Categorie
informazione

Perché La Stampa è il mio giornale

Spesso chi vede che compro come quotidiano, quando lo compro, La Stampa, si stupisce.
Un giornale di Torino, poco diffuso in Toscana.

Certo sono juventino, ma la ragione non è quella.

E’ che alla Stampa ci scrive un certo numero di giornalisti che mi piace.
E’ un quotidiano sobrio, con pochi fronzoli e che non si sforza di far nascere movimenti di opinione.

Quando chiamarono a condurlo Mario Calabresi, la mia affezione verso il giornale crebbe, considerata la stima che ho per lui.

Stima che oggi, con il suo editoriale, è cresciuta.
Magari, non ci farete caso, ma La Stampa è l’unico quotidiano a non aver messo sulla sua edizione online gli audio degli interrogatori per l’omicidio di Sarah Scazzi.

E, proprio nell’editoriale di oggi, Calabresi spiega il perché della sua scelta:

Esiste un gesto antico di pietà che mi torna in mente continuamente in questi giorni, è quello di coprire il corpo di chi è morto in un luogo pubblico. Lo si fa con un lenzuolo bianco, una coperta, un qualunque indumento che protegga almeno il volto e il busto di chi ha perso la vita rimanendo esposto su un marciapiede, in mezzo alla strada, su una spiaggia o in un campo.

È un gesto codificato dal mondo greco, almeno venticinque secoli fa (anche Socrate si copre il volto mentre muore), e non serve soltanto a proteggere i morti dallo sguardo dei vivi ma anche noi stessi, i vivi, dalla vista della morte. È il limite del pudore, del rispetto, è il simbolo della compassione e della capacità di fermarsi.

Oggi si è fatta strada in Italia una strana concezione dell’informazione che si potrebbe sintetizzare in un gesto: quello di sollevare il lenzuolo e spingere tutti a fissare quello che c’è sotto. Molti restano incollati all’immagine terribile, altri sfuggono, alcuni cominciano a provare disgusto.

Ieri mattina – grazie al lavoro dei nostri giornalisti – abbiamo avuto gli audio degli interrogatori di Avetrana, le voci di Michele e Sabrina Misseri, con la confessione dettagliata e tormentata da parte dello zio dell’omicidio di Sarah Scazzi. Non era mai capitato di avere la possibilità di ascoltare in tempo reale un interrogatorio, divulgato fuori da ogni regola prima ancora dei rinvii a giudizio e di qualunque decisione della magistratura.

Ci siamo chiesti cosa farne e se metterli subito sul sito web, sicuri di fare un record di contatti. Ne abbiamo discusso e abbiamo deciso di buttarli, perché non aggiungevano nulla a quello che avete già letto fino a oggi, perché non servivano a chiarire nulla e perché potevano essere utili solo a solleticare le morbosità, a infilare la testa più in fondo nel pozzo.
[…]
Sono convinto esista un limite e ieri passava per la diffusione di quei file audio, per questo penso sia tempo di tornare a rispettare quel lenzuolo bianco. Altri lenzuoli invece il giornalismo deve continuare a sollevare e sono quelli che rivelano gli scandali, le corruzioni e le criminalità, che fanno meno circo e meno audience e amerebbero il silenzio.

Luca

Categorie
politica

Le storie raccontiamole tutte, fino in fondo

Ricorderete lo scandalo sanità in Abruzzo, che vide coinvolto l’allora governatore del PD Ottaviano Del Turco.
Beh, sembra che le accuse non abbiano per ora trovato riscontri.
Anzi, sembra che tutto l’impianto accusatorio sia stato messo in discussione.

In un rapporto riservato i Carabinieri avevano chiesto l’arresto di Angelini e di sua moglie e quanto alla giunta Del Turco si dimostrava che non aveva favorito le cliniche private, ma avviato invece un drastico taglio alle richieste illegittime del loro patron.

La notizia è stata data nei giorni scorsi da La Stampa e da Il Riformista, ma non sembra aver avuto grossa eco negli altri giornali.

Tutto questo ovviamente a vantaggio del centro-destra.
Il PD, al momento dell’arresto di Del Turco, si fece da parte con il coraggio e la fierezza tipica di quello che dovrebbe essere il maggiore partito riformista italiano.

Luca

Categorie
informazione

C’è tutto un mondo intorno

Mentre La Stampa racconta che ci sarebbero nuovi indagati per le stragi mafiose e non si esclude che tra loro ci siano anche agenti dei servizi, la Repubblica titola sul direttore di Avvenire che dice di aver redarguito Berlusconi, sulla lite che non c’è tra Lega e Governo ed ovviamente ancora sulle puttane del premier.

E’ stato bello.
Lo so che Travaglio ci ha addirittura scritto l’ennesimo divertentissimo libro (il sesto nel 2009).
Ora, però iniziate a cadere nel ridicolo.
Suvvia, c’è tutto un mondo fuori da Palazzo Grazioli.

Luca

Categorie
informazione libri

Generación Y si rifugia a La Stampa

Il blog di Yoani Sánchez, della quale vi ho parlato giorni fa, da oggi è ospitato sul sito de La Stampa.

Una bella mossa da parte del quotidiano più vivace che abbiamo attualmente in Italia.

Nel frattempo in molti si stanno adoperando perché Raul Castro cambi idea e conceda ad Yoani la possibilità di venire in italia a presentare il suo libro alla Fiera di Torino.
Se volete, potete firmare l’appello sul sito della Fiera del Libro.

Luca

Categorie
informazione

Buone notizie

Mario Calabresi è il nuovo direttore de La Stampa.
Figlio del commissario Calabresi, attualmente è il corrispondente da New York di Repubblica.

Non ha ancora 40 anni e se ne va a dirigere il terzo quotidiano italiano.
Indubbiamente una buona notizia.

Luca