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Io sto con Matteo Bordone

Le Invasioni Barbariche sono una delle poche trasmissioni decenti che si possano guardate in TV. Va in onda il Venerdì sull’unica televisione decente che ci sia in Italia, La7.
Nella scorsa puntata è andato in onda un video di Matteo Bordone alle prese con un sabato pomeriggio da italiano medio, composto da visita al centro commerciale, corso di ballo e visione di “Manuale d’amore 2”. Bordone si è tirato dietro le ire della Parietti (?!) e di tanti altri difensori della dignità delle masse.

Per poter giudicare bene Matteo Bordone, bisogna conoscerlo. Chi è Matteo Bordone?
Qualcuno lo conosce come conduttore di Dispenser, la trasmissione di Radio Due. Altri lo conoscono come amico di Gianluca Neri e ospite quasi fisso delle serate di Radio Nation. Altri lo conoscono per il suo blog, Freddy Nietzsche.

Matteo Bordone è un personaggio che rischia di sembrare antipatico, perché è snob. Ma il suo è uno snobismo di classe, che a me piace.
Piace molto meno lo snobismo celato della moglie di Mantellini.

Bordone ha risposto alle polemiche da par suo.
Sono d’accordissimo con lui.
Se una cosa ti fa schifo, ti fa schifo e basta.
Non ti devi per questo sentire uno snob.
E permettete, ma il sabato pomeriggio al centro commerciale fa abbastanza schifo.

Queste cose le potrei aver dette io:

Si ragiona per macrocategorie: enormi scatoloni in cui abitano persone e cose tutte identiche in qualche modo. Il centro commerciale è popolare, quindi è come il supermercato, che è come avere una FIAT, che è come andare a fare lo struscio il sabato, mangiare la nutella e tifare la nazionale. Una vale l’altra. Se non te ne piace una, sei diversodall’italiano tipo (perché in queste valutazioni la massa è tutta identica e playmobil), quindi stai facendo lo snob. Sei uno stronzo.

Anche queste:

Perché il centro commerciale, nel senso del mall all’americana, quello in periferia, gigante, coi vetroni e i corridoi, mi fa schifo. Non perché mi sembri basso, plebeo o ignorante, ma perché dopo un po’ ci sto male e mi viene la malinconia. Anche l’Hollywood, che è per ricchi ed è in centro, mi fa schifo perché ci sto male e mi viene la malinconia. Se dico una e l’altra cosa però mi prendo dello snob intellettuale. Sono uno sbanfone elitario nel primo caso; sono un poverista con le toppe ai gomiti e il manifesto in tasca nell’altro. Voilà.

E queste:

[…]il centro commerciale immenso, con quella sua natura di finto paesino, coi negozi di gadget, i bambini sepolti nelle palline, la gente che ci passa il pomeriggio e poi esce spompa e confusa, tutto questo mi devasta l’umore.

Luca

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