Categorie
diritti umani politica

Omofobie

Il tenutario del blog esprime il suo disappunto per la bocciatura della proposta di legge di Paola Concia contro l’omofobia.

Picchiare una persona perché omosessuale è una aggravante ed il parlamento avrebbe fatto bene a mandare un segnale in risposta ai tanti episodi di omofobia che si sono verificati negli ultimi tempi, in particolare a Roma.

Il voto di Paola Binetti non mi sorprende, ma mi indigna il suo tentativo disonesto di mascherare la sua scelta ribaltando il problema:

Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull’omosessualità potevano essere individuate come un reato… le mie e quelle di tante altre persone. Il testo era ambiguo, io ho votato per rinviarlo in Commissione e migliorarlo ma la richiesta di rinvio è stata bocciata. C’era un’ambiguità che giustificava le mie riserve.

Non sono tra quelli che vorrebbero espellere la Binetti dal PD, ma credo che sia lei a dover decidere da che parte stare.
Se non siamo nemmeno d’accordo nel considerare l’omofobia una forma di razzismo, allora credo che andrebbe fatta un riflessione profonda da parte di tutti.

Sul solito pasticcio del PD che non rimanda in commissione il disegno di legge e quindi lo lascia morire c’è poco da dire.
Speriamo che scelgano presto questo segretario e che tornino a fare politica in parlamento.

Luca

Categorie
iMille politica

Pronto Lingotto, mi sentite?

Non avendo potuto partecipare di persona alla riunione del Lingotto, anche se mi sarebbe piaciuto, mi sono fatto un’idea di quello che è stato detto ascoltando il grosso degli interventi.

Butto giù due appunti delle cose che mi sono venute in mente.
Roba sconclusionata, lo so.

L’idea che mi sono fatto è: “Che bella gente e che belle idee”.

Su tutti mi sono piaciuti Civati, Oleg Curci e Francesco Costa; quest’ultimo dice molte cose che potrei dire io.
Tra Franceschini e Bersani, il primo è sembrato aver ascoltato maggiormente le istanze dell’assemblea. Bersani a me è parso assai chiuso nel suo fortino, perfino scocciato di dovere interloquire.

Chiamparino una spanna sopra gli altri due, molto più concreto. Proprio la sua concretezza, però lo farà rinunciare alla eventuale candidatura alla segreteria.

Riccardo Spezia de iMille dice bene la sua sulla necessità di organizzare il partito in modo efficiente ed ha ragione Sandro Gozi a chiedere che i circoli stiano nelle zone di frontiera, dove ci sono i problemi veri.

Ignazio Marino parla da tre metri sopra il cielo e non mi convince per niente. Fa un comizio e lo fa nel posto sbagliato.
Anche Debora Serracchiani parla troppo alto. Sbaglia nel non sentire la necessità di un leader. Fa un po’ la predica, ma la fa alle persone sbagliate.
La Melandri a me fa cascare le braccia ogni volta che la sento, ma è una antipatia mia, tutta personale. Dice cose vuote e lo fa urlando, in modo inappropriato.
Ricordiamoci che su quattro governi di centro-sinistra lei è stata ministro quattro volte. Smettiamo di darle un credito che non merita.

I big hanno ricevuto troppi applausi gratuiti, sembrava di essere a Ballarò.

Ho sentito interventi con un acceleratore sempre a tavoletta sulla questione omosessuale, perfino troppo. Paola Concia mi è sembrata esagerata nella sua denuncia contro la misoginia del PD. Molto più convincente e coinvolgente l’intervento di Cristiana Alicata che ha picchiato forte sull’omofobia e lo ha fatto in modo appassionato ed intelligente.

E’ mancata purtroppo l’indicazione di un candidato alla segreteria.
Pippo Civati sembrerebbe a tutti la persona giusta, ma non credo che si candiderà.
Ci sono le idee ed anche la persone, ma manca l’ariete, il leader, la persona che possa portare lo stendardo.
Se non lo troviamo credo che tutti gli sforzi saranno inutili.

La mia promessa di iscrivermi al partito nel caso di un candidato terzo resta tuttora valida.
Non mi interessa scegliere tra Franceschini e Bersani.

Luca

Se volete cronache e riflessioni più approfondite potete leggere Luca e Francesco