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diario iMille

iMille trombati da Veltroni?

Può anche darsi che io non capisca la politica.
Ma se un giorno mi dicono che il segretario del PD sarà scelto dai cittadini e qualche giorno dopo scopro che il segretario sarà Veltroni, il problema forse non sono io…

Si va nella direzione aperta dalla nuova legge elettorale, nella quale tutto viene deciso dalle segreterie.
I cittadini devono soltanto ratificare.

Questa voglia di leader mi sembra un goffo tentativo di ridare fiato e popolarità al governo.

E iMille, che faranno?
Sosterrano Veltroni?

Secondo me dobbiamo presentare un candidato nostro.
Per distinguerci dagli altri.
E per avere qualcuno che rappresenti le nostre istanze.

E’ chiaro che vincerà Veltroni, ma iMille mica sono nati per vincere…
O no?

Luca

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iMille politica religione

I Mille e la convivenza tra cattolici e socialisti

I Mille si stanno organizzando.

Oggi Mario Adinolfi scrive alcune cose che avrei potuto scrivere io.

[…] noi dobbiamo tornare a scoprire le ragioni profonde per cui un segmento del cattolicesimo politico e una tradizione di radice socialista, possono decidere di fondersi in un’unica struttura politica.

La ragione è una sola: perché hanno molto in comune. E perché il cattolicesimo democratico non è stato mai negatore di libertà, se a questa libertà corrispondeva un deciso volere della cittadinanza. […] La radice socialista contiene in sé più il concetto di “liberazione” (dalla schiavitù, dall’oppressione, dall’alienazione) che quello di libertà, che ha in nuce anche una dimensione propositiva. Liberi per fare che?

L’incrocio di queste tradizioni, di quello scudo che portava la parola “libertas” al centro e di quel pugno chiuso che era un gesto di liberazione attraverso la lotta, renderebbe sensato e fecondo e moderno lo stare insieme in uno stesso partito, ora che la libertà è un dato acquisito e la liberazione quotidiana abbiamo imparato a non farla discendere dai pugni.

A me piacerebbe che i Mille portassero con orgoglio la dimensione caratteristica di essere l’unico luogo della dialettica verso il Pd, dove chi crede al primato della famiglia e chi va a sfilare al Gay Pride possono stare tranquillamente fianco a fianco e condividere un tratto di strada insieme nel pieno rispetto reciproco.

Queste erano le idee che stavano alla base dell’Ulivo e sarebbero dovute diventare i principi fondanti del PD.
Vallo a spiegare a D’Alema e Rutelli.

Luca

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iMille politica

I Mille

Il Comitato Centrale del Partito Democratico ha deciso le regole che definiranno la struttura e l’organigramma del nuovo partito.
Prodi era così entusiasta che non si è nemmeno addormentato durante le interviste ai TG.

Direte voi: “Ok, tutto è già scritto”.

No, perché c’è anche un altro Comitato Centrale.
L’idea è venuta a Luca Sofri ed è piuttosto semplice: pensare un altro Partito Democratico.
Magari in cui l’età media sia un po’ inferiore e nel quale non ci siano le solite facce.

La proposta di Luca Sofri è stata recepita da circa 1.000 persone.
I Mille appunto.

Sabato scorso a Roma c’è stato il primo incontro organizzativo.
L’idea è di riuscire a portare idee e persone fresche nella costituente del partito democratico.

Ho dato la disponibilità per dare una mano.
Ecco la lista, regione per regione, di coloro che si sono dichiarati disponibili.

Ci sono anch’io.
Mi butto in politica?
No.
Mi piacerebbe contribuire a buttare in politica qualcuno che lo meriterebbe.

Luca

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politica

Visco? La P2? Belpietro? Aiuto!

Mi sembrava strano che un’inchiesta de Il Giornale potesse avere anche un benché minimo fondo di verità.
Devo dire che questa volta l’attacco nei confronti di Visco mi sembrava credibile.
Ieri però Carlo Bonini su Repubblica mi aveva messo la pulce nell’orecchio.
Oggi D’Avanzo rende la storia ancora più complicata, mettendo dentro la P2, Tremonti, e chissà quanti altri.

Ora, non sono del tutto ingenuo.
So benissimo che la controffensiva di Repubblica non è disinteressata.
Il quotidiano romano è “molto vicino” ai DS ed al futuro Partito Democratico.
Forse l’inchiesta di D’Avanzo è stata suggerita da un tipetto che se la sta spassando a Valencia.

Però il discorso si complica.

Ed è molto probabile che, come al solito, la verità non stia nel mezzo, ma tutta da un’altra parte.

Luca

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politica

Poi non diteci che siamo antipolitici

I politici non fanno che parlare dell’antipolitica.
Ormai vengono definiti antipolitici tutti quelli che escono minimamente dagli schemi stabiliti dall’establishment.

Luca Sofri qualche giorno fa ha provato a fare una proposta.
Perché non coinvolgere nel comitato per il Partito Democratico qualche persona sotto i 40 anni?
Ed ha fatto una lista di 10 nomi.
I nomi potevano essere altri.
Non importava.
La sostanza era un’altra.

La politica cosa ha risposta a questa proposta?
Niente.
Su 45 membri del Comitato Centrale, ha risposto soltanto Arturo Parisi.
Che non ha detto né si, né no.
Gli altri 44 hanno ignorato la proposta e si sono seduti sulla loro poltrona.

Ok. Niente di strano.
Non ci aspettavamo niente.
Però, per favore, non venite a dirci che siamo antipolitici.
La politica ci piace, se solo ce la faceste fare.

Luca