Tempo fa ho raccontato la storia di Federico Aldrovandi.
O meglio, vi ho parlato del blog che la sua mamma ha aperto per cercare di parlare del suo caso.
Patrizia, così si chiama la mamma di Federico.
E’ una donna con una grande dignità.
Vorrebbe soltanto sapere come è morto suo figlio.
E vorrebbe sapere perché una persona che muore per un malore viene ritrovata ammanettata, prona, con il volto rivolto a terra e piena di ecchimosi.
Forse vorrebbe che qualcuno la aiutasse a comprendere le parole del Ministro Giovanardi durante un question time alla camera:
Durante la colluttazione gli agenti hanno dovuto usare lo sfollagente sia per parare i calci che il giovane continuava a tirare, sia per sbilanciarlo. Due sfollagente si sono rotti in corrispondenza dell’impugnatura. Il Procuratore della Repubblica ha ritenuto opportuno, anche per la richiesta di verità avanzata sulla stampa dai familiari, di riferire le anticipazioni fornitegli dai consulenti che avevano escluso alcun rapporto di causalità tra i traumi subiti dal giovane e la morte.
La determinazione di Patrizia è tale, da portarla a pubblicare nel suo blog la foto del figlio sul carrello dell’obitorio.
E quella non è la foto di una persona morta di infarto.
Qualcosa deve pur essere successo quella mattina del 25 Settembre!
Magari Federico è veramente morto di infarto, ma perché è stato ridotto in quello stato?
Intanto gli amici di Aldro (cosi chiamavano Federico) hanno fondato un comitato.
Nel loro sito trovate anche due filmati con i quali hanno cercato di ricostruire la fine di Aldro.
Spero di sapere anch’io in che modo è morto Federico.
E spero che chi eventualmente avesse avuto responsabilità nella sua morte sia portato davanti alla giustizia.
Come avviene in ogni stato di diritto.
Luca