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Aurore boreali norvegesi

Luca

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Non permetteremo alla paura di piegarci

norvegia rose
(Fabrizio Bensch/Reuters)

Il Primo Ministro della Norvegia, Jens Stoltenberg, ha tenuto un discorso molto bello durante la manifestazione in ricordo delle vittime del 22 Luglio.

Miei cari,
che spettacolo!
Mi trovo faccia a faccia con la volontà del popolo.
Voi siete la volontà del popolo.
Migliaia e migliaia di norvegesi – a Oslo e in tutto il paese – fanno la stessa cosa stasera.
Occupano le strade, le piazze, gli spazio pubblici con lo stesso messaggio di sfida: abbiamo il cuore a pezzi, ma non ci arrendiamo.
Con queste fiaccole e queste rose mandiamo al mondo un messaggio: non permetteremo alla paura di piegarci, e non permetteremo alla paura della paura di farci tacere.

Il mare di gente che vedo oggi davanti a me e il calore che sento da tutto il paese mi convince che ho ragione.
La Norvegia ce la farà.
Il male può uccidere gli individui, ma non potrà mai sconfiggere un popolo intero.
Questa sera il popolo norvegese sta scrivendo la storia.
Con le armi più potenti del mondo – la libertà di parola e la democrazia – stiamo disegnando la Norvegia per il dopo 22 luglio 2011.

Ci saranno una Norvegia prima e una Norvegia dopo il 22 luglio.
Ma sta a noi decidere come sarà la Norvegia.
La Norvegia sarà riconoscibile.
La nostra risposta ha preso forza durante le ore, i giorni e le notti difficili che abbiamo dovuto affrontare, ed è ancora più forte questa sera: più apertura, più democrazia. Determinazione e forza.
Noi siamo questo. Questa è la Norvegia.
Ci riprenderemo la nostra sicurezza!

Dopo gli attacchi di Oslo e Utøya, abbiamo affrontato uniti lo shock, la disperazione e il lutto.
Continueremo a esserlo, ma non sarà sempre come è adesso.
Lentamente, qualcuno inizierà per primo a essere in grado di riaffrontare la vita di tutti i giorni. Per altri ci vorrà più tempo.
È importante che siano rispettate queste differenze. Tutte le forme di lutto sono ugualmente normali.

Dovremo comunque prenderci cura l’uno dell’altro.
Dimostrare che è qualcosa cui teniamo.
Dobbiamo parlare con quelli per cui è stata più dura.
Dobbiamo essere umani e fraterni.
Noi riuniti qui questa sera abbiamo un messaggio per tutti quelli che hanno perso qualcuno cui volevano bene: siamo qui per voi.

Guarderemo anche in avanti per la Norvegia dopo il 22 luglio 2011.
Dobbiamo fare attenzione a non arrivare a conclusioni affrettate mentre siamo un paese in lutto, ma ci sono alcune cose che ci possiamo promettere questa sera.

Prima di tutto, oltre tutto questo dolore, possiamo intravedere qualcosa di importante che ha messo le sue radici.
Ciò che vediamo questa sera potrebbe essere la più grande e la più importante marcia che il popolo norvegese abbia mai condotto insieme dalla Seconda guerra mondiale.
Una marcia per la democrazia, per la solidarietà e per la tolleranza.

Le persone in tutto il paese sono fianco a fianco in questo momento.
Possiamo imparare da questo. Possiamo fare più cose come questa.
Ognuno di noi puoi contribuire a costruire una democrazia un po’ più forte. Questo è ciò che vediamo ora qui.

In secondo luogo,
voglio dire questo a tutti i giovani raccolti qui.
Il massacro di Utøya è stato un attacco contro il sogno dei giovani di rendere il mondo un posto migliore.
I vostri sogni sono stati interrotti bruscamente.
Ma i vostri sogni possono essere esauditi.
Potete tenere vivo lo spirito di questa sera. Voi potete fare la differenza.
Fatelo!
Ho una semplice richiesta per voi.
Cercate di essere coinvolti. Di interessarvi.
Unitevi a una associazione. Partecipate ai dibattiti.
Andate a votare.
Le elezioni libere sono il gioiello di quella corona che è la democrazia.
Partecipando, voi state pronunciando un sì pieno alla democrazia.

Infine,
sono infinitamente grato di vivere in un paese dove, in un momento così critico, il popolo scende nelle strade con fiori e candele per proteggere la democrazia.
Per commemorare e onorare le persone che abbiamo perso.
Questo dimostra che Nordahl Grieg aveva ragione: «Siamo così pochi in questo paese, che ogni caduto è un fratello e un amico».

Ci porteremo tutto questo con noi mentre iniziamo a mettere insieme la Norvegia del dopo 22 luglio 2011.
I nostri padri e le nostre madri ci avevano promesso: «Non ci sarà mai più un 9 aprile».
Oggi diciamo: «Non ci sarà mai più un altro 22 luglio».

Luca

Via | Il Post – Foto | The Big Picture

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Dover fare sempre battute. E sempre uguali

La riflessione mi è venuta partecipando ad una discussione su FriendFeed.
Una battuta sulla morte di Amy Winehouse, con richiamo alla Norvegia ed alla cantonata presa dai giornali berlusconiani sull’orgine della strage.
La battuta fatta da Alessandro Bonino, uno dei curatori di Spinoza.

A me non dà noia la satira feroce, anche quella fatta sui morti.
O meglio, a volte mi può anche dar noia, ma non me ne curo, è un problema mio.

Quello che è insopportabile è l’immancabilità di questa satira.
Che è sempre uguale a sé stessa.

Il vip non fa in tempo a morire che già ti immagini quelle che saranno le battute.
Perché sono le stesse battute fatte per il penultimo vip morto.

Finché le faceva Cuore venti anni fa, e le faceva una volta alla settimana, era un conto.
Ridevamo tutti di gusto.
Ora, che la stessa battuta la fanno in cinquanta in un’ora e te la rimbalzano decine di volte nei socialcosi, insomma, grazie, ma anche basta così.

Luca

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Spyrogira

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Nei cieli norvegesi l’altra notte si è verificato il fenomeno ritratto nella fotografia.
E’ stato visto da molti testimoni, in località diverse.
Non è insomma una bufala.

La spiegazione più plausibile è che si tratti di un lancio missilistico non riuscito.

Niente alieni, quindi.
In ogni caso, le foto sono bellissime.

Luca

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Brutto almeno quanto Brunetta

Il nuovo portalone Italia.it su cui da dieci anni vengono buttati via quantità non irrisorie di milioni di euro è tornato online.

Graficamente è perfino più brutto del precedente, non funziona niente, i video non si caricano e praticamente non ci sono contenuti.

Copiare le cose già esistenti sarebbe troppo difficile.
Non so, dare un’occhiata a VisitiNorway (il portale turistico della Norvegia) e fare qualcosa di simile, no?

Poi pensi ai promotori dell’iniziativa e capisci tutto.
Mettete insieme Brunetta e la Brambilla e poi ditemi se avrebbero potuto partorire qualcosa di bello.

E io pago.

Luca