre i loro sostenitori erano per l’opposto della vita. Che è la morte. Parimenti oggi: chi è a favore dei referendum è per l’acqua pubblica, chi è contro è per l’acqua privata.
Luca