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Proviamo a farla questa rivoluzione

Il prossimo fine settimana Matteo Renzi e Pippo Civati hanno organizzato un incontro per quelli che vogliono bene al PD, ma non sono soddisfatti di come il partito sta affrontando questo difficilissimo momento del nostro paese.

La tre giorni si chiama Prossima Fermata: Italia.
Il luogo dell’evento è la Stazione Lepolda di Firenze.

Matteo Renzi ha presentato l’iniziativa al Post.

Fare la rivoluzione è sempre esaltante e pericoloso. Fare la rivoluzione a novembre può sembrare provocatorio e indelicato. Fare la rivoluzione a Firenze è suggestivo e persino romantico. Ma al di là di tutto, il problema è che fare la rivoluzione, oggi, è un imperativo morale irrinunciabile. Nessuna esagerazione, sia chiaro. Siamo gente di campagna, abituata al senso delle proporzioni: sappiamo non prenderci troppo sul serio.
[…]
Non abbiamo grandi ambizioni, insomma. Vogliamo solo fare la rivoluzione. E vogliamo farla con il sorriso sulle labbra di chi vuole bene alla politica e si ritiene umiliato quando ne calpestano la dignità. Meritiamo di più dello squallore di questi anni: tocca anche a noi provare a cambiare la rotta, mettendoci faccia e cuore.

Io Sabato sarò là.
Per dare un’occhiata e per dare una mano.
Magari ci vediamo.

Luca

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politica

Di politica e antipolitica

Pippo Civati andrà alla Woodstock organizzata da Beppe Grillo per cercare di capire:

Sono mesi che ripeto, fin dal No-B day, che l’anti-politica (come la chiamano i cattivi-politici) non va demonizzata. All’anti-politica va risposto. Con pazienza, serenità, orgoglio. Con la buona politica, insomma. Nella scelta degli argomenti, Grillo è spesso strumentale, ma molto efficace e, spesso, al di là (e al di sotto) dei toni esagerati, anche molto ‘fondato’. A cominciare dal tema della finanza e del controllo da parte dei cittadini sui loro soldi, che è un bell’argomento se si vuole recuperare qualche voto al Nord. Grillo punta poi sull’innovazione tecnologica, sapendo che la politica italiana, in questo campo, è tra le più arretrate del mondo. Usa la rete per ‘strutturare’ il suo movimento e, dopo un congresso di un anno e mezzo per strutturare il partito, forse faremmo bene a dare un’occhiata. E parla di ambiente con parecchie semplificazioni, a cui però noi potremmo fornire risposte che spesso esitiamo a dare, perché purtroppo quasi mai l’ambiente è una priorità.

Dicevo, però, delle stelle e delle costellazioni: nulla o quasi si sa di quello che Grillo e i suoi pensano dell’economia, del lavoro e di altre piccole e grandi cose che costituiscono il nucleo di qualsiasi proposta politica. Anche per questo andare ad ascoltare può essere utile, sotto tutti i punti di vista.

Intanto lo stesso Civati e Renzi stanno organizzando un incontro che si terrà a Firenze dal 5 al 7 Novembre:

Dopo l’intemerata di Matteo, i giornali fiorentini ci chiamano «rottamatori». L’espressione, ovviamente, è sbagliata. Ma se c’è da rottamare le nostre incertezze e le nostre paure, beh, noi ci proveremo. Cercando qualche incentivo da dare ai cittadini, che non aspettano altro.

Forza!

Luca

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iMille politica

Salvateci le primarie. Quelle vere

Tra dieci giorni ci sarà l’assemblea nazionale del PD.
Girano voci, supportate da prove, che alcune delle modifiche dello statuto che verranno proposte regimenteranno le primarie.
In che senso?
Nel senso che si potranno candidare alle primarie per scegliere Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione soltanto le persone indicate dal partito.

Se ci fosse stato questo statuo, ad esempio a Firenze non si sarebbe potuto candidare Matteo Renzi.
O in Puglia non avrebbe potuto vincere Vendola.

Lo spiega meglio di me Paolo Cosseddu nel suo blog.

Pippo Civati promette battaglia.
Auguriamoci, per il bene di questo scalcagnato partito, che lo facciano anche molti altri insieme a lui.

Sempre Paolo Cosseddu ha scritto, nel blog dei Mille, un appello a Franceschini e Marino, leader delle mozioni di minoranza al congresso, perché si adoperino per salvare le primarie, quelle vere.

Mancano dieci giorni al 21 maggio, e sta a voi prendere l’iniziativa, parlarvi e incontrarvi su quel terreno che non ci vede divisi, per difendere un valore comune che è anche alla base, dopotutto, di questo cavolo di partito, anzi ne è l’essenza stessa, il motivo per cui in fondo esiste e si è generato al termine di un accidentato percorso.

Convocate una conferenza stampa unitaria, mandateci una mail, fateci sapere che ci opporremo e soprattutto spiegateci come. E’ una vostra responsabilità, ed è una responsabilità di tutti quelli che, come me, hanno passato il 2009 a raccontare alla gente che tipo di Pd avevamo in mente. Abbiamo un dovere verso noi stessi e verso le persone a cui abbiamo chiesto il consenso, non possiamo tradirlo. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire questa pocheria, e se non lo faremo insieme – a causa magari di stupidi personalismi – quel che succederà sarà anche colpa nostra.

Luca

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politica

Civati, Serracchiani, Renzi

Da queste parti ve lo andiamo ripetendo da tempo.
Nel PD ci sono persone valide.
Ieri sera ad Anno Zero ce ne erano tre: Pippo Civati, Debora Serracchiani e Matteo Renzi.

Persone sotto i quaranta anni, con una grossa esperienza politica alle spalle e pronte per sostituire la attuale classe dirigente del partito.
Ammesso che questa voglia farsi sostituire.
E che loro abbiano il coraggio di giocarsi la faccia.

A scanso di equivoci, io sto parlando della segreteria del partito, ok?
Non di un ruolo importante o di rappresentanza.
Il prossimo segretario del PD deve essere uno di questi tre.

E’ facile.
Basta che si candidino alle primarie.

La prossima volta non potranno tirarsi indietro.

Luca

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politica

Non sarebbe difficile metterli in difficoltà

Matteo Renzi, smagrito di un po’ di boria (che è anche la sua forza), è una buona dimostrazione di come sarebbe possibile mettere in difficoltà il centro-destra.

Luca