Categorie
politica

La mozione Matteo Renzi non è mai esistita

Oggi una retroscenista ubriaca del Corriere della Sera (lo dico con simpatia, cara Maria Teresa Meli) ipotizza un Matteo Renzi pronto alla guida di un governo sostenuto da PD, PDL e M5S.
E magari anche da stocazzo.

Matteo Renzi ha risposto qualche minuto fa su Twitter.

Dai, ancora soltanto QUINDICI giorni all’insediamento del nuovo parlamento.

Luca

Categorie
politica

I grillini sono meglio di Grillo? Forse si

Beppe Grillo è Beppe Grillo.

Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. E’ riuscito persino a perdere vincendo. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni.
[…]
Negli ultimi venti anni il Pd ha governato per ben 10 anni e nell’ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo con il pdl votando qualunque porcata di Rigor Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera, do you remember?
Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione.

Vediamo se i parlamentari del Movimento 5 Stelle saranno meno incoscienti di lui.
A giudicare da quello che è il commento più votato sul blog, parrebbe di si.

mi pare un errore non votare la fiducia , vorrebbe dire andare a votare tra pochi mesi con la stessa legge elttorale , può portare un vantaggio al movimento in termini di voti ed anche a berlusconi , ma porterebbe un danno enorme al paese . lo spread purtroppo è reale e ci costa un sacco di soldi. credo sia molto più oppurtuno mettere giu un programma condiviso , il pd ha già calato le braghe e bisogna apporfittarne per cercare di portare a casa la riforma delle legge elettorale , una anticorruzione e la riforma della politica , poi eventualmente andare a votare . se fanno il governo pd, pdl sarà peggio per tutti noi … alla fine le tasse le paghiamo noi !!!! e cosa volete andare a rivotare ancora dando la possibilità a berlusconi bersani bindi e casini di riproporsi??? un altro 30% ciascuno che serve solo a chi specula??? il pd è a nudo hanno già fatto capire che hanno intenzione di stilare un progetto a breve termine che soddisfi il movimento , dobbiamo approfittarne assolutamente!!! loro stanno morendo una legge elettorale equa e democratica il conflitto di interesse e legge anticorruzione renderebbe finalmente per legge ineleggibile il 99% dei dirigenti dei vecchi partiti ??? non è questo il primo obbiettivo ??? portiamolo a termine , c’è l’occasione ed è ghiotta

Luca

Il M5S dovrebbe votare la fiducia ad un eventuale governo Bersani?
VOTA IL SONDAGGIO

Categorie
politica

Si può dialogare con il Movimento 5 Stelle

E’ chiaro che è presto per prospettare qualsiasi scenario, tutto può ancora succedere.
Abbiamo però alcuni punti fermi che restringono molto il campo delle possibilità.
Napolitano è entrato nel semestre bianco, non può quindi sciogliere le camere.
Bersani dovrà in qualche modo provare a costruire un governo capace di avere una maggioranza in parlamento.

Date queste premesse, sembrerebbe impossibile trovare una quadra.

C’è però una strada percorribile, che è quella di un governo di non maggioranza.
Al momento della fiducia il Movimento 5 Stelle può uscire dall’aula ed astenersi dal votare la fiducia.
Successe nel 1976 con il Governo Andreotti, con l’appoggio esterno del Partito Comunista.
In questo modo i voti del centro-sinistra supererebbero quelli del centro-destra, sia alla Camera che al Senato.

Siccome la base del M5S difficilmente accetterebbe un appoggio esplicito ad un governo del PD, questo scenario potrebbe essere l’unico praticabile.

Bersani dovrà presentare a Grillo una piattaforma di proposte concrete.
Taglio dei parlamentari, riduzione dei costi della politica, revisione del finanziamento ai partiti, legge elettorale.

Quanto potrebbe andare avanti questa configurazione parlamentare?
Non molto, forse.
Ma a me sembra una delle poche strade percorribili, se non l’unica.

I toni pacati di Grillo di ieri, che rilascia interviste ai giornalisti senza offenderli troppo, le aperture di Bersani nemmeno troppo nascoste, ci fanno vedere una possibilità di dialogo.

Escludo ovviamente la possibilità di un governissimo tra PD e PDL che sancirebbe il suicidio politico del PD.
Nel PD, poi, ci saranno da fare grandi riflessioni.
Se non ora, quando?

Luca

Categorie
politica

Avevamo tre certezze. Era vera una soltanto

la strada libera

Un minuto prima dello spoglio elettorale avevamo tre certezze.
La prima. Berlusconi avrebbe perso. Ed ha vinto. In modo netto.
La seconda. Il PD avrebbe vinto. Ed ha perso. Pesantemente.
La terza. Grillo avrebbe preso tanti voti. E li ha presi. Ma molti più di quanto chiunque potesse prevedere.
Nessuno onestamente aveva ipotizzato che il Movimento 5 Stelle potesse essere il primo partito in Italia.

Mentre scrivo il PD ha lo 0,37% di vantaggio alla Camera.
Se vince, Bersani dovrà provare, se Napolitano gli darà l’incarico, a costruire una maggioranza in Senato.
E questa maggioranza la può costruire soltanto con il Movimento 5 Stelle.
Mentre farà questo, dovrà dimettersi da segretario, perché il suo fallimento è inequivocabile.

Con Grillo si deve aprire un confronto su alcuni punti su cui sia possibile farlo.
Ovvio, non il referendum per la permanenza nell’euro, ma sulla riforma del parlamento e sul taglio dei privilegi, sicuramente si. E ne potremo trovare altri.
La scelta del prossimo Presidente della Repubblica può essere un altro argomento di dialogo.
Poi rifare una legge elettorale decente (anche se, senza il porcellum a quest’ora anche la Camera non avrebbe una maggioranza) e tornare a votare.
Tutto questo, ammettendo che Grillo accetti il dialogo, altrimenti si va a votare subito.

Pippo Civati, che dovremmo sostenere come prossimo segretario del PD, ci ricorda che al prossimo giro Grillo le elezioni le potrebbe addirittura vincere da solo.

Quanto agli scenari, francamente l’unica cosa che vorrei evitare a me stesso e all’Italia è una grande coalizione che comprenda il Pdl. E le due prospettive sono quelle di un ritorno al voto o un tentativo di formare un governo, che non può non vedere la partecipazione del M5S. Con tutte le incognite che questa soluzione comporta, a cominciare dal fatto che questo dato, politicamente, rafforza il disegno politico di Grillo, che ha sempre detto che avrebbe bloccato il ‘sistema’ per tornare al voto e vincere. E la prima parte della storia è andata proprio così, non ce n’è.

Bisogna saper dare delle risposte a chi, ancora una volta, decidendo chi dover votare, ha girato lo sguardo dal PD.
E provare a dare anche qualche risposta a questo popolo di democratici a cui non ne va mai dritta una e che stasera avrebbe gradito sentire una parola del suo segretario.

Per chi dice che il PD dovrebbe guardare a sinistra, temo che ci sia bisogno del microscopio, perché a sinistra del PD non c’è più niente.

Astenersi per favore dall’invocare Matteo Renzi, che se lo volevate, potevate votarlo alle primarie. Renzi non è scemo, il silenzio di queste ore lo testimonia, ed è impensabile che si suicidi per guidare una barca che affonda.

Ai grillini e ai berlusconiani, che tanto si divertiranno nelle prossime settimane a dirci quanto siamo coglioni noi che votiamo il PD, dico che fate bene, infierite pure, che tanto abbiamo le spalle larghe.
Ma in un paese normalmente occidentale a governare è un partito liberale di destra o un grande partito riformista, magari (!) liberal.
E questo secondo partito sarà il PD.
Ancora non lo è, non lo è stato neanche in questa campagna elettorale, ma lo diventerà.
Magari un giorno ringrazieremo Grillo, chissà.

E buona notte.
Che in ogni caso, la democrazia è comunque e sempre bella.

Luca

Categorie
politica siena

Le primarie a Siena (reprise)

David Allegranti alcune settimane fa scrisse un pezzo profetico sulla situazione del PD a Siena.
In quel momento Ceccuzzi era ancora il candidato del PD al Comune di Siena, ma i dubbi sull’opportunità di quella candidatura erano già molti.

Il Pd che oggi parla di «eccesso di localismo» dovrebbe spiegare perché di fronte al dossier senese il partito regionale ha sempre detto: be’ quella è la Repubblica autonoma di Siena, vanno lasciati fare; se di localismo si tratta, i primi ad averlo consentito sono proprio quei dirigenti del Pd che hanno preferito non occuparsene per quieto vivere. E anche quelli che oggi si lamentano, come gli oppositori di Ceccuzzi (gli stessi che lo hanno fatto cadere), perché non hanno partecipato alle primarie contro l’ex sindaco? Perché non hanno sfidato l’ex sindaco a viso aperto? Chissà oggi forse i rapporti di forza sarebbero diversi, ma bisogna anche chiedersi perché il Pd senese non abbia trovato alternative interne alla città.

Allegranti faceva anche una proposta.

forse servono davvero le facce nuove, e allora tutti quelli che si lamentano di Ceccuzzi dovrebbero avviare un dibattito interno al Pd, persino acceso, e chiedere nuove primarie. Magari prima che ci pensi qualcuno da Roma sull’onda lunga del botto di Grillo alle elezioni politiche.

Oggi, con i risultati delle elezioni politiche che hanno visto la sconfitta del PD ed il botto del Movimento 5 Stelle, mi pare evidente che un cambio di rotta, e di facce, sia indispensabile.

Senza illusioni, perché a Siena qualcosa cambia solo quando anche l’ultimo avamposto contro il cambiamento è stato abbattuto.
Se il Movimento 5 Stelle di Siena credesse davvero nella possibilità di una svolta e abbandonasse l’idiozia che tanto “Uno vale uno”, presentando un candidato sindaco veramente forte, allora Siena diventerebbe la nuova Parma.
E ci sarebbe da vederne delle belle.

Ma a Siena, i primi ad aver paura del cambiamento, sono proprio i senesi.
Grillini compresi.
I risultati, comunque accettabili del PD alle politiche, testimoniano che sarà durissima trovare veramente una faccia nuova davvero.

Luca