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Endemol, Mediaset ed i format

Sembra che Mediaset abbia acquistato Endemol.
Una specie di società che costruisce format televisivi.
Si, tipo Grande Fratello ed Affari Tuoi.

Scopro che anche che “Che tempo che fa” è un format di Endemol.
Perché, per fare una trasmissione in cui un conduttore intervista delle persone famose, c’è bisogno di acquistare un format?
Non è che questi format sono giochetti pensati per arricchire società tipo Endemol?
Possibile che Fabio Fazio non fosse in grado di pensare una trasmissione tutta sua?

Sarà che sono malizioso, ma questa tra TV, società di produzione ed autori mi sembra una bella associazione per far soldi a partire dal niente.

Luca

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del.icio.us

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cronaca internet

Google : YouTube = FASTWEB : Sky?

Ieri sono stati comunicati due accordi che rappresentano una pietra miliare nel panorama delle comunicazioni.

Google ha acquistato, per la modica cifra di 1,65 miliardi di dollari, YouTube, il celeberrimo sito dedicato alla pubblicazione di video e di immagini.
In Italia, FASTWEB ha raggiunto un accordo commerciale con Murdoch per trasmettere tutto il contenuto di SKY via cavo.
Un abbonato a FASTWEB ora potrà fare tutto via cavo. Telefonare (senza Telecom), navigare su Internet, guardare la TV.
Altro che digitale terrestre…

Ora si capisce ancora meglio cosa ci fosse dietro l’affare Prodi-Telecom.

E si capisce perché Tronchetti Provera si sia incazzato così tanto da trasmettere il “Piano Rovati” direttamente ai giornali.

Il futuro, per i pochi che non lo avessere ancora capito, è sulla rete.
Le antenne della TV sono buone per far riposare gli uccellini di passaggio.

Ora vediamo di portarla a tutti questa banda larga.
Non è più un bene secondario, sta diventando un servizio primario.

Luca

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cronaca

Murdoch, Mediaset e l'affaire Telecom

La puntata di ieri di “In 1/2 h“, il programma di Lucia Annunziata, è stata molto interessante per chi volesse capire qualcosa di più dell’affaire Telecom.
La Annunziata ha intervistato Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset.
Confalonieri ha ammesso che il piano Prodi-Rovati, nel quale si prospettava un ritorno della proprietà della rete allo stato, sarebbe andato bene anche a Mediaset.

Infatti, prima che Tronchetti Provera trasmettesse il piano Rovati al Corriere della Sera e causasse lo scandalo che ha messo a rischio il governo Prodi, si stava prospettando un possibile accordo tra Murdoch (Sky) e Telecom.
Telecom avrebbe messo la rete e Sky i contenuti.
E’ ormai chiaro a tutti che il vero canale di informazione sarà la banda larga. Il digitale terrestre è un bufala alla quale ormai crede soltanto Gasparri.
Se chi possiede la banda (Telecom) diventa anche co-proprietario dei contenuti, allora si realizza un vero e proprio monopolio nell’informazione e nell’intrattenimento. Con buona pace di Mediaset.
Per questo motivo Mediaset è più interessata ad avere un proprietà pubblica della rete (specialmente se Berlusconi tornasse al governo) piuttosto che doversi scontrare contro un blocco monolitico formato da Sky e da Telecom.

Il piano di Prodi non sembra essere quindi così strampalato.
E nemmeno così scandaloso.
Se la rete torna di proprietà pubblica, ci sono secondo me più garanzie per la libera concorrenza.
La rete sarà nei prossimi anni il vero canale attraverso il quale passeranno le informazioni e la TV. Ci vogliono garanzie che tutti quelli che ne saranno in grado, possano utilizzare la rete per trasmettere i loro contenuti.
Questo non può avvenire se Telecom possiede la rete ed anche i contenuti.

Tronchetti non deve aver mandato giù l’idea di Prodi.
Mi piacerebbe sapere come sono andate veramente le cose…
La trasmissione della Annunziata è stata per ora l’unica ad aprire uno spiraglio sulla verità di questo grande intrigo.

Luca

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politica

Quella iena di D’Alema

Ieri sera mi sono guardato Le Iene.
Tra un servizio e l’altro viene mandata in onda un intervista a D’Alema.
Quella faccia di palta di Alessandro Sortino si è presentato davanti al Presidente DS con in mano un’intervista dell’Agosto 2005 ed il bianchetto. In quell’intervista D’Alema dava il suo ufficioso benestare all’operazione UnipolBNL. Sortino ha chiesto a D’Alema di cancellare insieme a lui le affermazioni che oggi, alla luce delle inchieste giudiziarie, appaiono quantomeno improvvide.

D’Alema, con la sua consueta umiltà, non ha ceduto nemmeno di un millimetro, facendo finta di essere totalmente estraneo alle scelte di Giovanni Consorte.
Ma la cosa più soprendente è che ha ritenuto possibile che i circa 100 miliardi intascati dal manager Unipol siano stati un compenso ricevuto da Gnutti per una consulenza sulla scalata a Telecom.

Caro Presidente D’Alema,
le persone che lei si trova davanti non sono tutte decelebrate.
Non siamo tutti disposti a credere alle sue fandonie.
Non è nemmeno lontanamente ipotizzabile che qualcuno riceva 50 milioni di euro come compenso per una consulenza.
Non provi più a farcelo credere.
Quei soldi sono una bustarella intascata da Consorte.
Anche se la magistratura non riuscisse a dimostrarlo.
Non potete pensare di farci credere quello che volete.
Sarebbe bene che riprendeste in mano la questione morale.
O forse sarebbe meglio che andaste a ricercarla la vostra moralità.
Sotto quel cumulo di merda e di soldi nel quale sguazzate.

Altro che con il naso tappato…
Ad aprile tocca andare a votare con la maschera antigas.

Luca