Nella storia di Marrazzo fin dall’inizio mi ha colpito una coincidenza.
Il Presidente della Regione Lazio, al momento dell’irruzione dei Carabinieri, era in un appartamento in via Gradoli.
Vi dice niente?
Gradoli fu il nome uscito fuori dalla famosa seduta spiritica a cui partecipò Romano Prodi e che era evidentemente un’informazione circolata all’interno degli ambienti universitari bolognesi circa un rifugio delle BR.
L’idiozia o la malafede spinsero gli inquirenti a setacciare in lungo ed in largo il paese di Gradoli, senza nemmeno pensare a Via Gradoli a Roma.
A Via Gradoli 96 c’era un covo delle BR dove aveva alloggiato Mario Moretti.
Alla fine glielo fecero trovare lasciando aperto un rubinetto e facendo allagare l’appartamento sottostante.
Il caso ha voluto che Marrazzo il festino con il trans l’abbia fatto proprio in Via Gradoli 96, nello stesso condominio del caso Moro.
Le due storie non hanno niente a che vedere l’una con l’altra.
Ma è curioso, questo si.
Luca