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Il potere al popolo. Forse

Non so se sia più scemo Angelo Tofalo, cittadino cinquestelle, che alla fine del suo intervento alla camera fa partire dal suo iPad “People have the power” o il Presidente Boldrini, che invece di cazziarlo si mette a fare la divertita e la simpatica.

Luca

Via | Luca Sofri

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Uno non vale uno. Non è il Movimento 5 stelle ad aver perso. Sono i suoi candidati

Vorrei dire un paio di cose sulle elezioni amministrative.
Non mi pare che nessuno possa ritenersi soddisfatto.
Il PD vince soltanto perché ha un elettorato talmente abituato a soffrire, che è riuscito a metabolizzare anche il governissimo, andando a votare più degli altri.
Ma il PD ha preso una frazione dei voti presi alle amministrative precedenti.
Non vedo motivi di soddisfazione.

Il Movimento 5 Stelle è andato male, è indubbio, ma nelle elezioni amministrative conta molto, moltissimo direi, il candidato sindaco.

A Parma Pizzarotti ha vinto non a caso. Un altro candidato non è detto che avrebbe ottenuto lo stesso risultato.
Tra tutte le cose che dice Grillo, il motto “uno vale uno” è forse quello che condivido meno.

Non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti la stessa capacità di suscitare interesse negli altri, non siamo tutti abili a fare le stesse cose.
Il tracollo del Movimento 5 Stelle a Siena, che prende meno della metà dei voti presi alle politiche, ne è una dimostrazione chiara.
Prescindendo un attimo dal conservatorismo dei senesi, è indubbio che un candidato sindaco carismatico, capace di mettersi in comunicazione con il malcontento della città avrebbe potuto fare molto meglio. Sarebbe soprattutto riuscito a portare a votare tutti quei senesi che se ne sono rimasti a casa.

Alle elezioni politiche i candidati del Movimento 5 Stelle hanno avuto pochissima influenza. La gente ha votato principalmente Grillo. Era lui il vero candidato ed è stato lui a vincere. Insieme alla voglia di cambiamento e di mandare affanculo tutti.

La reazione di Michele Pinassi, riportata in questa bella cronaca di Marco Imarisio, secondo me è molto esaustiva.

Siccome i miei concittadini rifiutano il concetto di legalità, trasparenza e onestà, il risultato non può essere che questo.
Che schifo. Speravamo in un minimo di riconoscenza, invece niente. Neppure un grazie. Invece del nostro riscatto morale preferiscono le loro misere rendite di posizione, garantite dal sistema di Monte dei Paschi. Dal pensionato allo studente che trova il locale in affitto, non si salva nessuno. Nessuno che senta la necessità di sgrovigliarsi dal groviglio armonioso.

Mi aspetto nelle prossime ore che Michele Pinassi prenda atto della sua sconfitta. Che è una sconfitta del M5S senese, ma che è indubbiamente anche sua. Il suo tweet di oggi pare scritto dalla rappresentazione ideale del politico nemico dei grillini, che vive al di fuori della realtà.


Dare la colpa all’informazione di regime mi pare che sia un modo per evitare il problema e comunque non spiega perché alle politiche, quando il M5S è stato demonizzato molto più di ora, le cose siano andate molto diversamente.

Ha ragione Imarisio quando dice che la prospettiva di nazionalizzazione del Monte dei Paschi, cavalcata da Grillo, è stata un autogoal. E’ stato un errore di comunicazione evidente, fatto da chi probabilmente conosce poco i senesi.

Dopo tutto quel che è successo, la protesta doveva dare una spinta alle forze antisistema. Era anche logico immaginare che andasse così. Ovunque, ma non qui. Pinassi continua a ripetere di non avere nulla da rimproverarsi, che la colpa è degli altri che non hanno capito. Forse è vero l’opposto. La proposta di nazionalizzare Mps ha prodotto ottimi dividendi a livello nazionale, ma rappresenta esattamente lo spauracchio dei senesi, che vivono nel terrore di perdere banca e identità. I tempi dei soldi a pioggia sul territorio sono finiti.

La crisi si sente, ma non al punto da cancellare la speranza di un futuro dignitoso, meno penitenziale della decrescita teorizzata da Grillo come unica risposta ai molti problemi della città. I senesi sono conservatori benestanti di sinistra, con la tendenza a respingere ciò che non riescono a inglobare nel loro ormai ex groviglio armonioso. E così, dopo il caos, si apprestano a eleggere sindaco uno che al Monte dei Paschi ci lavora da oltre trent’anni.

Detto questo, penso quasi tutto il male possibile della coalizione che probabilmente andrà a guidare la città.
L’unica notizia positiva è che avranno meno modo di fare danni al Monte dei Paschi, che prenderà la sua strada.

Prendere atto che la festa è finita, sarebbe il regalo più grande che la classe dirigente senese potrebbe fare alla città che dice di amare.

Luca

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politica

Sono state giornate furibonde, senza atti d’amore

Abbiamo molto sperato e sofferto in questi giorni.
Sperato che la nostra classe politica riuscisse a fare delle scelte giuste e sofferto perché ogni ora che passava prendevamo atto di quanto le nostre speranze fossero illusorie.

Abbiamo assistito alla morte del Partito Democratico così come lo avevamo immaginato e pensato.
Un partito riformista moderno e coraggioso.
Niente di tutto questo.

In molti si sono chiesti perché il PD non si sia indirizzato verso la scelta di Rodotà, nel giro di un paio di giorni diventato improvvisamente l’uomo della provvidenza.
La risposta è tanto semplice che pare perfino inutile ribadirla.
Rodotà avrebbe preso ancora meno voti di quanti non ne abbiano presi Marini e Prodi.
Il PD si sarebbe spaccato nuovamente e Bersani, che pure le ha sbagliate tutte, non poteva sbagliarne un’altra.
Napolitano era l’unica soluzione praticabile.
Del resto fino a poche settimane fa erano ancora in molti che speravano in una sua riconferma, ricordate?

Ora il PD probabilmente si spaccherà.
Vendola si appresta a costruire l’ennesima costola della costola della costola della sinistra, forse insieme a Fabrizio Barca che oggi, dopo giorni di assoluto silenzio, con spietato opportunismo o innocente dilettantismo, si è espresso contro la riconferma di Napolitano.
Il PD verrà traghettato verso il prossimo congresso da Enrico Letta che farà il governissimo con il PDL e seppellirà nella cenere quelle poche speranze di vita che ardevano ancora nel cuore degli elettori del PD.

Il Movimento 5 Stelle avrà buon gioco.
Hanno deciso di non decidere niente, se ne sono stati sul loro albero a guardare gli altri che si divoravano a vicenda e, con buona probabilità, si comporteranno così per tutto il resto della legislatura.
Avrebbero potuto cercare di collaborare con il PD per attuare quelle poche riforme che potevano bastare prima di tornare al voto, ma hanno deciso di non sporcarsi le mani e di potersi riproporre innocenti come delle verginelle alle prossime elezioni.

Il vero vincitore è ancora una volta Berlusconi che, a questo punto, avrà tutto da guadagnare nel cercare di tornare a votare e ad ottenere l’ennesima investitura elettorale.

Non invochiamo Matteo Renzi come salvatore del partito e della patria, perché ora c’è da ricostruire su delle macerie e il congresso non ci sarà prima di Ottobre e saranno mesi di stillicidio intollerabile e sfiancante che non sappiamo dove ci potranno indirizzare.
Matteo Renzi è bravissimo a fare il front man, ma non credo sia adatto a prendere la cazzuola in mano e a mettersi a ricostruire la casa.

E’ tutto molto triste ed avvilente.
Non doveva andare a finire così, ma così è andata a finire.

Detto questo, niente di quello che è successo in questi giorni si discosta di un centimetro dai normali meccanismi di una democrazia parlamentare, nella quale i rappresentanti del popolo prendono delle decisioni nel solco della Costituzione.
Quindi Grillo ha fatto malissimo a parlare di golpe, invitando la gente ad andare a Roma in piazza.
La piazza sarebbe meglio non invocarla.
Grillo ha in parlamento un esercito di cittadini pronti ad obbedirgli.
Se vuole cambiare le cose, che le cambi.

Siamo morti, il partito nel quale ci riconoscevamo è distrutto.
Ora cambi lui le cose, ma le cambi insieme agli altri.
Altrimenti quella che ha in mente non è una democrazia, ma una bizzarra idea di dittatura parlamentare in cui 150 utili idioti devono semplicemente ratificare quello che il capo, o una sua bizzarra finta rappresentanza internettara, di volta in volta decidono.

Ora ci sorbiremo giorni, settimane, mesi di VERGOGNATEVI, SIETE MORTI, SIETE LA KASTA e cose simili.
Siamo abituati a soffrire.
Delusi dal nostro partito e insultati dal resto del mondo.

Verranno giorni migliori.
Per tutti, si spera.

Luca

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E noi stupidi che non avevamo capito nulla

grillo_washball

Non voglio alzare l’asticella della polemica contro il Movimento 5 Stelle, ma ho letto una cosa e mi si è accesa la lampadina.
A tutti voi sarà capitato, mentre parlate con un simpatizzante del M5S, di pensare che forse siete voi a non avere capito niente, che forse hanno ragione loro. Prendi sicurezza quando provano a dimostrarti in due parole che la Legge sulla Gravitazione Universale è una cazzata o che sia possibile allevare un bambino utilizzando pannolini lavabili.
Dentro di te, sai di avere ragione, però il dubbio ti viene osservando la loro convinzione.

Poi ho letto questi due post, di Amedeo Balbi e di Matteo Bordone, ed ho scoperto che questa cosa è già stata studiata.
Si chiama Effetto Dunning-Kruger e lo possiamo riassumere così:

David Dunning e Justin Kruger sono due psicologi della Cornell University che nel 1999, dopo una serie di studi, sono giunti a una conclusione che potremmo riassumere così: le persone incompetenti tendono a sopravvalutarsi, a sovrastimare le proprie capacità, ritenendole, nei casi più gravi, addirittura superiori alla media. Effetto Dunning-Kruger, si chiama. Ovvero: più uno non sa niente di un argomento, non ha vere capacità, più crede di saperla lunga. Dicono Dunning e Kruger che gli incompetenti hanno questa doppia fregatura: l’abilità necessaria per riuscire bene in una attività è di fatto identica a quella necessaria per valutare i risultati. Per lo stesso motivo, gli incompetenti tendono a non riconoscere la reale competenza altrui. Insomma, in soldoni, bisogna saper fare bene qualcosa per essere in grado di giudicare come la fanno gli altri. È la ragione per cui, in linea di massima, gli studenti non hanno la facoltà di darsi da soli i voti agli esami.

Matteo Bordone, la esemplifica così:

Se Celentano avesse letto dei libri, invece di proclamarsi “Re degli Ignoranti” e dispensare soluzioni a problemi che non conosce, non scriverebbe lettere ai giornali.

Poi però vanno fatti dei distinguo.
Perché questo meccanismo vale per molti grillini, ma non per tutti.
Ci sono anche quelli preparati, competenti, e che del grillismo prendono soltanto l’impulso rottamatorio e di protesta contro il sistema.
L’esplosione del grillismo è stata probabilmente generata da questa alchimia che è riuscita a legare insieme la cialtroneria con la voglia di cambiamento.
Alchimia che, per me, non può durare a lungo.

Ecco, la realtà è sempre troppo complicata da descrivere.
E nemmeno l’effetto Dunning-Kruger, può spiegare tutto.
Non spiega il grillismo.
Altrimenti, pure io, mica scriverei cose in un blog pensando di dire cose intelligenti?
Vero?

Luca

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L’immagine del giorno

candidati_quirinale_m5s

In questa immagine credo di vedere tutta una metafora del momento storico che stiamo vivendo, ma forse no.

Luca