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diritti umani politica

A voi che chiudeteli dentro e buttate la chiave

Il commento di oggi di Piero Ostellino sul Corriere riporta sotto i riflettori la questione del sovraffollamento delle carceri e dell’indulto.

L’indulto è stato l’argomento che mi ha separato da Di Pietro e Beppe Grillo.
Non è una misura che mi piace del tutto, ma ho ritenuto insopportabili le strumentalizzazioni che si sono fatte su questo tema.

Ma prima di dichiararci favorevoli o contrari all’indulto, dovremmo considerare un dato di fatto.
L’indulto fu promulgato, non per andare incontro alla richiesta di Giovanni Paolo II o per compiere un gesto di magnanimità, ma unicamente perché la situazione carceraria era diventata insopportabile.
C’era il fondato rischio di rivolte dentro le carceri.

Oggi, due anni dopo l’indulto, stiamo tornando ai livelli del 2006.
A Febbrario avremo nuovamente lo stesso numero di detenuti che avevamo prima dell’indulto.

La soluzione allora qual’è?
Promuovere un nuovo indulto oppure costruire nuove carceri?

Siccome la nuova destra al potere non può permettersi un nuovo indulto (come fai a spiegarlo a quelli che prendono a bastonate gli immigrati?) e siccome non c’è tempo per costruire nuove carceri, succederà quello che succede sempre in Italia.

Resterà tutto così com’è.
Ci saranno soltanto più detenuti nelle carceri.
Va anche considerato che, essendo i detenuti in maggioranza immigrati, è meglio tenerli stipati in condizioni disumane che trovarseli in giro.
Che poi tocca pure fare la fatica di prenderli a mazzate.

Luca

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politica

Il giusto pregiudizio

Ho aspettato un po’ prima di dire la mia.
Ci ho pensato ed ora sono giunto alla conclusione.

La proposta leghista di istituire classi riservate ai bambini stranieri ancora non padroni della lingua italiana è una proposta sbagliata.
E’ sbagliata prima di qualsiasi analisi.
E’ sbagliata semplicemente perché è stata proposta da un parlamentare della lega.

Chi da 15 anni inneggia al razzismo, al “padroni in casa nostra” e spruzza benzina sulla fiamma sempre accesa dell’intolleranza non può proporre una misura propagandata come viatico per una migliore integrazione dei bambini immigrati.
E’ lecito pensare che la proposta sia in realtà una misura concepita per separare i bambini italiani dai bambini stranieri.

Dite che il mio sia un pregiudizio?
Lo è sicuramente.
Non sono d’accordo con chi dice che sia sbagliato avere pregiudizi.

Ci sono alcuni giusti pregiudizi che ci proteggono dal lupo che si nasconde sotto la pelle della pecora.

Detto questo, a me sembrerebbe intelligente proporre dei corsi di lingua per i bambini stranieri che non parlano italiano. Corsi aggiuntivi da seguire fuori dal normale orario scolastico.

Mi sembrerebbe intelligente.
Ovviamente non nella scuola del maestro unico e delle sempre minori risorse.
A meno che i corsi di italiani non li faccia il maestro unico a casa sua, magari durante la cena.

Luca

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politica

Essere antiberlusconiani con intelligenza

Stamani, mente lavoravo, mi sono ascoltato la diretta di Repubblica Radio nella quale ho ascoltato un antiberlusconismo abbastanza scontato.
Del tipo: “La maggior parte degli italiani è ignorante e gretta e quindi vota il nano di arcore”.

Quello che ha scritto oggi Luca Sofri mi è sembrato, invece illuminante.

Oggi ci scandalizziamo tutti perché Berlusconi si scrive le leggi per non essere giudicato dai tribunali.
Ieri, quando è stato deciso di militarizzare le strade o di portare avanti la guerra al clandestino, nessuno (o quasi) ha detto niente.

[…]
A me sta sulle palle che l’unica cosa su cui non si tratta sia la speranza di una condanna per Berlusconi, mentre si può dialogare sulle condanne per tutti quanti noialtri. A me sta sulle palle che delle piccole élites privilegiate predichino lo scandalo di una legge ad personam, trascurando il fatto che tutte le altre leggi colpiscono personam di cui si disinteressano.
E mi chiedo dove sia finito quel “capire gli interessi della gente”, se si pensa che agli elettori che in massa hanno votato Berlusconi interessi davvero la sua condannibilità piuttosto che mille altre cose che colpiscono le loro tasche e le loro vite. Con l’eccezione di quelli così allenati all’indignazione antiberlusconiana da essere disposti a far mettere in galera i clandestini a centinaia purché si mantenga una speranza che in galera ci vada anche Berlusconi.
Mettetevelo in testa: le elezioni le abbiamo perse, e le ha vinte un centrodestra pessimo e guidato da uno come Berlusconi. Se volevate un paese fatto a misura della sinistra, lo educavate meglio e vincevate le elezioni. Adesso sembriamo i tifosi della nazionale che protestano se l’Olanda fa il biscotto. Le abbiamo perse, e ora cerchiamo di stabilire delle priorità: tra le mie – e quella di molti altri- la processabilità del primo ministro non è la prima.

Condivido e sottoscrivo.

Luca

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Una parola buona per tutti

E’ sempre bello vedere come l’informazione aiuti il nostro paese ad elevarsi.
Questa è il titolo di apertura di Libero di oggi.

Luca

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vivere

La paurà ti renderà vulnerabile

I miei amici sanno quanto io sia scettico sul reale bisogno di sicurezza della nostra società.
Avrei voluto spiegarvi quanto sia necessario, in un momento come questo, tenere la mente fredda e non cadere nell’indiscriminata caccia al diverso.

Poi ho letto un post di nonsolomamma ed ho deciso che non sarei stato in grado di trovare parole più efficaci.

Se avete tempo, leggetevi tutto il post.

Qui sotto riporto la risposta di nonsolomamma al figlio di cinque anni che ha sentito dire da un amichetto che gli zingari rubano i bambini.

caro hobbit grande,
avere paura non serve a niente e trovare un nemico è rassicurante ma non ti protegge.
cinque anni sono pochi per sapere che l’orrore esiste ma è impossibile stanarlo.
perché ti devi guardare dai tuoi simili prima che dai diversi, perché il nemico, nonostante quello che dice il tuo amico giacomo, figlio di spider man, ha quasi sempre un viso familiare, troppo somigliante al tuo per riconoscerlo.
quindi, hobbit grande, sii impavido e guarda con fiducia il prossimo, uguale o diverso da te che sia, perché la paura ti renderà vulnerabile e la diffidenza farà di te un uomo piccolo.

Luca