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diritti umani

Soltanto tristezza

Non c’è niente da dire sulla vicenda dei migranti che nessuno vuole.

La soluzione ce la suggerisce Licio Gelli che propone campi di concentramento per gli immigrati.
Sentendo le parole di quest’uomo gretto viene da dubitare su la veridicità di tutta la vicenda P2.

Luca

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politica

E questa è fantastica

Non ho vogli di dire niente su Licio Gelli e la sua avventura tv.
E poi ci ha già pensato a farlo, benissimo, Spinoza:

Tra roventi polemiche torna sulle scene televisive, a quasi novant’anni, un protagonista della recente storia italiana: in molti si chiedono se riuscirà ancora a ballare il Tuca tuca.

Licio Gelli diventa presentatore per Odeon Tv. Finalmente. Ora potrà spiegare a un pubblico più ampio le ragioni del successo del suo Piano di Rinascita Democratica.

Il suo portavoce, attuale Presidente del Consiglio, ha annunciato che, per una miglior visione dell’emittente, saranno assegnate a Odeon le frequenze di Rai 3.

Al programma, che si chiamerà Venerabile Italia, collaboreranno Andreotti, Veneziani e Dell’Utri. Priebke ha rifiutato: temeva per la sua reputazione.

La trasmissione si propone di ricostruire gli avvenimenti chiave del novecento. Ospite della prima puntata, il tecnico che montò la caldaia difettosa alla stazione di Bologna.

Sorridete pure amaramente.
Era già tutto scritto…

Luca

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politica video

Travaglio, Prodi e Berlusconi

L’italico popolo del centro-sinistra è riuscito a resistere a cinque anni di Berlusconi grazie alla speranza che la malattia prima o poi sarebbe passata.
Una volta guariti abbiamo però scoperto che la malattia si può ripresentare.
Ce l’hanno menata per anni con la storia della libertà di informazione e del conflitto di interessi, ma gli attacchi di questi giorni rappresentano l’ennesima delusione per il succitato popolo dell’ulivo.
Ok, Prodi non è Berlusconi.
Lo so, però l’attacco di Prodi contro Santoro e contro Travaglio a me sembra un’ingerenza indebita.

I nostri politici sono abituati a dibattiti televisivi in cui non c’è mai un giornalista che faccia anche una sola domanda che li possa mettere in difficoltà.

Dalla intervista a Travaglio sul Corriere di oggi:

Sandro Curzi dice: Travaglio dovrebbe intervistare i suoi interlocutori per assicurare un contraddittorio.
«Sandro è troppo intelligente per ignorare che non c’è un solo politico disposto a farsi intervistare da me. Non raccontiamoci balle. La verità è che si trovano tutte le scuse per non entrare nel merito di quanto racconto citando documenti e fonti. Io non invento nulla».

Curioso che l’attacco a Travaglio arrivi in seguito alla lettura della lettera immaginaria firmata da Licio Gelli (che potete rivedere qui sotto).

Luca

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politica

Un paese di menta

Ieri sera mi sono guardato Niente di Personale, la trasmissione di Antonello Piroso su La7.

Non ho visto l’inizio, ma si parlava di anni di piombo e di comportamento dello stato nei confronti delle vittime.
Tra le testimonianze, quella di Rosy Bindi, che assistette all’omicidio del suo professore, Vittorio Bachelet, ucciso dalle BR nel 1980 nell’atrio della sua Facoltà.

In studio c’erano i figli di due vittime che, con posizioni diverse, si lamentavano del disinteresse nei loro confronti da parte delle istituzioni. Il loro disappunto era rivolto soprattutto alla recente elezione in parlamento di Sergio D’Elia, militante di Prima Linea e condannato come mandante dell’omicidio di un agente di polizia penitenziaria.
Prima Linea è stata una formazione terroristica, nata dalle esperienze di Lotta Continua e di Potere Operaio, quando queste due organizzazioni decisero di rimanere nella legalità e di non scegliere la lotta armata. Sergio D’Elia è stato un terrorista vero. Forse non ha mai ammazzato nessuno, ma porta sulle sue spalle responsabilità enormi. La riabilitazione è una cosa, l’amnesia un’altra. D’Elia, se fosse una persona seria, non avrebbe accettato di essere eletto in parlamento.

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politica

Presidente, non ci ripensi

FrancescoCossiga
Il teatrino della politica ci riserva quotidiane sorprese.
La notizia di oggi, oltre al malore del cavaliere, sul quale taccio per rispetto alla persona, sono le dimissioni di Francesco Cossiga, ex presidente della repubblica e oggi senatore a vita.

Cossiga è stato uno dei personaggi politici più importanti della nostra giovane repubblica.
E’ stato Ministro dell’Interno durante gli anni di piombo e durante il rapimento Moro, è stato Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica.
Ha avuto rapporti poco chiari con Licio Gelli e la P2 ed è stato il principale referente politico (parole sue) di Gladio, la struttura para-militare ritenuta da molti come la responsabile della strategia della tensione adottata in Italia nel dopo guerra.

Cossiga è soprattutto l’uomo dei servizi. Segreti, s’intende.
E’ stato l’ispiratore e l’architetto dell’attuale assetto dei servizi in Italia.
Dove c’è un mistero legato ai servizi, lì c’è Cossiga.
Recentemente è stato il paladino del ex-capo del SISMI Niccolò Pollari.
La sua “teatrale” decisione di dimettersi è proprio conseguente alle attuali polemiche sui cambi ai vertici dei servizi.

Purtroppo la mossa di Cossiga è puramente farsesca.
Annuncia le dimissioni con il fine di vederle respinte e di testare il suo gradimento nei palazzi.
Infatti tutti, da Prodi a Bertinotti, lo invitano a ripensarci.
E lui ci ripenserà.

Mi permetto di dire la mia.
Presidente, non dia retta al suo ego.
Non ci ripensi.
Liberi il nostro parlamento dalla sua pesante e ambigua presenza.
Le prometto che non sentiremo la sua mancanza.
Ne abbiamo avuto abbastanza di lei.

Luca

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