Se siete appassionati di tutto quello che ruota intorno alla musica progressive, forse questo disco è meno standard e noioso di quello che di solito ci riservano le band di questo tipo.
Sono i Big Big Train, sono un gruppo inglese ed il loro ultimo disco è bello.
Solo per gli amanti del genere, ovviamente
Nonostante la drammatica crisi delle case discografiche, ci sono progetti che tornano a vivere.
E’ di ieri la notizia che i Transatlantic sono tornati in studio per registrare un nuovo album.
I Transatlantic sono un super gruppo formato da membri provenienti da altre band e coordinati dalla sapiente mano di Neal Morse.
Mettete alla batteria Mike Portnoy dei Dream Theater, alla chitarra Roine Stolt dei Flower Kings, al basso Pete Trewavas dei Marillion.
Aggiungete Neal Morse e viene fuori un mix fantastico.
I due album registrati dai Transatlantic nel 2000 e nel 2001 sono veramente molto belli.
Il nuovo album dovrebbe uscire prima della fine dell’anno.
E sarà sicuramente molto bello.
E’ uscito ieri il nuovo live dei Dream Theater che documenta il tour mondiale che è seguito all’uscita di “Systematic Chaos” e che è durato un anno, con 115 concerti in più di 100 città in tutto il mondo.
Ebbi modo di criticare l’ultimo lavoro dei DT avendolo ritenuto inferiore allo standard a cui ci aveva abituato la band americana.
I Dream Theater dal vivo restano comunque uno spettacolo da non perdere per gli amanti del genere.
Il live in realtà è un doppio DVD, che nella sua versione Deluxe contiene anche 3 CD contenenti la registrazione audio del DVD.
Stamattina ho fatto tardi.
Non trovavo le chiavi della macchina nonostante fossero nel posto più ovvio: infilate nella serratura dello sportello.
Ho perso la rapida ed ho dovuto prendere la diretta.
Insomma, tutto questo preambolo per dirvi che sono sceso a Porta Romana e che per accompagnare la mezzora di camminata mi sono affidato ai classici.
Mi sono riascoltato Close to The Edge degli Yes.
Non so veramente come si possa fare un pezzo rock più bello di questo.
Così, tanto per rendervi partecipi.
Qualche giorno fa mi sono ascoltato The Road Home, il nuovo disco solista di Jordan Rudess.
JR è da ormai 10 anni il tastierista dei Dream Theater, ma è un artista molto eclettico che suona anche in molti altri progetti.
Il risultato secondo me è ottimo in quanto viene riproposta una rilettura contemporanea di pezzi che sono ritenuti intoccabili; l’arrangiamento è azzeccato soprattutto grazie ad una scelta di suoni piuttosto coraggiosa, se si considera che i brani sono stati scritti e suonati più di 30 anni fa con strumenti analogici.
Insomma il disco è una gradevole rilettura moderna di pezzi del prog degli anni d’oro, il tutto suonato ottimamente.
Se non avete mai conosciuto prima Jordan Rudess, ve lo propongo in versione melensa durante un concerto di Steven Wilson (il pezzo è Lazarus dei Porcupine Tree).