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Giorgio Gaber appartiene a tutti noi

Voglio essere onesto.
Gli spot della nuova Fiat 500 sono belli.
Molto belli.
Il piano di Giovanni Allevi, la voce di Ricky Tognazzi e le scene di Nuova Cinema Paradiso sono una fusione molto azzeccata.
Come è azzeccato lo slogan: “La Fiat 500 appartiene a tutti noi”.

Tra i personaggi che “ci legittimano per essere autentici e veri” vengono mostrate una serie di icone, alcune delle quali veramente impegnative.

Vorrei dire soltanto una cosa.
Accetto tutto, anche che per pubblicizzare una automobile vengano utilizzate le icone di Giovanni Paolo II e di Madre Teresa di Calcutta.
Ma Giorgio Gaber no!
Lui si che appartiene a tutti noi.
Altro che la Fiat 500.

Quando ieri sera ho visto apparire il suo faccione su Canale 5 ho avuto un moto di stizza.

Sergio Marchionne comincia a starmi antipatico come Steve Jobs.
Così come la sua idea di paragonare la 500 all’iPod.

Povero Gaber…
L’uomo più anticonformista usato per vendere quella che sarà l’automobile più conformista.

Luca