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diario

Bentornato

enzo baldoni

Dopo sei anni dal suo omicidio sono rientrati in Italia i resti di Enzo Baldoni.
Oggi è giunta la conferma dell’autenticità dei resti.

Enzo Baldoni venne rapito in Iraq da un gruppo di fondamentalisti islamici e giustiziato dopo appena 48 ore.

Luca

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diritti umani vivere

La guerra è sbagliata perfino quando è utile

Dopo il video “Collateral Murder” si è riacceso tutto un dibattito su “guerra si-guerra no”, “obama si-obama no”, “usa si-usa no”, ma soprattutto “pacifismo si-pacifismo no”.

Finisce che inizi a pensare alla tua idea di pace.
In passato hai pensato che la guerra fosse inutile.
Hai capito che non lo è, visto che, ad esempio, risulta difficile dire che la seconda guerra mondiale sia stata inutile.
Quindi pensi che non tutte le cose utili siano giuste.
Le guerre, perfino quella in Iraq o in Afghanistan, potranno forse risultare utili, chissà?
Ma resteranno di sicuro sbagliate.

Non si può vedere dei soldati sparare dall’alto del loro elicottero super tecnologico a dei bambini seduti dentro un furgoncino e pensare che quello che fanno sia giusto.
Non c’è un motivo al mondo per poter pensare che lo sia.
Ed in tempo di pace nessuno proverebbe a trovare delle giustificazioni per questo gesto.

collateral murder

I nostri 60 anni vissuti in pace non potranno mai indurci a pensare che sia stato giusto veder morire milioni di persone in una guerra mondiale.
Ciò che è utile non è detto che sia giusto.

Penso che la prossima volta che qualcuno mi dirà che essere pacifisti significa essere degli ingenui sognatori gli rivenderò questa mia idea di pace, o per meglio dire di guerra:

La guerra è sbagliata perfino quando è utile.

Luca

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diritti umani informazione

Omicidi collaterali

Luca Sofri e tanti altri stanno facendo un passa parola di questo terribile video.
Luca lo descrive così:

Poche ore fa Wikileaks ha presentato il video che vedete qui sotto (l’avevo messo online subito alle 18 senza spiegazioni: ora ho il tempo di descriverlo): è stato ripreso da un elicottero apache statunitense durante un’azione a Baghdad nel 2007. L’elicottero aveva sparato uccidendo 11 persone tra cui un fotografo e un autista della Reuters: i miltari avevano sostenuto allora che si fosse trattato di un combattimento contro “forze ostili”. Dal video non sembra: i responsabili della Reuters avevano chiesto che fosse reso pubblico il materiale girato dall’elicottero ma era stato loro negato. Il video è ora entrato in possesso di Wikileaks che lo ha appunto messo online. È abbastanza impressionante: nei ripetuti attacchi dell’elicottero vengono anche feriti due bambini. Per ora lo hanno segnalato solo la BBC e lo Huffington Post, tra le grandi testate giornalistiche. (Anche Le Monde e Al Jazeera: tra poco la daranno tutti)

Non c’è niente da dire, se non ringraziare per il lavoro fatto da Wikileaks.

Luca

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cronaca fotografia

Le (due) immagini del decennio

In questi ultimi giorni del 2009 in tanti provano a fare un consuntivo del decennio che sta finendo.
Su The Big Picture hanno elencato le 50 foto che meglio riassumono dieci anni di notizie.

Per me su tutte, queste due sono le immagini simbolo degli anni zero.
L’attacco alle torri gemelle e la scellerata reazione del mondo occidentale.

A person falls from the north tower of New York's World Trade Center in this Sept. 11, 2001 file photo, after terrorists crashed two hijacked airliners into the World Trade Center and brought down the twin 110-story towers. (AP Photo/Richard Drew)
A person falls from the north tower of New York’s World Trade Center in this Sept. 11, 2001 file photo, after terrorists crashed two hijacked airliners into the World Trade Center and brought down the twin 110-story towers. (AP Photo/Richard Drew)
An Iraqi prisoner of war comforts his 4-year-old son at a regroupment center for POWs of the 101st Airborne Division near An Najaf, Iraq in this March 31, 2003 file photo. The man was seized in An Najaf with his son and the U.S. military did not want to separate father and son. (AP Photo/Jean-Marc Bouju, File)
An Iraqi prisoner of war comforts his 4-year-old son at a regroupment center for POWs of the 101st Airborne Division near An Najaf, Iraq in this March 31, 2003 file photo. The man was seized in An Najaf with his son and the U.S. military did not want to separate father and son. (AP Photo/Jean-Marc Bouju, File)

Luca

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fotografia vivere

Babbo, non partire

bimbasoldato

Chi ha un figlio non può non commuoversi di fronte ad una foto come questa.
Luca Sofri ha scovato la storia del Sergente Bennethum, un militare americano.
A Luglio gli è stato comunicato che sarebbe andato per un anno in Iraq.

Prima di partire la moglie lo raggiunge con le due figlie presso la base da dove partiranno.
Il comandante o chi per lui raduna gli uomini.
Solo che Page, la figlia di 4 anni del sergente Bennethum, non lo vuole mollare.
Non vuole che parta per l’Iraq.

Il sergente Bennethum tornerà a Luglio 2010.
Ad aspettarlo ci sarà anche il terzo figlio che nascerà a primavera.

E noi tutti ci auguriamo che torni.

Luca