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La crisi dei giornali

Mentre Corriere.it oggi sciopera e domani non sarà in edicola nemmeno il quotidiano, Repubblica.it fa un restyling che al momento si presenta così.

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Luca

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E ora tutti a leggere Il Post

Domani debutta Il Post, giornale online diretto da Luca Sofri, al quale collaboreranno, tra gli altri, anche l’ottimo Francesco Costa.

L’ammirazione e la stima per le due persone sopraindicate mi porta a credere che Il Post possa diventare la prima esperienza giornalistica italiana che riesca ad uscire dal modello stantio di giornale online. Sono anche convinto che riuscirà a dare ai suoi lettori un’idea un po’ più chiara, disincantata e non banale della realtà che viviamo.

Chi legge i blog di Luca e di Francesco sa che non è facile leggere le loro cose, proprio per questo dannato vizio che hanno di provare sempre a raccontarti la realtà senza partire da un’idea preconcetta, lasciandoti spesso spiazzato. E proprio per questo Il Post sarà un esperimento da seguire e da incentivare.

In rete si leggono molte notizie ed anticipazioni, per cui evito di dirvi cosa sarà. Leggetevi la recensione di Mantellini, che ha pure visitato la redazione.

Da parte mia posso soltanto rivolgere un grosso in bocca al lupo alla redazione ed al direttore.
Noi, da queste parti, vi leggevamo anche prima che diventaste così fichi.
E già ci piacevate.

Luca

Foto | Facebook

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politica

Due o tre cose da chiarire sull’Afghanistan

afghanistan
A US Marines of the 4th Light Armored Reconnaissance Battalion out of Camp Pendelton, California questions an Afghan man while on a mission near Khan Neshin, southern Helmand province, Afghanistan on March 13, 2010. (Chris Hondros/Getty Images)

In vista della manifestazione di sabato prossimo in sostegno ad Emergency è bene chiarire alcune cose su chi ha voluto la missione ISAF in Afghanistan.

La missione italiana in fu prorogata dal parlamento italiano nel 2007 con in carica il Governo Prodi con il voto di tutti i partiti di centro-sinistra, compresi Rifondazione ed Italia dei Valori.

Poco più di un mese fa il parlamento ha votato a favore del rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan con i voti della maggioranza e del PD.
L’Italia dei Valori ha votato a favore alla Camera e si è astenuta al Senato insieme ad i senatori radicali. Astensione inutile, per altro.
Il provvedimento credo debba essere rivotato alla Camera per l’approvazione definitiva.

Antonio Di Pietro e l’Italia dei Valori saranno presenti in piazza sabato prossimo con le seguenti motivazioni:

Sabato 17 alle 14.30, Italia dei Valori sarà a Piazza Navona a Roma al fianco di Gino Strada per chiedere la liberazione dei tre connazionali.
Sono certo che la vicenda si risolverà con il completo scagionamento e la liberazione degli operatori di Emergency, fiore all’occhiello ed espressione di uno dei più alti principi sanciti dalla nostra Costituzione, l’articolo undici: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Ovviamente ciò che è valido quando si governa o si siede in parlamento, non è valido quando si va in piazza.

Luca

Foto | The Big Picture

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fotografia informatica

Quanto spendereste per le foto dei vostri figli?

Ad ognuno di noi è capitato prima o poi di perdere dati che ospitava nel proprio PC.

Io sono un feticista del backup, nel senso che ho pile di DVD con i dati salvati.
Sono diventato ancora più integralista da quando c’è la fotografia digitale, perché perdere foto e non poterle più recuperare è molto brutto.

Il problema del backup su supporti fisici è che nessuno ti garantisce che il DVD nel quale hai fatto il backup sarà leggibile fra un anno o due.
Poi può sempre succedere che mentre togli il DVD dalla custodia questo ti cada in terra e si danneggi.

Il backup su HD interni od esterni è ancora meno sicuro, perché sono oggetti destinati, prima o poi, a rompersi.

Per non parlare poi di eventi disastrosi (alluvioni, incendi, furti, ecc…) che ti farebbero perdere in un attimo tutte le cose che hai archiviato nel corso degli anni.

Insomma, mi sono convinto che l’unica forma di backup veramente sicura sia quella remota, mettere cioè i tuoi dati in un server esterno.
Ci sono tanti servizi di backup online.
Io, dopo attente ricerche, da alcuni mesi uso MozyHome.
Ha un client per win o per mac, cripta tutti i dati e permette il ripristino dei dati salvati in qualsiasi momento.
Lavora in background, in modo che non dovete essere voi a ricordarvi di fare i backup.

Se vi bastano 2 GB, o se lo volete testare, il servizio è gratuito.
Altrimenti vi costa un po’ meno di 40 € all’anno per avere spazio illimitato.

Possono sembrare tanti, ma vi sembreranno spesi benissimo il giorno che vi dovesse capitare di perdere tutte le foto fatte ai vostri figli.

Luca

Se, dopo aver provato il servizio, vi venisse voglia di acquistare un account pro, cliccate su questo link ed avrete uno sconto del 10%.

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informazione internet libri musica

Appesi a Steve

Il mondo dell’editoria e della distribuzione digitale sta vivendo un tale momento di crisi che l’attesa per la presentazione di Steve Jobs di stasera è febbrile, quasi delirante.
Il CEO di Apple non presenterà probabilmente soltanto il nuovo Tablet Mac (iPad, iSlate, iCoso?), ma tutto un sistema di produzione e distribuzione di contenuti che ruoterà intorno ad una piattaforma a cui probabilmente si accederà tramite iTunes.

Da Steve Jobs potrebbe venire quindi una proposta interessante per i produttori di contenuti, per i distributori e per chi dei contenuti poi ne usufruisce.

Insomma, il Tablet Mac potrebbe essere l’hardware, splendido e fichissimo, per presentare un nuovo modo di accesso a musica, film e libri.
Parallelamente potrebbe essere presentato un servizio per ascoltare musica in streaming (iCloud) da iPhone o Computer sullo schema di quella che fa Dada negli USA con il nuovo Play.me.

Di carne al fuoco ce ne è tanta, quindi.
L’impressione è che stasera possa essere impressa una svolta importante nella definizione di un modello sostenibile per la fruizione di contenuti in rete.

Volenti o nolenti, siamo un po’ tutti nelle mani di Steve Jobs.

Luca