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Le armi spuntate dell’occidente contro Putin

Christian Rocca ha scritto una cosa che a me sembra molto interessante sul perché Europa e Stati Uniti non possano far altro che stare a guardare le scorribande di Putin.

Che fare con Putin
Non possiamo fare niente, è la risposta breve. La colpa è nostra, dell’Occidente, dell’Europa e dell’America di Obama.
La risposta lunga è più articolata. Tutto nasce da un errore geopolitico americano, quasi integralmente attribuibile a Obama, ma anche dal pessimismo dietrologico della leadership russa.
Nel 2008, pochi mesi prima delle elezioni americane, successe la stessa cosa, e sempre a cavallo delle Olimpiadi (a Pechino, in quel caso): Putin invase la Georgia che si voleva occidentalizzare. Bush era in uscita e ai minimi termini, Obama rappresentava il nuovo e il suo sfidante John McCain fu sbertucciato da stampa e tv per aver promesso supporto ai leader democratici georgiani. Vinse Obama, la Georgia perse l’Ossetia e Putin capì che avrebbe potuto fare quello che voleva.

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Luca

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diritti umani sport

Non dirmi che hai paura

Esce domani in libreria Non dirmi che hai paura, la storia di Samia Yusuf Omar, raccontata da Giuseppe Catozzella.

Samia divenne abbastanza famosa nelle olimpiadi di Pechino del 2008, quando arrivo ultima, ma applauditissima, nei 200m piani, correndo in 32 secondi, un tempo del tutto ridicolo per quei livelli.
Samia corse con le scarpe che le aveva regalato la squadra di atletica sudanese.

Samia è morta quasi due anni fa.
Affogata in uno dei tanti barconi partiti dalla Libia e diretti a Lampedusa.
Era incinta.
Il medico che la curò, la riconobbe dopo qualche giorno.

Quello sguardo, quella posizione fetale mi ha toccato, colpito. In 30 anni di lavoro di frontiera di morti ne ho visti. Ma quella morte, quel viso, non riuscivo a levarmeli dalla testa. Poi solo due settimane fa, leggendo il giornale ho capito chi era.

È stata la prima persona che abbiamo soccorso. Già rantolava e non aveva più riflessi pupillari: stava morendo. L’abbiamo messa in sicurezza ma non c’è stato nulla da fare. Alcuni avevano gravi ustioni caustiche perché si erano rovesciate addosso le taniche di benzina per il viaggio e il sole aveva fatto il resto. Lei invece era morta per annegamento probabilmente, schiacciata nel fondo della carretta. Ed era incinta di almeno 4 mesi. Per settimane non ho fatto che pensarci.

Il libro pubblicato da Feltrinelli, ci racconta la sfortunata storia di Samia che sognava di vincere le Olimpiadi e che è morta schiacciata in un barcone.

Luca

Via | Il Post
Foto | Fox Sports

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sport

Uscire con dignità

Io oggi ovviamente difendo Alex Schwazer.
Certo che ha sbagliato a doparsi, è evidente che ha sbagliato.

Ma la sua immediata ammissione di colpevolezza, il suo essere stato lasciato solo in modo altrettanto immediato dal CONI e dalla FIDAL me lo fa comunque apprezzare.

Vedrete che sarà massacrato molto di più di tanti altri atleti che non hanno mai ammesso di essersi dopati, Marco Pantani su tutti.

E comunque, i 50 km di marcia non sono uno sport, sono un calvario.
Magari Alex Schwazer si è liberato di un peso.

Luca

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sport

Donne alle olimpiadi

donne alle olimpiadi

Foto | The Big Picture (David Gray/Reuters)

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politica sport

Roma 2020 sarà al massimo il titolo di un film apocalittico

Nonno Mario ha fatto la cosa giusta, ed ha bloccato la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020.

Anche fossimo stato un paese normale, non si organizzano i Giochi Olimpici in una città che non ha una metropolitana.
E non la si fa organizzare ad un Comitato Promotore composto da gente che ha già fatto la rovina dello sport italiano.

Alemanno pare l’abbia presa bene.
Lui punta comunque a quelle invernali.

Luca