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Quei bravi ragazzi della Lega

lega pontida bossi

Per tanti anni, anche a sinistra, la Lega è sembrata a molti un fenomeno politico da rispettare, da studiare, perfino da imitare per la sua capacità di avere forti legami con il territorio e con la propria base.

In molti ne abbiamo contestato le idee, xenofobe e ultra-nazionaliste, che, una volta arrivati al potere, hanno generato disastri, come la legge per il reimpatrio forzato dei migranti, ma allo stesso tempo non potevamo ignorare la passione con la quale portavano avanti le loro battaglie in sostegno agli istinti, spesso orribili, dei propri sostenitori.

Via via che l’esperienza della Lega andava avanti, capivamo che tra le parole, per altro spesso inaccettabili, ed i fatti, sempre perfettamente in linea con l’azione governativa di Berlusconi, vi era un mare, forse un oceano, tutto occupato dal berlusconismo.
Abbiamo così conosciuto la Lega di lotta e di governo, rivoluzionaria nei suoi comizi in Padania, conservatrice nella sua azione politica a Roma.

Al nord c’era chi ci avvertiva di stare attenti, perché quelli della Lega sono bravi, hanno il polso del territorio, trionferanno alle elezioni, conquisteranno il mondo. Altri, sempre la nord, ci chiarivano che no, quelli della Lega sono almeno cialtroni quanto le parole che pronunciano, sono pessimi amministratori, non sono capaci, è bene girare alla larga.

Alcuni, sempre al Nord ci dicevano che quelli della Lega sono forse cialtroni, forse anche xenofobi, però almeno sono onesti. Altri, invece ci avvertivano che guardate, quelli della Lega, non sono soltanto cialtroni, sono pure disonesti, fanno operazioni bancarie discutibili, hanno iniziato a filtrare con le cosche calabresi che ormai fanno il bello ed il cattivo tempo nel settore edilizio lombardo, e non solo in quello.

Poi arriva l’inchiesta di Woodcock, che se non fosse perché è un’inchiesta di Woodcock, e quando c’è lui di mezzo e sempre bene mettere le mani avanti, che ci chiarisce tutti i dubbi.

La Lega è come uno Scajola qualunque, come un medio democristiano cialtrone, che prende i soldi del partito per comprare la macchina al figlio tonto del segretario e per ristrutturare la casa sempre del segretario, anche se a sua insaputa.

Aver riportato la Lega alla sua vera dimensione è una gran consolazione.
Perché depurata della sua falsa aurea di coerenza e di adesione agli ideali delle origini, restano soltanto le orribili idee delle origini che l’hanno sostenuta in questi anni.
Che sono quelle dell’odio per il diverso e di difesa della piccola o grande ricchezza dei suoi elettori.

Luca

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Due o tre cosette sui referendum e su Cosentino

Il referendum del 2009 per abolire la legge elettorale è stato il referendum con l’affluenza più bassa nella storia repubblicana (meno del 24%) (fonte Francesco Costa).

La carcerazione preventiva è una cretinata nel 99% dei casi.
Oltre che, in molti casi, una violazione di alcuni tra i più elementari diritti umani.

La Lega continua a prenderci tutti per i fondelli e l’asse con Berlusconi è ben lontano dal rompersi.

E buon 2012.

Luca

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Non c’è una tassa più democratica dell’ICI (o IMU)

Nel delirio di questi giorni, scatenato dai sindacati ed amplificato dalla scarsa dimestichezza del Ministro Fornero con i mezzi di comunicazione, in tanti si stanno scagliando contro la tassa sulla casa.
Prima la chiamavamo ICI, ora si chiamerà IMU.

Pagare le tasse non è bellissimo, ma tra quelle che dobbiamo pagare mi pare che ce ne siano poche democratiche come quella sulla casa.
Chi è in affitto, quindi meno abbiente, non la paga.
La paga chi ha una casa di proprietà e la tassa è tanto più alta quanto più è grande e di pregio l’immobile.
Se hai dei figli, paghi meno, proporzionalmente al numero dei pargoli.
Chi ha altre case, rispetto a quella in cui vive, su di esse paga una tassa più alta.

Ditemi dov’è lo scandalo di pagare un contributo al Comune nel quale abbiamo una proprietà.
Che si lamenti la Lega mi sta bene, è gente grezza e populista.
Altri, però si astengano, per piacere.

Luca

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La differenza tra far politica e far casino


A manovra presentata, ormai si sta delineando piuttosto chiaramente quello che sarà il quadro politico in parlamento.
PD, PDL e terzo polo a sostegno del governo Monti, Lega ed IDV all’opposizione.
Di Pietro, a due settimane dalla fiducia, ha già cambiato idea e si è tirato fuori (a proposito di scegliersi alleati affidabili, ma non è di questo che volevo parlare).

A questo punto chi sostiene il governo può scegliere se continuare a recitare la parte del malato costretto ad ingoiare lo sciroppo amaro, come stanno facendo PD e PDL, oppure se provare a dare un effettivo contributo politico alle decisioni dell’esecutivo.

Il PD si adoperi perché il governo alzi il limite delle pensioni che non verranno rivalutate secondo l’inflazione, tirando dentro tutti quei pensionati con pensioni sotto i 1.500 € (dico una cifrà così), però la smetta con il piagnisteo e con le facce contrite di chi vuol far vedere che non aveva alternative ad ingoiare l’amara medicina.

Perché nella gara delle lamentazioni, dell’indignazione e del chi fa più casino sarà impossibile battere la Lega e Di Pietro.
Loro sono professionisti, fanno quello di mestiere.
Il PD sostenendo Monti può recitare la parte di chi è stato costretto a questa scelta oppure può diventare parte attiva nel realizzare il risanamento e nel controllarne la sua equità.
I voti degli indignati li avrà persi comunque.
Potrebbe guadagnare quelli degli italiani che sapranno riconoscere se i sacrifici fatti avranno avuto un senso.

Come scrive Stefano Menichini, di smemorati a gettone, che fingono di scoprire oggi che la manovra sarebbe stata una batosta, ce ne sono già fin troppi e non è tra loro che deve stare il PD.

Lo scambio proposto da Monti – serietà e salvezza dell’Italia contro sacrifici – può funzionare, nonostante tutte le lacrime che scopriamo un po’ ipocritamente di dover versare, e nonostante le imperfezioni inevitabili quando si lavora fra due schieramenti politici avversi fino a ieri e nel prossimo futuro. Il pericolo per il paese, in questo momento, non è certo nelle stanze dei tecnici del governo, ma nelle stanze ancor meglio riscaldate degli smemorati a gettone che cinicamente giocano sulla sofferenza e incitano alla rivolta.

Luca

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C’è sempre un risvolto positivo

il tramonto

La grave situazione in cui si trova il nostro paese, per niente migliorata dalla nuova versione della manovra, ha un indubitabile risvolto positivo.

Non sarà più possibile difendere l’operato di questo governo.
Siamo di fronte al fallimento di Tremonti, al ridimensionamento della Lega ed al tracollo definitivo di Berlusconi.
Da oggi non è più possibile dubitare del fatto che la gente che ci governa non sia cialtrona ed incompetente.

Non è questione di appartenenze politiche, è un dato di fatto.

Lo spettacolo che ha offerto il governo e la maggioranza di centro-destra negli ultimi due mesi è l’affresco definitivo della fine del sogno berlusconiano.
Ci lasceremo alle spalle Berlusconi non per la condanna di una delle sue tante ruberie, ma per la sua manifesta incapacità di guidare questo paese.

Ora dobbiamo soltanto fare le cose giuste, trovare le persone adatte e tirare fuori tutti insieme dal pantano questa Italia.
Ci sono voluti 17 anni, ma forse ci siamo.

Luca