La polemica innescata dalle parole di Rosy Bindi hanno nuovamente riattizzato un fuoco che cova ormai da troppo tempo:
Il matrimonio però è solo eterosessuale, è un punto molto fermo.
La questione è molto complessa, mi dà fastidio chi la banalizza o la riduce soltanto ad uno scontro tra credenti ed atei.
Le resistenze ad un’accettazione dei matrimoni gay non vengono solo dalla parte cattolica della società, ammesso che esista (la parte cattolica, non la società).
Entrate nei bar, provate a chiedere in giro, troverete resistenze ovunque.
Detto questo, il Partito Democratico, se vuole davvero essere un grande partito riformista, deve fare chiarezza sulla questione.
Non si può continuare ad avere mille posizioni su questo tema.
Credo sia inutile pretendere che i notabili del partito si astengano dal pronunciare frasi in libertà, quindi sarebbe bene che il partito stesso individuasse una sua posizione chiara, che sarà poi quella che porterà di fronte agli elettori.
Perché la destra su questo ha già iniziato la sua campagna elettorale e continueranno a martellare. Se il PD non riuscirà a sintetizzare una sua proposta, i nodi verranno al pettine.
Non è possibile accontentare tutti, non serve a niente cercare di ingraziarsi i favori dei vescovi, che in ogni caso non sosterranno mai il PD, quindi avanti senza paura.
Che non significa dire che i matrimoni gay sono un obiettivo del PD.
Magari troviamo un’altra forma giuridica, che combattere per battaglie perse in partenza forse è sciocchino.
Ma facciamola finita con il notabile di turno che se ne esce dicendo che i matrimoni sono solo eterosessuali e questo è un punto molto fermo.
Molto fermo una cippa.
Luca