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Il modello Monza

Matteo Renzi fa un’analisi azzeccata delle elezioni regionali.
Dimostra ancora una volta di essere uno di quelli con le idee più chiare nel PD.

Che si perdeva in Piemonte io lo sapevo già.
Davvero?
Sì, qualche settimana prima delle candidature ero a Torino per il congresso Anci, e mi trovai a pranzo con Chiamparino, Cota e altri a Eataly. All’improvviso Cota fece a Chiamparino: “Chiampa, ma tu ti candidi? Perché se accetti io non scendo in campo: tanto si sa che con te non ce n’è per nessuno”. Insomma, persino a Cota era chiaro che il nome per vincere in Piemonte c’era, ed era quello del sindaco di Torino.
[…] sulle elezioni c’è poco da fare filosofia. Alcuni risultati come il Piemonte e il Lazio, ripeto, erano prevedibili. Chiamparino doveva correre e scegliere Emma Bonino è stato un errore. Per fortuna in Puglia siamo riusciti a fare le primarie, altrimenti anche lì finivamo suonati. Insomma, qualche problema di candidature c’è stato».
In Lazio errore strategico, dunque, secondo lei.
Abbiamo perso contro una candidata senza lista… Valuti lei. Siamo stati proprio bravi, vero? Spero che qualcuno oggi, tra i dirigenti chiamati in causa durante le candidature e che si sono tirati indietro per viltà, oggi faccia autocritica.
E adesso? Bersani dice di voler ripartire dal modello Liguria, che prevede un allargamento a Sinistra, Idv e Udc.
Modello Liguria? Io direi invece modello Monza… Guardi, qui dobbiamo prima di tutto capirci su che tipo di partito vogliamo. Io sono per dire basta alle riunioni di caminetto e ai giochi di coalizione. Il mondo intorno a noi sta cambiando. L’astensionismo e il successo di Grillo dimostrano che la gente è arrabbiata con noi. Perché la politica non riesce più a emozionare. A Bersani dico che a me interessano poche idee ma chiare. E non i compagni di viaggio, perché le coalizioni non ci salvano. Se così fosse, in Piemonte avremmo vinto… Se Bersani riparte col dibattito sulle coalizioni saremo condannati al pecoraroscanismo. Con Di Pietro al posto di Mastella e Grillo al posto di Pecoraro Scanio. Ecco, se cominciamo così, mi prende male.

Luca

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politica

Qualcuno lo chiede

Sembra che Matteo Renzi abbia chiesto quello che ogni politico di buon senso dovrebbe chiedere: le dimissioni di Carlo Giovanardi:

Giovanardi ha detto una cosa molto grave, come fece anni fa Scajola da ministro riguardo all’omicidio di Marco Biagi. Allora Scajola si dimise e oggi mi aspetterei che qualcuno chiedesse le dimissioni di Giovanardi. Se nessuno lo fa lo faccio io.

Bene.

Luca

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politica

Piazza del Duomo

Piazza del Duomo, Firenze

Stamattina sono passato per Piazza Duomo, che da ieri è stata pedonalizzata.
La sensazione è molto bella.

Ora Renzi deve trovare il coraggio di limitare l’entrata dei mezzi commerciali, che possono transitare dalle 6:30 alle 9:30.
Diciamo che le 8:30 può essere un limite accettabile.

Luca

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politica

La rivoluzione dell’ovvietà

Chiunque sia stato una volta a Firenze non si può non essere stupito nel vedere che il Duomo è praticamente una grande rotonda spartitraffico.
Auto, motorini ed autobus passano a pochi metri da una delle opere architettoniche più importanti della storia dell’arte.

Sembrerebbe ovvio che certe zone dovrebbero essere inibite al traffico.
Non è così, evidentemente.

Le cose, però potrebbero cambiare.
Il buon Matteo Renzi, nuovo sindaco di Firenze, ha presentato il suo progetto di pedonalizzazione di Piazza Duomo.
Questo significa non soltanto che la famigerata linea 1 della tramvia cambierà il suo percorso, ma anche che autobus, automobili e taxi non potranno più attraversare la piazza.

Non passeranno né taxi né auto dei diversamente abili, a cui comunque verranno garantiti spazi per la sosta. Ma nella piazza non circolerà più nessun veicolo 24 ore su 24, ad eccezione delle ambulanze che dovessero soccorrere un ferito.

Vedremo se Renzi manterrà la parola.
Sembra che l’operazione parta alla fine del mese di Ottobre.

Luca

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Giovanni, ma chi te l’ha fatto fare?

A me Giovanni Galli sta pure simpatico.
Lo ho sempre rispettato per essere riuscito a trasformare il dolore per la perdita di un figlio in una fondazione che riesce ad aiutare tanti ragazzi.
Ho visto la sua intervista l’altra sera dalla Bignardi e devo dire che a me è parso inadeguato per il ruolo.
Non puoi fare il calciatore, poi il commentatore televisivo e di punto in bianco andare ad amministrare una città complicata come Firenze.
Non sono la stessa cosa.
Prova a mettere Matteo Renzi in porta e vedi quel che sarà capace di fare.

Ad ognuno il suo ruolo.
A me Giovanni Galli piace molto così com’è.
Per questo è bene, per lui e per Firenze, che alle prossime elezioni vinca Matteo Renzi.

Luca